PIOLTELLO
DAL GOVERNO ARRIVANO I FONDI: IL GRANDE PROGETTO PER IL SATELLITE SI FARÀ

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Quando all’assemblea dell’ANCI a Bari pochi giorni fa, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha annunciato che tutti i progetti presentati per il Bando Periferie, sarebbero stati finanziati, dalla platea si è sentito chiaramente un boato, che ha attirato anche l’attenzione del presidente stesso. La gioia esplosa era quella della sindaca Ivonne Cosciotti, presente con il vice Simon Gaiotto, con il quale teneva il fiato sospeso per sapere se il grande progetto pensato per il quartiere satellite, avrebbe potuto vedere o no la luce.

Eravamo così felici all’annuncio del premier di aver aumentato le risorse a disposizione e di aver finanziato tutti i progetti del Bando periferie, che non abbiamo potuto fare a meno di esultare con una certa foga –ha spiegato meglio Ivonne Cosciottial punto che Renzi ci ha chiesto di dove fossimo. Alla nostra risposta “Pioltello, Milano”, la sua battuta è stata: “Finanziato!”. Poi nel comunicato stampa di Palazzo Chigi successivo all’incontro è arrivata la citazione del finanziamento del nostro progetto sul quartiere Satellite: se non c’è l’ufficialità poco ci manca”. Anche in questo caso, come per il progetto sulle barriere architettoniche della Metropolitana Verde (qui), la tempistica è legata al momento in cui arriveranno i finanziamenti, se nella tranche del 2016 o in quella prevista successivamente.

Dunque inizia un nuovo corso per uno dei quartieri più popolosi e complessi della città, nato a cavallo tra ani “50 e “60 per soddisfare le esigenze dei migranti provenienti dal sud Italia, e cresciuto in modo sregolato con una popolazione aumentata del quintuplo in meno di vent’anni. Oggigiorno gli abitanti del quartiere sono circa 10.000 per lo più stranieri di numerose etnie differenti, che si sono inseriti acanto a storici residenti locali, ormai anziani. La situazione sociale interna ai caseggiati, fa registrare dati poco confortanti, con circa il 50% delle 1972 abitazioni soggette a pignoramento. Per questo il progetto dell’ amministrazione potrebbe rappresentare davvero un passo rivoluzionario per questa realtà: “Con queste risorse iniziamo con il piede giusto un percorso di riqualificazione e rilancio della città che sarà alla base di tutto il nostro mandato ha aggiunto la sindaca.

10 sono le azioni che il finanziamento del Governo (1.252.500 €) con l’aggiunta del contributo del comune (402.000 €) ed ei privati (424.180 €) consentirà di portare a compimento. Si parla di servizi per l’accudimento dei minori (Family Workhub), della formazione di gruppi di lavoro per disoccupati che potranno occuparsi di piccole manutenzioni, assistenza anziani o baby sitting previa formazioni e tirocini ed è in programma, sulla stessa linea, anche un percorso di politiche per il lavoro con inserimenti lavorativi e borse lavoro. Nel progetto è inclusa la creazione di una mensa sociale, con il recupero delle eccedenze alimentari delle mense del territorio, e uno sportello che identifichi le emergenze abitative promuovendo politiche di microcredito ed erogazione di fondi per il sostegno all’affitto, housing sociale, affitti calmierati, e sperimentazioni di controllo del vicinato e autogestione.

Non mancheranno interventi per la riqualificazione del centro sportivo di via Leoncavallo, che si inserisce in un più ampio progetto di lotta al degrado e ripristino anche di eventi culturali e di aggregazione, che vanno a braccetto con l’idea di promuovere azioni di coesione sociale, che partano dal mutuo aiuto tra famiglie. In questo aspetto importante sarà anche il ruolo dell’educativa di strada e dell’animazione territoriale, con la bella proposta di creare un’orchestra e un coro multietnici. Ovviamente il tutto dovrà avere uno sportello fisico di riferimento per il coordinamento delle attività e del progetto in sè.

In una città di 40.000 abitanti, terza nella Provincia di Milano per reddito procapite più basso, con circa 100 etnie rappresentate, e il 20% della popolazione minorenne e per larga parte straniera, un progetto di così forte impatto rispetto all’integrazione, potrebbe essere davvero una chiave di volta per situazioni di emarginazione che si trascinano da troppi anni.