2° PERCORSO CICLOTURISTICO “IN MARTESANA”: TURISTI FRA LE ACQUE PER 24 CHILOMETRI DI MARTESANA

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Il tema di questo secondo itinerario è l’acqua nei sui molteplici aspetti. L’acqua del Naviglio, dei fontanili, delle fontanelle, dei fossi e delle cave. Ma anche l’acqua “l’acqua santa” che ci accoglie nelle chiese e quella profana che dialoga con l’architettura.

Il percorso inizia e finisce a Cernusco sul Naviglio, descrivendo un circuito ad anello di circa 24 km quasi interamente su piste ciclabili. Per chi volesse raggiungere Cernusco con la M2, ricordiamo che il trasporto della bicicletta è gratuito, e che tutte le informazioni si possono trovare sul sito di ATM nella sezione apposita (qui).

Cernusco sul Naviglio: partenza stazione M2 
f1 cernusco-santuario SMCernusco è una cittadina di circa 33.000 abitanti, a 15 km dal centro di Milano. Il suo vivace centro storico, i verdi parchi e le sontuose ville di delizia affacciate sul Naviglio ne fanno uno dei centri più apprezzati della Martesana. Ma ora in sella, partiamo dalla stazione M2 di Cernusco che ci lasciamo alle spalle per dirigerci verso destra. Dopo pochi metri una leggera discesa ci accompagna nel parco di fianco alla stazione. In quest’area verde vive una colonia di timidi coniglietti che spesso fanno capolino nell’erba attorno alla casetta dell’Infopoint. Lasciandoci sulla sinistra il Santuario di Santa Maria Addolorata (foto sopra), con l’insolito campanile in facciata, attraversiamo tutto il parco e usciamo sulla pista ciclabile che da Cernusco conduce a Pioltello.

La ciclabile si snoda tra l’abitato di Cernusco a destra e un ampio prato solcato da nord a sud da due filari di pioppi cipressini. Volgendoci indietro ci accorgiamo che gli alberi incorniciano la facciata della villa riprendendo l’impianto originale del giardino  settecentesco, com’è documentato nelle preziose incisioni di Marcantonio Dal Re del 1743.

Pioltello
Con un ponte ciclopedonale superiamo in sicurezza la Strada Padana Superiore ed entriamo in Pioltello che con i suoi 36.000 abitanti è uno dei centri più popolosi della Martesana. Questo Comune nasce nel 1870 dalla fusione di due diversi centri abitati, Limito e Pioltello che oggi si sono cementati in una densa conurbazione cresciuta forse troppo in fretta negli anni ’60 e ’70 in risposta alla forte ondata migratoria. Oggi Pioltello ha trovato un suo equilibrio e affianca ai quartieri densamente popolati e alle aree produttive, parchi e quartieri residenziali di qualità.

f2 pioltello corte pesaMa riprendiamo il percorso e scesi dl ponte svoltiamo a destra portandoci su via Mantegna che percorriamo in direzione sud fino a svoltare a destra in via Tripoli e poi in via Roma. Qui, nel centro storico, troviamo il Palazzo della Pesa (foto a lato) che oltre al nome conserva ancora, sotto l’androne d’ingresso, le tracce della dall’antica pesa pubblica. Gli elaborati ferri battuti in facciata, ci ricordano che qui avevano la loro bottega i fratelli Fumagalli, maestri nella lavorazione artistica del ferro. Sbirciando in fondo al cortile, inglobato nel muro, è ancora riconoscibile l’antico colonnato che decorava il palazzo. Sulla strada, di fianco all’androne, si affaccia la settecentesca cappella gentilizia del palazzo a cui si accede da un bel portale barocco al cento della facciata. All’interno, una inaspettata cupola e delicate decorazioni ripagano la visita.

Proseguendo verso via Milano incontriamo la Chiesa Parrocchiale di Sant’Andrea, patrono di Pioltello. La chiesa sorge su un’antica preesistenza, ma l’attuale facciata è settecentesca, opera di Carlo Giuseppe Merlo, architetto della Fabbrica del Duomo. Anche qui meritano una visita le cappelle del Rosario e di San Francesco di Pola per gli straordinari effetti prospettici.

Lasciato il centro storico di Pioltello proseguiamo in direzione di Seggiano percorrendo via Gabriele D’Annunzio. Qui a metà strada, in un vecchio capannone industriale, ha sede la Fonderia d’Arte MAF, nata a Milano nel 1870 e trasferitasi a Pioltello nel 2000 con tutto il suo bagaglio di tradizione, storia e lavoro. La MAF ha infatti collaborato con i più importanti artisti del Novecento e realizzato due portali del Duomo di Milano. Oggi questa fonderia prosegue la tradizione delle vecchie Officine Milanesi celebri per la perfezione dei loro bronzi fusi con il tradizionale metodo della cera persa. Nel 2015, in occasione delle Giornate FAI di Primavera, la MAF ha aperto le sue porte al pubblico che ha potuto ammirare le opere e conoscere i segreti di quest’antica e nobile arte.

Prima di giungere alla stazione ferroviaria (Pioltello è servita dalle linee S5 e S6 del Passante Ferroviario) svoltiamo a destra in via del Santuario di Seggiano, dove si trova il santuario dedicato alla Beata Vergine Assunta. La chiesa fu distrutta dai bombardamenti del 1944 e subito ricostruita dalla comunità di Seggiano. Davanti al sagrato troviamo una “casa dell’acqua” dove dissetarci e far scorta di acqua fresca e (volendo) frizzante.

f3pioltello parco besozzaOltrepassata la ferrovia con un sottopasso, proseguiamo per via Molise, poi a destra per via Dante e infine alla rotonda a sinistra per via Deledda dove un altro ponte ciclopedonale scavalca la Strada Rivoltana ed entra nel “Bosco della Besozza” (foto a lato). Qui un lungo sentiero in terra battuta, affiancato da due piccoli corsi d’acqua e da due alte file di pioppi ci conduce nel cuore di un’area verde di 35 ettari, di cui 23 destinati a foresta planiziale, mentre gli altri sono caratterizzati da fontanili, zone umide, aree agricole e spazi per la didattica. In fondo al viale alberato, immersa nella vegetazione, una vecchia cascina abbandonata aspetta pazientemente di essere restaurata.

E’ piacevole perdersi nei vialetti ombrosi del bosco e scoprire scorci ed essenze, ma per proseguire nel nostro percorso dobbiamo dirigerci a destra della cascina e costeggiare il laghetto artificiale del nuovo quartiere Malaspina (foto sotto). In via Norberto Bobbio f4 pioltello-resid Malaspinariprendiamo la ciclabile che costeggia il Lago Malaspina e il quartiere San Felice (già sotto Segrate) con le belle case dai tetti verdi. Il quartiere fu progettato negli anni 70 dagli architetti Luigi Caccia Dominioni e Vico Magistretti sull’idea delle “città giardino”, dall’inglese garden city, ovvero città ideali dove ritrovare quel contatto umano e con la natura che nelle città dell’industrializzazione si era perso.

Sulla destra ci appare invece un grande fabbricato, caratterizzato da linee orizzontali accentuate dai numerosissimi brise soleil. E’ la sede della 3M Italia (foto sotto), progettata dall’architetto Mario Cucinella e inaugurata nel 2009. L’edificio, molto curato nei colori e nelle forme, ha vinto diversi premi per le innovative soluzioni che favoriscono il risparmio energetico e il rispetto per l’ambiente.

f5 pioltello-sede-3M

Segrate

Entriamo ora nel territorio di Segrate, purtroppo qui la pista ciclabile si interrompe e per un tratto bisogna proseguire su strada normale zizzagando sui marciapiedi. Superata la strada che porta a San Bovio, finalmente ritroviamo la ciclabile che correndo parallela alla Paullese e si dirige verso l’Idroscalo. Ma prima è d’obbligo fermarsi in un punto sopraelevato ad osservare un altro capolavoro dell’architettura: la sede della Mondadori di Oscar Niemeyer. L’editore Arnoldo Mondadori rimase folgorato dai lavori del grande architetto durante un viaggio a Brasilia e tornato in Italia decise di affidare a lui la creazione della nuova sede della casa editrice, precisando che non doveva essere solo un luogo di lavoro, ma anche di creazione e di cultura. L’edificio terminato nel 1975 presenta un imponente colonnato esterno che rompe però gli schemi classici nella forma dei pilastri e nella dimensione degli archi tutti diversi tra loro. Innovativo è anche il corpo per uffici che invece di appoggiarsi al suolo è sospeso all’interno del colonnato. Il tutto si riflette in un grande specchio d’acqua che amplifica e anima forme e volumi.

f6 segrate idroscaloUn ultimo sforzo e arriviamo nel parco dell’Idroscalo (foto a lato). Qui si respira subito un’aria rilassata, quasi vacanziera, sarà per questo che lo chiamano “il mare di Milano”? Il grande bacino d’acqua è circondato da sponde erbose che ci invitano a prenderci una pausa e rilassarsi un po’. L’idroscalo di Milano fu realizzato nel 1930 come scalo per idrovolanti nella convinzione che questi veivoli avrebbero rappresentato il futuro dell’aviazione. Ma con il declino del’idrovolante come mezzo di trasporto e lo spostamento del traffico aereo nel vicino aeroporto, il bacino si è trasformato in un polo per le attività ricreative e sportive. Forse non tutti sanno che inizialmente l’Idroscalo era alimentato dalla acqua del Naviglio della Martesana. Un dato che dimostra la grande capacità di un naviglio che alcuni si ostinano ancora a chiamare “Piccolo”.

Dopo la pausa ristoratrice ritorniamo sui nostri passi fino al passaggio che scavalca la Rivoltana e conduce al “ponte degli specchietti”, così detto per il gran numero di specchietti andati in frantumi a causa delle ridotte dimensioni della carreggiata. Ma niente paura, alla pista ciclabile è riservata una apposita corsia. Si può quindi tranquillamente pedalare guardando il panorama delle f7 segrate fonta aldo rossimontagne multicolori dei container che aspettano di essere imbarcati nel vicino scalo ferroviario. In fondo alla discesa si prosegue per via Morandi, fino all’incrocio con via Cristei che conduce alla grande piazza caratterizzata dalla fontana monumentale progettata da Aldo Rossi nel 1965 (foto a lato). I severi volumi geometrici della fontana dialogano con le linee morbide e pulite del vicino edificio progettato da Guido Canella nel 1963. Oggi l’edifico che ospita la biblioteca è considerato uno dei più significativi esempi di architettura razionalista.

Proseguendo per via XXV Aprile si arriva al “CentrOparco”, un’area verde di 100 ettari con al centro un lago ricavato dalla bonifica di una cava di estrazione della ghiaia. Nel parco si sviluppano percorsi ciclopedonali intervallati da attrezzati punti di sosta e da un’area ristoro. Sempre su ciclabile percorriamo via San Rocco in direzione nord fino ad incrociare la trafficata Strada Cassanese che superiamo con un ponte ciclopedonale  dotato di ascensori accessibili anche alle biciclette. Imbocchiamo ora la via Monzese (purtroppo questo tratto è senza pista ciclabile) e attraversiamo il centro di Rovagnasco dove si trova la Cascina Commenda, oggi centro polifunzionale e sede di una vitale attività teatrale (per info: www.spazioteatrio.it )

Vimodrone
Appena usciti da Rovagnasco ritroviamo la pista ciclabile che affiancando la via Monzese ci conduce fino alla piazza centrale di Vimodrone, su cui si affaccia la chiesa parrocchiale dedicata a San Remigio. Dalla piazza è possibile prendere via Sant’Ambrogio e poi viale delle Rimembranze per andare a scoprire un vero gioiello artistico: la chiesetta di Santa Maria Nova o del Pilastrello che si affaccia sulla Strada Padana Superiore, vicino al cimitero. La chiesa che fu realizzata dall’architetto Dolcebuono nel XVI secolo, custodisce un prezioso ciclo di affreschi cinquecenteschi di scuola luinesca. Santa Maria Nova è uno dei beni più votati della Lombardia nel censimento del FAI “I luoghi del cuore” 2016. Fuoridalcomune.it ne ha scritto a più riprese (qui, qui, qui) e fino a novembre è possibile votarla su www.iluoghidelcuore.it

Affrontiamo ora l’ultimo tratto del percorso e superando la stazione M2 di Vimodrone imbocchiamo la pista ciclabile che corre sull’alzaia del Naviglio in direzione di Cernusco. Dopo poche centinaia di metri incontriamo una istallazione artistica galleggiante, si tratta di una delle opere di Ecoismi (www.ecoismi.org), la rassegna di arte pubblica che fino ad ottobre animerà la Martesana. Poco più avanti sulla sponda settentrionale del Naviglio si affaccia Villa Cazzaniga, preceduta da un bel giardino delimitato da una balaustra aperta al centro per ricordarci che fino a non tantissimi anni fa qui potevano attraccare le barche.

Cernusco sul Naviglio
Una cupola bianca in riva al Naviglio ci segnala la presenza dell’Osservatorio Astronomico G. Barletta. All’interno della specola è custodito un potente telescopio Newton Cassegrain da 305mm che consente di osservare le “meraviglie” del cielo dalla riva del Naviglio. Una possibilità aperta a tutti grazie all’Associazione Cernuschese Astrofili che gestisce l’osservatorio e organizza serate osservative e didattiche a partecipazione libera (Info su www.astrofilicernusco.org).

L’arrivo a Cernusco, soprattutto in alcuni giorni, è accompagnato da un allegro vocio proveniente dai diversi campi sportivi che si affacciano sul Naviglio e dalle piscine dell’ centro sportivo Enjoy (www.enjoysport.eu). In questa cittadella dello sport non potevano certo mancare le attività legate all’acqua, ed ecco l’attracco delle canoe che hanno come campo di allenamento proprio il Naviglio (info: www.canoamartesana.it).

Poco prima di arrivare al ponte di Viale Assunta che ci condurrà al punto di partenza, scorgiamo sulla nostra sinistra, nascosta tra la vegetazione Villa Uboldo. La villa che oggi è adibita a ospedale, conserva ancora alcuni ambienti originali, come i saloni affrescati al piano terra e un grande ritratto del Conte Uboldo. Chi lo desidera potrà visitarla il prossimo 24 e 25 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio… Save the date!

Rubrica curata da:
Stefano Barlassina
Associazione In Martesana
inmartesana