E’ partita lo scorso novembre e si concluderà ad aprile di quest’anno nei plessi scolastici dell’ Istituto Comprensivo Faipò di Gessate e Cambiago, il progetto A Scuola di Cuore, proposto da Salvagente Monza, e rivolto agli alunni delle scuole dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado, con lo scopo di promuovere le pratiche di primo soccorso.
Quello di Salvagente condotto da Nadia Barbi, istruttrice nazionale BLSD (Basic Life Support Defibrillation, ovvero le manovre per salvare la vita in caso dia presto cardiaco) è il primo progetto di questo genere in tutta Italia per numero di alunni e studenti coinvolti, quasi 1500 tra 21 classi delle scuole medie, 44 delle primarie e 11 dell’infanzia, e a Gessate gode della collaborazione della commissione Educazione alla Salute e della dirigenza scolastica.
“A metà dicembre si è conclusa la formazione dei ragazzi delle medie –spiega Barbi- Si sono dimostrati molto interessati e partecipi sia alle lezioni collettive che alla prova pratica, con domande e curiosità e sono rimasti molto stupiti nell’apprendere alcuni passaggi che non conoscevamo come il numero nazionale di soccorso e le differenti tipologie di mezzi a disposizione a seconda dell’urgenza del momento e quando intervenire con un’ambulanza.”
Le lezioni si svolgono nelle ore curriculari e sono suddivise per fascia di età degli alunni: per i mezzani e i grandi della materna sono due lezioni di un’ora ciascuna,per la primaria e la secondaria di primo gradi sono cicli di due e quattro lezioni plenarie, ossia a classi riunite, della durata di due ore ciascuna e per tutti c’è la prova pratica con manichino.
“Abbiamo pensato di coinvolgere i bambini a partire dalla scuola dell’infanzia perché anche i più piccoli, come abbiamo sperimentato, hanno la capacità di rendersi autonomi nelle situazioni difficili e imparano come gli altri a prendere consapevolezza e agire di conseguenza -ha spiegato ancora Nadia Barbi- Per tutti gli alunni coinvolti sappiamo che il racconto di questa esperienza particolare renderà i loro familiari, nonni compresi, più sensibili verso un argomento che ha necessità di avere un riscontro maggiore a tutti i livelli di conoscenza.”
Inutile dire che si tratta di un progetto di grande rilievo che va ad insegnare principi base dell’intervento di primo soccorso, che in caso di problemi cardiaci, si è dimostrato essere determinante per aumentare il numero di vite salvate. “Il nostro scopo è quello di dare informazioni corrette e pertinenti -ha concluso Barbi- insegniamo loro ad effettuare una chiamata di soccorso al numero nazionale 112, e facciamo una prova di chiamata con un operatore del centro di Niguarda che collabora con noi in modo che prendano consapevolezza di cosa significhi agire in prima persona e rendersi utili in momenti difficili senza avere ansie e timori.”
Un progetto dunque che si rivela concretamente di un’utilità immensa, e che passa un messaggio chiaro: salvare una vita in caso di emergenza può non essere impossibile anche da parte di cittadini comuni, anche da parte di giovanissimi, basta conoscere poche e giuste regole per poterlo fare in sicurezza.
A.B.