BRUGHERIO
IL CAMMINO DEL BRUGHERESE SERGIO MAINO PROSEGUE VISTA OCEANO

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Quando lo abbiamo lasciato settimana scorsa, era provato dal caldo e davanti a lui c’erano ancora 14 città da toccare per giungere al termine del cammino. Tra boschi e sterpaglie, asfalto e 40°, Sergio viaggiava dalle parti di Coimbra. Ora la rotta punta dritta a Porto, una delle città più belle del Portogallo. Foto e racconti sono davvero da invidia in questi altri 7 giorni e centinaia di chilometri macinati.

FullSizeRender11° TAPPA
Da Mealhada a Agueda i 26km da percorrere viaggiano a velocità da crociera per Sergio, che decide di assumere il passo domenicale (era domenica infatti) prendendo tutto con calma, dalla colazione mattutina in un bar appena aperto, alla pausa per ascoltare il coro di voci che usciva da una chiesetta, fino ad arrivare alla prima infrazione alla regola del camminatore: “non abbuffarsi prima di finire la camminata”. In un ristorantino di Adegua, cittadina adornata da centinaia di ombrelli colorati parasole, il brugherese cede alla gola e giunge a destinazione nel pomeriggio.

12° TAPPA
Da Agueda a Albergaria a Nova sono 25km, ma solo perché Sergio ha scelto di allungare la tappa senza fermarsi ad Albergaria a Velha, dove avrebbe dovuto finire questo tratto di cammino. Tra camminate pianeggianti su strade statali, e sentieri in mezzo a paesini disabitati, la tappa procede piuttosto uguale per tutti i 25 chilometri, ravvivata dal solo che batte splendente ma stavolta non soffoca. C’è tempo anche per un contrattempo: “Ad un certo punto mi sono accorto che stavo per finire su un’autostrada -ci ha raccontato- Sono tornato sui miei passi e dopo un’attenta ricerca mi sono accorto di aver saltato una deviazione, perché viaggiando a sinistra sulla statale per evitare le auto, nona avevo visto le frecce gialle che stavano sul lato destro della strada”.

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Il percorso da Albergaria a Nova fino a Sao Jao da Madeira, registra una tappa da 22km, che Sergio per la prima volta dall’inizio, percorre in parte sotto la pioggia, e che gli riserverà alcune particolari situazioni costeggiando anche una lunga ferrovia abbandonata molto suggestiva. La prima situazione è proprio quella del cammino bagnato, che lo costringe a cambiare assetto: scarpe da pioggia, pantaloni e giacca da pioggia, copri zaino. Sarà così per tutta la mattina tra stradine snodate in boschi di eucalipto: “Un profumo intensissimo, sembrava di fare l’aerosol” scherza il brugherese. Ma dal pranzo in poi il cielo si apre e ritorna la tenuta più leggera. Sulla strada verso la fine della tappa, Sergio incontra due pellegrini Irlandesi già conosciuti giorni prima, e sono loro, intenti a sgranare un Rosario, ad indicargli l’ostello per la notte, un luogo piuttosto triste e spoglio: “Mi dirottano verso la Casa della Misericordia, un posto piuttosto lugubre che non capivo se fosse un ospedale o un ospizio -racconta- mi indicano un paio di materassi a terra, mi danno delle lenzuola e mi indicano i bagni. Piuttosto triste, ma ormai ero lì e son rimasto”.

FullSizeRender 414° TAPPA
E’ una delle tappe più dure per Sergio, la più lunga sino ad ora con 38 chilometri da San Joao da Madeira sino a Porto, e con un fastidiosissimo e doloroso riacutizzarsi di una tendinite alla gamba destra. Il cammino procede faticoso e lascia il tempo per una riflessione: “Mi sono trovato a percorrere la Rua Estrada Romana, nome che mi indica che stavo percorrendo un’antica calzata romana abbastanza ben conservata -spiega Sergio- La riflessione che mi viene spontanea e quella di pensare che più di un migliaia di anni fa riuscivano a costruire strade in tutte le parti del mondo e che si sono conservate nel tempo ed ora non riusciamo nemmeno a finire la Salerno Reggio Calabria“.

A metà giornata la tappa farmacia è obbligatoria per il brugherese che accusa i colpi della tendinite, ma da lontano una vista particolare gli giova parecchio: “Mancavano ancora un po’ di chilometri, ma in lontananza dall’alto di un crinale si vedeva Porto e soprattutto l’oceano, che mi ha dato una carica eccezionale“. Arrivato a Porto nel tardo pomeriggio, Sergio giova della gentilezza dei ragazzi dell’Ufficio Turistico, che gli trovano un posto per la notte e gli consigliano un ristorante niente male vista oceano, nel quale si rifugia dalla pioggerella tornata a cadere.

FullSizeRender 5PAUSA A PORTO E UNA DECISIONE IMPORTANTE
Il 15 settembre niente proseguimento del cammino per il brugherese, che torna a vestire la sua tenuta da “Peregrista” per visitare la città di Porto e la passa quasi tutta in rassegna, dalla Cattedrale alle piazze, dagli edifici storici al famoso Mercato di Bolhio fino al reale completo del lungo mare, con una passeggiata sulla sabbia vicino all’Oceano, che però determina un cambio di passo per Sergio e una decisione importante: “Adoro le città con il mare a poche centinaia di metri, ma il problema è che mi stavo rilassando e avevo come una strana sensazione di aver finito, mentre mi mancavano ancora circa 250km per la chiusura -ci spiega il brugherese- Dovevo rientrare assolutamente nel clima ‘partita’ e così ho deciso di abbandonare per qualche giorno il tragitto del Camino Portoghese per intraprendere il Camino della Costa, molto meno segnato, un poco più lungo e senza documentazione a supporto. Del resto sto mettendo in pratica una regola di vita che ho sposato negli ultimi anni, per la quale è meglio dire che ho fatto una cazzata piuttosto che dire potevo fare.

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Detto Fatto, Sergio ha lasciato la strada vecchia per quella nuova muovendosi da Porto verso Vila do Conde per 27 chilometri. Ritornerà sul Cammino Portoghese solo tra una settimana, nel mentre sarà solo Cammino della Costa. La scelta però ripaga e la tappa “è fantasticaci racconta- 25 km lungo l’oceano e quando dico lungo intendo proprio a fianco dell’oceano. Alcuni chilometri li percorro a piedi nudi sulla spiaggia, il resto lungo una bellissima passerella in legno ciclopedonabile che costeggia tutta la spiaggia”. Tra folate di vento contrario, surfisti, spiagge deserte con pescatori e baretti, Maino porta a termine una delle tappe più belle sino a qui, anche se il “traffico” di camminatori inizia a farsi intenso e lui vuole continuare nel suo intento di restare più che altro in solitaria.

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Da Vila do Conde a Esposende sono 25km e anche questa volta Sergio mette via la ragione e segue il cuore. Non segue nemmeno quel pocoFullSizeRender 9 di cammino tracciato e prosegue camminando su e giù per le dune, a piedi scalzi nella sabbia per almeno 10 chilometri pur di stare vicino all’Oceano e non perderlo di vista. Il primo tratto di spiaggia ricorda il litorale Adriatico, con mare a sinistra e sfilza di alberghi e ristoranti a destra, ma il brugherese prosegue nel suo cammino e ritrova spiagge deserte, pescatori e surfisti. Una volta terminata la spiaggia poi, in un baracchino vista mare il camminatore di Brugherio torna ad apprezzare la popolazione portoghese: “C’era una famigliola portoghese che stava facendo il picnic e, quando mi hanno visto, mi hanno invitato al loro tavolo, volendo a tutti i costi che condividessi il loro menù a base di carne di maiale e di pollo -ci racconta Sergio- Ho accettato soprattutto per non sembrare scortese e, alla fine, nonostante i miei tentativi di pagare, mi hanno offerto anche un caffè al bar vicino”.

Pieno di energia Maino ha chiuso anche questa settimana, con notevoli deviazioni sul programma e sul percorso. che passi seguirà nei prossimi sette giorni ? Quando tornerà a Brugherio ? Domenica prossima ne sapremo di più.

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