SEGRATE
MANUELA MONGILI PRONTA PER IL RICORSO AL TAR DOPO LA SUA DESTITUZIONE

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Ad un giorno dalla notizia della sospensione, da parte del sindaco di Segrate, della vicesindaco ed assessora Manuela Mongili (qui), la riposta di quest’ultima non tarda ad arrivare per mezzo di un comunicato stampa inequivocabile.

Il comunicato si apre con un ringraziamento verso il segretario metropolitano del PD Pietro Bussolati per la “sensiblità nell’avere pubblicamente voluto manifestare il suo apprezzamento per la mia azione amministrativa”, scrive Mongili, che poi spiega così il suo rifiuto senza compromessi ad accettare la sola delega di assessora rinunciando a quella di vicesindaca, come proposto da Bussolati stesso: “La mediazione, quando ha per oggetto la reputazione e l’onorabilità della persona, non può essere oggetto di mercanteggiamento“.

Ma la parte più intensa della risposta fatta pervenire dall’uscente vice di Micheli, riguarda quello che definisce “problema politico“, partito, stando a quanto si legge, sin dai primi giorni di insediamento, con “voci di rimpasto e minacce di ritiro deleghe“. Un’immagine completamente al polo opposto di quella percepita dall’esterno quindi. Ma Manuela Mongili non si ferma a questo, e apre sull’atteggiamento e sul malcontento che a quanto pare ha percorso i corridoi di casa PD per mesi e mesi: “I consiglieri comunali del Pd continuavano a lamentare in più occasioni di andare in consiglio comunale e votare provvedimenti, soprattutto su questioni molto rilevanti, di cui non avevano conoscenza e di cui ignoravano anche gli elementi essenziali e i perchè”.

E sul PD arrivano critiche anche da Sinistra Italiana, che esprimendo solidarietà verso l’ormai ex vicesindaca Mongili, accusa: “Il PD segratese in questa occasione non ha voluto riconoscere i diversi livelli di autonomia e di ruolo che la nostra Costituzione e le leggi sull’ordinamento degli Enti Locali stabiliscono per ciascuno degli attori e degli amministratori della vita politica locale, generando un conflitto tra il Sindaco Micheli e la vicesindaca che alla fine è risultato insanabile. Gli assessori sono figure istituzionali delegate dal Sindaco ad amministrare la città e non possono essere ostaggio delle politiche del partito di appartenenza.“, e prosegue: “Auspichiamo che il PD, maggior partito della coalizione di maggioranza che ha portato all’elezione del Sindaco Micheli, comprenda e rispetti i diversi ruoli dei soggetti istituzionali e sia più accorto nelle sue azioni future per non mettere a repentaglio l’attuale Amministrazione“.

Quelle di Manuela Mongili comunque, sono parole pesanti che non cadono senza lasciare traccia e che capiscono anche il primo cittadino Micheli, reo secondo lei, di aver “completato l’opera, senza neppure avere preteso un pronunciamento ufficiale del partito democratico e un confronto in consiglio comunale”. Dopo l’atto di accusa in risposta del ritiro delle deleghe, ora Manuela Mongili passerà dal comunicato ad azioni più concreto, con un ricorso al TAR che annullitale provvedimento che ritengo illegittimochiedendo così di “rientrare nelle mie funzioni nella più totale indipendenza”. La Mongili, difatti, si dichiara scettica riguardo la decisione di “togliere ad un eletto dal popolo il dovere di rappresentanza dei suoi elettori”. Ricordiamo, infatti, che la Mongili, alle scorse elezioni del 2015, è stata la candidata con il più alto numero di voti, con ben 275 preferenze, e anche a fronte di questo il sindaco Micheli aveva poi deciso di nominarla nella sua giunta con la carica di vicesindaco.

Cos’ha rotto il feeling dunque ? Il primo cittadino ha a lungo difeso la posizione della Mongili, ma la brusca sterzata è giunta quando la stessa ha deciso di rendere nota ai consiglieri comunali e ai componenti della Giunta, la conversazione privata intercorsa tra i due nei giorni precedenti. “La diffusione di questo scambio di comunicazioni riservate tra di noi senza chiedermi l’autorizzazione è un gesto assolutamente inacettabile che fa venire meno il rapporto fiduciario che è alla base dell’incarico che ti ho conferito” scrive Micheli nella corrispondenza con Mongili resa pubblica dall’ex assessora il 10 gennaio.