L’estate dei ragazzi di Gate 23, è stata completamente dedicata alla scoperta della loto città, delle sue emozioni, dei sui abitanti, dei luoghi frequentati dalla diverse generazioni. A giugno luglio ad esempio, guidati dagli educatori Sara e Mauro, i giovani hanno incontrato bambini, ragazzi e adulti, nei luoghi da loro frequentati abitualmente.
Confrontandosi con loro su tematiche riguardanti il vivere quotidiano, hanno raccolto abbastanza materiale da comporre una vera e propria indagine sociologica fatta di relazioni e desideri sociali più o meno espressi, e ciò che ne è emerso è estremamente interessante, e per questo ne riassumiamo qui in breve, i risultati. Le domande proposte si sono diversificate in base all’età degli intervistati: con i bambini più piccoli i ragazzi hanno discusso di gioco, di scuola e di famiglia; con i ragazzini delle medie di affettività e sogni, mentre con adolescenti e adulti hanno affrontato tempi tosti come quello del lavoro, del senso civico e della sessualità.
Bambini e pre-adolescenti: dal gioco e la voglia di famiglia, agli amici e una visione particolare di scuola
Da i più piccoli è emerso che molto importante è il ruolo svolto dall’ambiente scolastico, non inteso solamente come luogo dell’apprendimento didattico, ma come luogo in cui rapportarsi con le prime regole sociali e di vita comunitaria. Tuttavia resta fondamentale la dimensione famigliare; giocare e avere più tempo da spendere con i propri genitori sono desideri che accomunano molti piccoli cittadini gorgonzolesi. Mentre dai preadolescenti quello che emerge, com’era prevedibile, è la centralità della figura dell’amico, per via del fatto che le relazioni interpersonali, appena accennate durante il periodo delle elementari, acquisiscono sempre più peso con il crescere della persona e lo sviluppo della propria personalità. L’istruzione invece è ancora vissuta come un qualcosa con cui gratificare i propri genitori piuttosto che come una parte fondamentale del processo di crescita.
Adolescenti e adulti: due visioni diverse del lavoro, e la “sessualità” che è ancora un grande tabù
Le sorprese maggiori però, i ragazzi di Gate23 le hanno avute dal comparto che li tocca anche da vicino, adolescenti e gli adulti, due categorie restie al dialogo con persone con cui non si ha un rapporto. Il mondo del lavoro è visto da entrambi come un mondo ricco di ostacoli e insidie che assume un connotato di dovere da svolgere nei confronti della famiglia. Per molti però, soprattutto per gli adolescenti, è anche visto come una possibilità di appassionarsi a qualcosa di particolare, magari arrivandoci attraverso un percorso di studi che tenga conto dei propri interessi e delle proprie capacità. Quello su cui emerge esserci ancora un grande tabù è il tema della sessualità: se tra donne l’argomento è affrontato attraverso confidenze intime, gli uomini invece fanno una grande fatica ad aprirsi singolarmente mentre in gruppo l’argomento è toccato solo con uno spirito goliardico. Per gli adulti in particolare, la sessualità, viene ancora intesa come un argomento “troppo imbarazzante” in cui si preferisce ascoltare piuttosto che esporsi.
“Da queste confidenze, emerge che un interesse vero può cambiare il proprio modo di porsi agli altri e nella società -spiegano da Gate23– In giovani e meno giovani si nasconde il desiderio comune di creare luoghi dove poter creare storie di relazioni attraverso occasioni di incontro e confronto. In fondo i vecchi d’oggi sono stati a loro volta giovani, ma forse hanno vissuto quel periodo della vita con un’orizzonte di maggior speranza e spensieratezza perché concentrati sul presente, senza lasciarsi schiacciare dalle preoccupazioni per il futuro”.