Dopo le dichiarazioni della consigliera Lia Brasacchio rilasciate al nostro quotidiano (qui) e pubblicate ieri, non si è fatta attendere la reazione del dimissionario vice sindaco Gianfranco Cerioli, che mai come ora è apparso risentito e risoluto, al punto da minacciare di addurre alle vie legali se solo il suo nome dovesse comparire ancora accostato alla giunta Rocchi nella convocazione del prossimo consiglio comunale del 17 novembre. Ha parlato anche il Presidente del Consiglio Fabio Della Vella, sotto il fuoco incrociato in questi giorni: “Sono amareggiato perché è venuto meno il rispetto per la dignità della persona, e per questo sono estrememanete deluso -ha commentato- Ma con coscienza porterò avanti il mio incarico sopra le parti, nel rispetto del mio ruolo istituzionale che con orgoglio ho accettato di ricoprire dall’inizio“.
CERIOLI: BRASACCHIO E DE MASTRO, SOLO DUE ESPONENTI DELLA SOCIETÀ CIVILE
Ma non è solo questo il punto. Gianfranco Cerioli difende la sua bandiera, il suo partito e non accetta di passare per colui che ha spaccato il gruppo: “Brasacchio e De Mastro sono due persone della società civile candidate con Forza Italia. Io sono nel partito dal 1994, loro prima dimostrino di avere la tessera del 2016 e poi ci sediamo a ragionare su chi rappresenti davvero Forza Italia e su quale sia la decisione del nostro gruppo politico in merito a questa giunta. Di certo c’è che i vertici regionali appoggiano la nostra uscita dalla maggioranza”.
CERIOLI: “DIETRO ALLE CONSULTAZIONI C’È LA FIGURA DI FRANCESCO DE MASTRO”
Non è solamente il ritiro delle deleghe all’assessore Aldo Bruno ciò che ha fatto traboccare il vaso, ma molto altro, e il ragionamento dell’ex vice sindaco abbraccia realtà molto più complesse, che toccano possibili accordi, spartizioni di ruoli, strizzate d’occhio tra partiti che avrebbero di fatto tagliato fuori l’anima originaria di Forza Italia. “Non si dica che Di Bellonia è un rappresentante di Forza Italia -tuona Cerioli- E’ uno dei complici della caduta del governo Velluto, ed è un nome fortemente voluto da Francesco De Mastro, che da dietro le quinte stringe le fila e strizza l’occhio a Fratelli d’Italia, tanto che Di Bellonia è sicuramente più continuo al gruppo di Tufo che al nostro. Va da sé, che la consigliera de Mastro, sua figlia, ha votato in sintonia con Forza Italia solo quando anche FDI lo era, e in caso contrario ha seguito il capogruppo Tufo, anche lui, insieme al suo collega Spinapolice, decisamente vicino al signor De Mastro”.
“NON CI STIAMO A QUESTO GIOCO DI SPARTIZIONI E CARICHE TRA LEGA E FRATELLI D’ ITALIA”
Il quadro dipinto da Gianfranco Cerioli, sembrerebbe quello di un grande accordo a tavolino tra Lega e Fratelli d’Italia, condotto a margine da De Mastro padre: “Ed è così -ribadisce l’ex vice sindaco- Ci sono documenti che confermano come le due parti siano strettamente correlate anche al di fuori della giunta, e non va dimenticato come la consigliera Brasacchio diventando assessora a Inzago, lo ha fatto in quota Lega, tradendo il suo mandato elettorale con FI. Noi non ci stiamo ad un gioco di spartizioni di incarichi e poltrone che tradisce il senso originario della nostra coalizione. Non saremo complici di un effetto Velluto. Siamo coerenti, non abbiamo mai chiesto di più, non abbiamo mai voluto di più, volevamo solo quel che dall’inizio si era pattuito, e tenevamo al rispetto della dignità delle persone, che qui è mancato totalmente”.
Cerioli fa riferimento alle deleghe rimosse ad Aldo Bruno poiché non aveva raggiunto tutti gli obiettivi di mandato. “Ci dica il sindaco che obiettivi urbanistici ha raggiunto lui con il suo assessorato -ha proseguito Cerioli- Giuseppe Di Bari è è uno che ha davvero lavorato, e anche a lui è stato tolto l’incarico per rivestirne un altro. Non mi si parli di rotazione, perché in un anno un assessore fa giusto in tempo a prendere le misure e capire come lavorare per il futuro”.
IL PRESIDENTE FABIO DELLA VELLA: “CONTINUO IL MIO LAVORO, MA CHE DELUSIONE”
Fabio Della Vella vive un profondo momento di frattura: “Per me è complesso -ha detto- porto avanti con fermezza e convinzione il mio ruolo di presidente di tutto il consiglio, senza parte, ma negli ultimi mesi ne ho sentite troppe. Questa non è più politica. Che si voglia cambiare partito o percorso, potrei anche capirlo, ma che si venga meno al rispetto delle persone no. Eravamo tutti a colloquio col sindaco il giorno del ritiro delle deleghe, ma non ne siamo stati informati se non poco dopo che eravamo usciti dalla stanza, e tramite messo comunale. Nemmeno il coraggio di dirsi le cose in faccia. Per non parlare poi di come sono stato infangato io di recente con una lettera anonima”.
DALLA LETTERA ANONIMA AL SUPPORTO DELLA LEGA. DELLA VELLA: “ATTENDERÒ DISPOSIZIONI DAL PARTITO”
Il riferimento di Della Vella è alla lettera che diversi consiglieri comunali si sono ritrovati recapitata nelle loro caselle, in forma anonima, un giovedì che il presidente del Consiglio non era in comune. Nella missiva si parlava di possibili favoritismi che Della Vella avrebbe commesso a favore di un dipendente comunale. Va detto che a suo supporto si era schierata la Lega Nord: “La Lega –ha affermato Eros Caliandro, segretario cittadino del Partito– ha sempre sostenuto il Presidente Della Vella a partire dalla sua elezione. Non abbiamo dubbi sulla sua trasparenza ed onestà e siamo al suo fianco anche in questo momento, riconfermandogli la nostra fiducia e stima”. Ma Della Vella si sarebbe aspettato una presa di posizione in sua difesa più immediata rispetto ad un comunicato giunto il 7 di novembre. “La vicenda della lettera anonima falsa, è una vigliaccata infamante nei miei confronti. Comunque ora continuerò a lavorare rispettando l’istituzione, e poi mi attenderò di sapere quello che decideranno i vertici più alti del mio partito“.