Dunque ci siamo: il prossimo 26 gennaio in consiglio comunale, l’amministrazione guidata da Luca Maggioni porterà sui banchi l’atto di indirizzo relativo alla richiesta di ampliamento presentata, con modifiche rispetto alla prima, da Eurocommercial Properties Italia. Se i voti saranno a maggioranza favorevoli, come è quasi scontato che accada, sarà dunque il momento di ripassare nelle stanze cernuschesi e congiuntamente di firmare con Regione Lombardia l’accordo di programma.
Pro Carugate, che all’opposizione si era opposta al progetto, una volta insediata con nuove elezioni aveva subito revocato l’atto di indirizzo firmato dalla Giunta Gravina (qui), suscitando consensi dalle opposizioni, e facendo pensare che un’archiviazione del caso fosse possibile. In breve però, fu chiaro che un’apertura all’ampliamento sarebbe stata possibile se Eurocommercial avesse presentato una proposta rivista e migliorata secondo alcuni criteri rilevanti per l’amministrazione. Luca Maggioni su questo fu da subito chiaro: “Accetteremo di andare avanti solo se la nuova idea contemplerà alcune nostre richieste su cui non siamo disposti a cedere. Non siamo contrari a priori e in generale ad un ampliamento, siamo contrari a questo tipo di ampliamento e al metodo con cui è stato condotto. Se la proprietà ci farà un’altra proposta, la valuteremo nell’interesse della città“ aveva sottolineato il sindaco ai tempi.
Il secondo progetto al vaglio è quindi arrivato (qui), evidenziando effettivamente alcuni cambiamenti, ed è stato reso noto ai cittadini con due assemblee pubbliche, che hanno portato enorme affluenza di pubblico interessato e anche significative manifestazioni di dissenso (qui). Una spaccatura tra favorevoli e contrari interna anche ai cittadini, tanto che Carugate in Movimento aveva proposto la via del referendum (qui), poi bocciata dal consiglio comunale.
LE REAZIONI DEI CONTRARI
La notizia del quasi certo via libera a procedere, ha suscitato subito fermento sul fronte dei contrari. Carugate in Movimento, che in Paolo Molteni ha uno dei primissimi oppositori al progetto, tanto che sulla vicenda si può dire che si ruppe l’alleanza di maggioranza nella precedenze giunta Gravina, ha invitato tutti i cittadini contrari alla proposta, a partecipare al consiglio comunale in programma per il prossimo giovedì, e dalla propria pagina social non le ha mandate a dire.
“Si esaurisce miseramente il Processo Democratico Partecipativo dell’ amministrazione Maggioni sulla questione ampliamento Carosello -si legge in un post datato 21 gennaio- Una forza politica che in campagna elettorale ha chiesto ed ottenuto consenso facendo della partecipazione democratica il suo slogan principale, chiude la faccenda con due surreali incontri pubblici e riunioni private con chissà chi senza nessuna pubblicità di verbali, senza discussioni in commissioni consiliari, analizzando e facendo propri i dati su inquinamento, lavoro e traffico forniti dallo stesso richiedente l’ ampliamento. Tutto ciò sopra la testa dei carugatesi”.
Anche Roberta Ronchi, della Lega Nord da sempre contraria, dal proprio profilo commenta seccamente il comunicato stampa che annuncia l’arrivo in consiglio dell’atto di indirizzo: “Un comunicato stampa molto poco istituzionale sulla pagina ufficiale del Comune. Molte bugie sulla paternità di questo progetto che è lo stesso di Gravina e Comincini del PD e sul percorso partecipato che nella realtà si è tradotto con incontri privati, nessun incontro a tema e nemmeno il consiglio comunale aperto!”
Da Cernusco si sente anche la voce di Claudio Gargantini, ed è decisamente la più aspra e severa nei confronti dell’amministrazione targata Pro Carugate, alla quale il consigliere di Persona e Città, sempre da Facebook, non perdona nulla arrivando anche a consigliare le dimissioni: “Sempre più chiaro che il neo sindaco di Carugate Luca Maggioni abbia voluto soffiare il caso Carosello al precedente sindaco Gravina sbeffeggiato i propri cittadini considerati, come il solito potere politico lontano dalla gente usa fare, alla stregua di misero popolo buono solo per il voto e poi a null’altro -si legge nel lungo post- Il finto percorso partecipativo utilizzato per infinocchiare i carugatesi è lì a dimostrarlo. Mi spiace perché consideravo Luca Maggioni e Pro Carugate la nuova lista vincitrice veramente libera di cambiare. Invece si sta dimostrando serva del potere consumistico dei centri commerciali senza la capacità di un alternativa culturale. Le dimissioni di questa fallimentare classe dirigente di Pro Carugate sarebbe l’uscita di scena più dignitosa“.
La tensione sull’argomento non cessa, e pare chiaro che l’argomento farà discutere forse sino alla posa della prima pietra del cantiere, se questo sarà lo scenario futuro.