BRUGHERIO
LÀ DOVE CROCE BIANCA E CROCE ROSSA SI STRINGONO LA MANO E COLLABORANO

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Sono seduti uno davanti all’altro, e si capisce che sono complici. Alessio Messina (a sinistra) e Bruno Sirtori (a destra), sono complici di una delle scelte più significative e apprezzabili volte esclusivamente a vantaggio delle persone: far collaborare proficuamente Croce Rossa Italiana e Croce Bianca, le due realtà di cui sono rispettivamente i presidenti, da febbraio 2016 Messina per CRI, e dal 2014 Sirtori per Croce Bianca.

Scontato ? Per nulla. Logico ? Non per tutti. Importante ? Sicuramente.
I due presidenti lo ripetono quasi all’unisono: “Siamo sullo stesso territorio, operiamo per lo stesso scopo e offriamo praticamente gli stessi servizi, è stupido che non ci si parli nemmeno, che si tengano due vie parallele che mai si incontrino“. Una svolta insomma, che Sirtori aveva già provato a forzare in passato e su cui ha trovato piena comunione d’intenti solo ora, con il giovane presidente Messina, con il quale in pochi mesi ha già messo all’attivo diverse e notevoli collaborazioni.

“Siamo partiti con l’esperienza della formazione per il DAE a giugno, e la sua successiva installazione vicino al comune -ha spiegato Messina- in quel periodo i corsi formativi avevamo scelto di farli tenere ai volontari di entrambe le realtà, ma quelli di CRI presso la sede della Croce Bianca, e viceversa”. Da lì in poi il filo di questo rapporto collaborativo si è inspessito, fino al grandissimo successo dell’ Amatriciana in Piazza di settembre: “Quella è stata una prova non solo di enorme collaborazione, ma di quanto si può ottenere da questa sinergia -ha spiegato Sirtori- E’ stato impeccabile e tutti i ragazzi sono stati bravissimi, incredibili, una vera macchina precisa e senza inceppi”.

Quel duro banco di prova con oltre 2000 persone da servire all’aperto, ha dato l’idea di quanto possa essere utile superare certe dicotomie radicate nella tradizione di entrambe le realtà di servizio. Ma con un totale di 365 tra dipendenti e volontari (250 per CRI e 115 per Croce Bianca) non proprio a tutti i livelli è stata accolta bene questa voglia di collaborare hanno spiegato i presidenti, che hanno poi proseguito: “Ci sono ancora idee contrastanti sul fatto che CRI e Croce Bianca possano stringersi la mano. Ma noi non ne vediamo la ragione, e anzi, questi sono solo primi passi di un percorso che ci auguriamo lungo.

Va detto che le due realtà che prestano servizi di soccorso e assistenza sanitaria, alla base hanno già una collaborazione su carta, dato che al bando per l’affidamento del servizio si erano presentate insieme, e che tutt’ora si dividono la prestazione con 12 ore a testa. Ognuna ha dei tratti marcatamente distintivi sia nelle origini, dove CRI nasce come corpo militare (a Brugherio da 40 anni) e Croce Bianca dall’idea di un religioso (a Brugherio dal 1995), sia nella mission, che per CRI si apre al sociale con tanto di attività collaterali e settori interamente dedicati a questo scopo, laddove Croce Bianca invece, si focalizza unicamente sul soccorso e sul trasporto e l’assistenza sanitaria.

Un’attività essenziale la loro, forse la più importante a livello associativo in città, che riesce a dialogare con successo sia con l’ente che con altri gruppi, come quello dei commercianti ad esempio, e che conta un impiego di volontari e operatori cospicuo, di cui più della metà impegnati nel primo soccorso d’emergenza (150 su 250 per CRI e 70 su 115 per Croce Bianca). “Purtroppo il rischio è che si vada verso un invecchiamento dei volontari che non vede un altrettanto ricambio generazionale -ha spiegato Sirtori- e considerando che il limite di servizio è di 75 anni, molti tra poco non potranno più essere operativi, e per questo è sempre necessario formare nuove leve. Se l’età è medio alta per Sirtori, Messina conta su un bacino più trasversale poiché più ampio, ma entrambi sottolineano il valore della formazione e dei corsi che accolgono nuovi iscritti (Croce Bianca BrugherioCRI Brugherio).

L’amministrazione guarda con entusiasmo a questo nuovo sentire, una stretta di mano testimoniata anche dal logo che le due realtà hanno a adottato in occasione dell’amatriciana in piazza: un cuore stilizzato formato proprio dall’intreccio di mani, simbolo di un cammino che, chissà, potrebbe fare scuola anche in altre città della Martesana. “I presidenti cambiano, ma ci auguriamo che le idee restino, e che anche dopo di noi possa continuare questo cammino”, concludono Messina e Sirtori.

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