Quanta risonanza può dare un passaggio televisivo ad un’azienda agricola della Martesana ? Tra qualche tempo potremmo chiederlo direttamente ai gestori dell’Azienda Agricola Corbari, scelta da RaiDue per una puntata del programma Frigo, che si occupa sostanzialmente di indagare la vita dei giovani domiciliati lontano dalle famiglie nelle aree metropolitane, concentrandosi spesso sulle abitudini alimentari.
Proprio relativamente al cibo di qualità, il programma dell’emittente nazionale ha ricevuto l’imbeccata dell’Azienda Corbari da molto in alto, e la notizia che RaiDue fosse interessata a svolgere delle riprese nell’azienda ha piacevolmente sopreso Daniele Fedeli, uno dei tre gestori: “La Rai ha chiesto al Ministero i nomi di alcune aziende attorno Milano che coltivassero biologico, ed il Ministero ha fatto il nostro nome. Questa è sicuramente una grande soddisfazione ed un grande onore” ha spiegato.
Ultimamente il biologico sta diventando uno stile di vita per molte persone che preferiscono prodotti a chilometro zero, e su questo l’Azienda Agricola Corbari è un riferimento storico in Lombardia, spesso premiata per le sue pratiche agricole. Fondata nel 1978 da Antonio Corbari, nel 2012 è passata nelle mani di tre giovani ragazzi, Daniele Fedeli, Silvio Minconetti e Luigi Lazzarini che, seppur in piena crisi, decisero di investire nel biologico. “Corbari è stato il pioniere del biologico in Lombardia –Spiega Fedeli- Nel ’78 non esistevano ancora certificazione a riguardo, quindi la conduzione biologica è avvenuta prima ancora di poter essere certificata. Con la nascita negli anni ’80 dell’Aiab (Associazione Italiana Agricoltura Biologica), in funzione di ente certificatore, si è potuto inquadrare una pratica agricola diversa da quella convenzionale”.
La storia personale di Daniele è molto particolare: laureato in Filosofia, ha perso il lavoro nel 2012 dopo aver lavorato in una libreria di Milano e da lì si è avvicinato all’azienda di Corbari più per necessità che per curiosità, accorgendosi che quello sarebbe potuto essere il lavoro della vita: “Sono di Cernusco, città che conta molte aziende agricole, inoltre, mio nonno lavorava in quel settore, quindi non mi era del tutto estraneo. Quando ho conosciuto Sivlio e Luigi, che a differenzia mia possedevano delle buone conoscenze in materia abbiamo deciso di diventare soci”.
Ora il biologico sembra un business fruttifero, ma cosa ne sarà in futuro ? Daniele è molto chiaro a riguardo: “Il biologico è una strada che tra poco diventerà quasi obbligatoria, e la produzione agricola sostenibile e compatibile con l’ecosistema diventerà necessità tanto che la stessa Unione Europea per contrastare l’aumento delle emissioni di CO2, si è posta come obbiettivo quello di rendere il 20% del terreno complessivo biologico”. Quindi la coltivazione bio non è solo la moda del momento, ma una scelta lungimirante per la vita del pianeta, tanto che, come spiega in conclusione Daniele Fedeli: “Dall’Unione verranno direttive non solo incentivanti per chi decide di produrre bio, ma anche direttive di carattere coercitivo per chi ancora non lo ha fatto“.