Non c’è chiarezza, solo voci di corridoio, mezze parole e messe frasi carpite e poi interpretate. Ancora però non è stata ufficializzata quella messa a punto alla maggioranza, che il sindaco Rocchi settimane fa aveva descritto così: “Ci saranno alcune uscite, e alcuni ingressi. Di sicuro opereremo una ridistribuzione delle deleghe, ma è certo che le assessore Tesauro e Landillo ci saranno”.
I CONSIGLI COMUNALI DISERTATI DALL MAGGIORANZA. LA MINORANZA FA DA SOLA
Ebbene, il problema ora non sembra più quello delle due assessore, ma il come ricompattare e trovare accordi con alleati politici che sembrano spintonare per chiedere posti e incarichi. Il consiglio comunale dello scorso 18 ottobre è andato disertato proprio dalle forze maggioritarie, con Forza Italia nella parte del leone che intima ai propri consiglieri di non presentarsi. UDC e FDI fuori dalla sala giunta, tra i banchi solo la minoranza, e il consiglio salta. Stessa scena è andata in onda il 20 ottobre in seconda convocazione, e Luciano Cetrullo, PD, la spiega così: “Le forze di minoranza a quel punto, per via di alcuni punti in esame importanti per gli interessi della cittadinanza, ha garantito i lavori consiliari assumendone finanche la presidenza. Siamo fortemente preoccupati per questo tira e molla tra i partiti di maggioranza, e per lo svilimento delle istituzioni”.
IL WALZER DELLE POLTRONE
Una preoccupazione che inizia a prendere largo visto che sono gli stessi partiti alleati a dettare condizioni al primo cittadino, condizioni cui lo stesso Rocchi aveva più volte detto di non voler cedere, per non essere sotto ricatto di nessuno. Forse è proprio questa la stasi che si sta vivendo, con accordi e disaccordi che vanno in scena nelle aule di palazzo per capire chi cederà per primo. Queste le richieste emerse: Forza Italia chiede che l’assessora Dania Perego (Lega), rea secondo loro di aver portato alla situazione della delibera incriminata, lasci la sua carica. Il partito del capogruppo Rametta però, pare aver chiesto anche che l’assessorato al commercio cambi referente, e che Bruno si faccia da parte per lasciare la sedia a Procopio, eletto con la civica Dì Cologno poi scioltasi, confluito in Fratelli d’Italia, dichiaratosi da poco Indipendente e ora tra le file dell’ UDC di Pasquale Magro. E Giuseppe Di Bari ? La sua situazione pare la più tranquilla, anche se Fratelli D’Italia rivendicano il suo assessorato, poiché l’esponente di Cologno Nel Cuore, pare non strizzare più tanto l’occhio al partito di Nicola Tufo, preferendo l’ambiente Lega.
LA MINORANZA CONTRARIATA
“Oramai si e’ entrati in una sorta del tutti contro tutti –spiega il capogruppo PD Cocciro– che non porta a nulla di buono per i cittadini di Cologno e per la città, che in questo momento non è amministrata e si ritrova un sindaco incapace a gestire questo rompicapo tra i suoi, di cui lui stesso è artefice”. Alessandro Del Corno ribadisce: “La crisi all’ interno della maggioranza che aveva avuto solo una tregua parzialissima, si sta concretizzando in tutta la sua gravità politica ed istituzionale, con buona pace dei cittadini. Cologno Monzese ha il diritto di essere amministrata con stabilità, l’esatto contrario di quanto sta accadendo da molti mesi”.
Sulla stessa linea di pensiero anche CSD: “L’assetto di Giunta, ancora instabile e indefinito, blocca l’attività amministrativa e mette in grave imbarazzo tutta l’amministrazionev -scrive la Civica- Con il Consiglio Comunale svilito, puntualmente ignorato anche quando convocato, e con la crisi di Giunta che perdura il Sindaco Rocchi si trova in stallo da oltre tre mesi; di conseguenza, il governo della città è su un binario morto. Cologno Solidale e Democratica da Luglio chiede al primo cittadino di chiarire definitivamente i punti in disaccordo con la sua maggioranza ma, senza alcuna trasparenza, si “tira a campare”.
Chiara la posizione del Movimento 5 Stelle, che ancora una volta ha ribadito il suo disappunto sui social, evidenziando come l’ennesimo consiglio comunale disertato dalla maggioranza, sia solamente costato soldi ai cittadini e perdita di tempo inutile. Anche Movimento Sansalone e le Liste Civiche che fanno capo a Salvatore Capodici, guardano con disappunto alla situazione creatasi, anche se per un momento sono state scosse da voci di corridoio, parse però inattendibili, che volevano due loro membri (Scalese per il Movimento Sansalone e Lo Verso per Capodici) passare sui banchi del governo locale.
Fuori dal consiglio intanto, il dibattito prende fuoco, e Sinistra Colognese non le manda a dire: “Villa Casati è una giostra. Il primo a scendere dalla giostra di Villa Casati è stato l’assessore Magro, cacciato direttamente dal giostraio forse perché privo di accompagnatori/consiglieri. Sono quindi scese le due assessore Tesauro e Landillo che vantano, però, accompagnatori tanto importanti quanto occulti. Infine, almeno per adesso, sembra siano scesi il vicesindaco Cerioli, il presidente del Consiglio Della Vella e l’assessore Bruno che invece voleva che a scendere fosse l’assessore Perego”. Così scriveva Pino Angelico dal profilo social, e chiudeva dicendo: “non sarebbe meglio per la città. che la giostra si fermasse e che tutti scendessero e andassero a casa?”.
Non tira una buona aria in quel di Cologno, e il tempo a disposizione per l’amministrazione per trovare una soluzione senza bloccare del tutto le attività amministrative, sembra ormai scadere.