Si chiama Festone perché il giorno della Santa Patrona, Santa Marcellina, cade di domenica; ma a giudicare dal colpo d’occhio che arriva giungendo in paese, Carugate vive la sua festa patronale in grande stile non solo per questa ragione.
Uno dei motivi ad esempio, è che tra i paesi della Martesana, questo è quello forse maggiormente rimasto connesso con la vita della Parrocchia, che ne scandisce i tempi e le ricorrenze più che altrove. Gli eventi organizzati dall’oratorio sono sempre i più partecipati e hanno ben pochi rivali in termini di partecipazione, e proprio la festa della Santa Patrona, è in grado di smuovere una tale vastità di persone anche a livello organizzativo, che in altre città è impensabile almeno che non si tratti di un enorme evento comunale con decine e decine di sponsor e grandi nomi a calendario.
A Carugate è diverso, attorno ad une vento parrocchiale le vie della città sono da giorni un brulicare incessante giorno e sera, di gente che addobba, ritaglia, incolla, abbellisce staccionate, cancelli, muri, finestre, strade e addirittura la piazza intera: “Santa Marcellina, proteggi tutte le persone che per tirare i festoni salgono su sgabelli, scale, trabiccoli traballanti e davanzali sporgenti. In particolar modo assisti le donne che per fissare bene i nastri salgono in piedi sui cornicioni delle case” scriveva scherzoso, fino ad un certo punto, Don Simone su Facebook.
Mesi per studiare le decorazioni, disegni, progetti, gruppi di lavoro. Così i 4 rioni, Gallerana, Le Corti, Felicità e Vecchio Mulino, ora si distinguono a vista per i diversi colori che caratterizzano gli addobbi, e che virtualmente segnano un confine un tempo delimitato dalle porte trionfali. Ma non ci sono solo addobbi colorati da annoverare tra i preparativi del Festone 2016, perché quest’anno ci troviamo davanti anche a due realizzazioni artistiche di rilievo.
Uno è stato realizzato dal gruppo degli Amici del Presepe, che ogni anno arreda la Piazza per il Natale con una rappresentazione sempre diversa della Natività. Si tratta di un lavatoio, simbolo della Carugate dei cortili storici, e si trova in fondo alla via Cesare Battisti per andare a Pessano. Un’opera di grandi dimensioni e rifinita nei minimi dettagli, realizzata con il contributo della Banca di Credito Cooperativo di Carugate e Inzago, dell’Amministrazione Comunale e dell’Azienda F.lli Bellavia Coperture Edili.
L’altro simbolo della grande festa, è qualcosa che potrebbe anche non sparire così alla svelta, come sarà invece per il lavatoio. Si tratta di una scultura molto particolare che da giorni svetta al centro della fontana di Piazza Manzoni, realizzata per mano di alcuni parrocchiani dal talentoso estro artistico. “Sono due le ragioni che hanno spinto alla realizzazione di questa opera -ha spiegato Don Simone Arosio– Il primo, ricordare a tutti i nostri concittadini i motivi e l’origine del Festone legate alla figura di S. Marcellina. Intorno alla struttura, si trovano infatti dei pannelli che spiegano la vita e le gesta di questa nostra Patrona. Il secondo invece è quello di rappresentazione i quattro rioni in cui è diviso il nostro paese”.
E così, ecco una struttura di lamiera intagliata su quattro facciate, una per rione, dove ognuno è rappresentato da un dettaglio che ne riassume la peculiarità. Un cortile per Le Corti, cascina Graziosa per la zona Gallerana, la scuola di via Roma per il rione Felicità, e un Mulino per l’omonimo rione. “All’interno della rappresentazioni ci sono poi due simboli comuni a tutti i rioni: l’acqua e le luci -ha proseguito Don Simone- L’acqua che con i canali e le rogge, in particolare negli anni passati, attraversava tutto il nostro paese in lungo ed in largo per quelli che oggi sono i quattro rioni, portanto questo bene prezioso a tutti i campi che un tempo coprivano il nostro territorio. La luce per dare vita alla struttura anche di sera e rendere la visita più bella e colorata”.
E l’effetto notturno di questa piccola opera d’arte, è davvero ammirevole, con la luce che filtra dagli intagli sagomando i disegni, e l’acqua che scorre in basso. “Si è voluto realizzare questa struttura in Piazza proprio per ricordare il centro della nostra comunità -conclude il Don- Anche se geograficamente non è il “crocevia” dei quattro rioni, simbolicamente la Piazza della Chiesa rappresenta il luogo di unione dei quattro rioni in cui è suddiviso il nostro paese”.
Il fitto programma degli eventi legati al Festone, mai come quest’anno intreccia i fili degli appuntamenti comunali con quelli organizzati dalla Parrocchia e dall’Oratorio, per questo è possibile scaricare entrambi i programmi, per non perdersi nulla (comune – oratorio) di questo weekend di che condurrà poi alla vera e propria Festa dell’Oratorio.