MARTESANA
UN FUTURO DA POLO DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI GREEN PER I COMUNI SOCI DEL CORE

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Il regalo di Natale per i comuni serviti dal CORE, è arrivato il 16 dicembre, quando la società che si occupa dell’incenerimento dei rifiuti solidi urbani di Sesto San Giovanni, Cologno  Monzese, Pioltello, Segrate e Cormano, ha firmato un accordo esclusivo con il colosso Gruppo CAP, gruppo che gestisce il servizio idrico integrato sul territorio della Città Metropolitana di Milano, estendendo poi a diverse altre province lombarde.

Si tratta di un innovativo progetto che potrebbe trasformare l’area dei comuni soci del consorzio CORE, in un “polo di ricerca delle tecnologie ambientali“, che rappresenterà il primo centro di innovazione totalmente green in Italia, sperimentando progetti sulle acque reflue in tutti i 61 depuratori gestiti da CAP. Ecco come CORE spiega l’ambizioso progetto:”L’area, completamente rinnovata ospiterà ricercatori e start up impegnati nello sviluppo di nuove soluzioni ecocompatibili per trasformare quello che prima era uno scarto in prodotti a forte valore aggiunto. Una vera e propria ‘bioraffineria’ verde che produrrà biometano, calore, dove si recupereranno nutrienti, e produrranno compost, bioplastiche e fertilizzanti naturali. La disponibilità di acqua depurata, oltre a essere reimmessa pulita nel vicino Lambro, consentirebbe l’irrigazione delle aree verdi limitrofe”

Una strada, quella che si apre dopo la firma congiunta dei sindaci e di Marco Invernizzi, Presidente del comitato di indirizzo strategico in rappresentanza dei soci di CAP, che si immagina altamente qualitativa vista la collaborazione di importanti partner uniti nel Progetto Smart Plant finanziato dalla Unione Europea, come Università di Verona, Politecnico di Milano, Università Bicocca di Milano e CNR, e che può godere di un investimento corposo di oltre 50 milioni di euro messi sul tavolo da CAP per la trasformazione di tutti i suoi impianti proprio in un’ottica di economia circolare.

Soddisfazione enorme arriva soprattutto dal sindaco di Cologno Angelo Rocchi, che a settembre si era rifiutato di firmare il documento stilato in accordo dai sindaci dei comuni azionisti del consorzio CORE, dubbioso per una condizione debitoria del consorzio e sulla sua effettiva utilità. Rocchi aveva chiesto di venire a conoscenza del piano industriale futuro della società, con la speranza che questo contemplasse nuove politiche ambientali e occupazionali. Dopo l’accordo pre natalizio con CAP, il primo cittadino si ritiene soddisfatto.

Siamo sulla buona strada -ha esordito Rocchi- Le notizie dell’accordo fanno ben sperare. Sembrerebbe in vista una riconversione che, in linea con le mie richieste, rispetta i tre requisiti attraverso investimenti importanti che dovrebbero adeguare la funzione di CORE alle esigenze di oggi, alleggerirne sostanzialmente l’impatto ambientale e farne un valido supporto integrato per la gestione di scarti delle lavorazioni CAP”.

Ma la soddisfazione del sindaco colognese è anche per la politica adottata ius sede di riunione degli enti azionisti di CORE: “La decisa presa di posizione di Cologno, i paletti che abbiamo posto come condizioni essenziali per il futuro del consorzio, sono evidentemente serviti ad eliminare perplessità e titubanze sulla necessità di una svolta di decisa discontinuità” ha infatti concluso Rocchi.