L’ ospedale Serbelloni di Gorgonzola non sarà più un riferimento per il reparto di oncologia, trasferito all’Uboldo di Cernusco, ma diventerà a giorni un Presidio Socio Sanitario Territoriale (PreSSt), che offrirà una serie di servizi diurni su 18 diverse specialità per pazienti “cronici, complessi e fragili“, come spiegato da Mario Alparone, Direttore Generale ASST Melegnano e della Martesana, con l’aggiunta di prestazioni socio sanitarie di particolare rilevanza, tra cui la neuropsichiatria infantile, la presenza di consultori familiari e per adolescenti, il trattamento delle dipendenze, l’assistenza domiciliare integrata e molto altro ancora. Tutto questo verrà illustrato ai cittadini il prossimo 26 ottobre alle ore 18.30 nella sala consiliare di via Cesare Battisti.
Il reparto per la cura dei malati oncologici dunque, viene trasferito in toto, o quasi a Cernusco Sul Naviglio, mentre al Santa Maria delle Stelle di Melzo, si sposterà la sezione destinata alle cure palliative (coordinate dal Dipartimento della Rianimazione e della terapia del dolore), cosa che in città è stata mal accettata dal gruppo politico di Noi Per Melzo (ne abbiamo parlato qui), che ha richiesto ai partiti e liste civiche della città un incontro urgente per discutere del nuovo piano strategico (POAS) dell’Azienda ASST Melegnano-Martesana.
“Non sono stati rispettati gli impegni presi con la città di Melzo, che avevano dato vita a un cantiere complesso di riaccreditamento e potenziamento ancora in corso, approvato a suo tempo e riconfermato di recente dalla Assemblea dei Sindaci -scrivono da Noi per Melzo- Non è dato di conoscere la ricollocazione funzionale dei grandi spazi resi disponibili presso l’Ospedale di Melzo, ossia se verranno mantenuti gli impegni per le nuove sale operatorie, ambulatori e uffici, quale sarà la destinazione degli spazi resi liberi dalle vecchie sale operatorie. In sintesi la destinazione di quanto era stato previsto per un progetto inspiegabilmente cambiato in corso d’opera e realizzato con un sostanzioso finanziamento pubblico.”
Sono le parole dello stesso Direttore Alparone ha dare conto del perché si sia resa necessaria una tale riorganizzazione e il suo inerente spacchettamento del reparto su due presidi differenti. La struttura di Gorgonzola innanzitutto, pare essersi rivelata non sufficientemente sicura dal punto di vista sanitario, e per tanto si è pensato ad una ricollocazione del reparto. La divisione tra questo e l’Hospice invece, pare dettata da un’esigenza organizzativa che ha voluto riservare in altra struttura le cure palliative, di norma necessarie per più patologie e non solamente per quelle oncologiche.
Detto questo, non si poteva lasciare l’oncologia a Melzo e l’Hospice a Cernusco ? Alparone spiega chiaramente perché no: “Tra le principali motivazioni è risultata estremamente rilevante per la tutela dei pazienti, l’evidenza che oltre il 50% degli attuali malati di oncologia presenta complicanze cardiologiche e nefrologiche a motivo della cardio-tossicità dei nuovi farmaci. A Cernusco è presente un’equipe di cardio-oncologia e una struttura di nefrologia che, invece, mancano a Melzo”.
Dunque i due presidi proseguiranno i loro percorsi prendendosi cura dei malati oncologici in fase differenti del loro percorso, mentre il Serbelloni si prepara a diventare un riferimento per altri servizi socio sanitari: “Questa identità ben definita del Serbelloni –conclude il sindaco di Gorgonzola Angelo Stucchi– darà i suoi primi risultati visibili entro fine 2016. In accordo con l’Amministrazione comunale, la Direzione dell’ASST ha steso un cronoprogramma che prevede l’attivazione di ambulatori e servizi specialistici che andranno a costituire i nuovi servizi sanitari e socio sanitari già entro il prossimo mese di dicembre”.