VIOMODRONE
630 MILA EURO VERRANNO STANZIATI DA SUBITO PER LA RIMESSA A PUNTO DEI PLESSI SCOLASTICI

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La bomba d’acqua che aveva travolto Vimodrone lo scorso 16 giugno, aveva scoperchiato le polemiche oltre che divelto alberi e fatto crollare il contro soffitto di una scuola. Genitori e cittadini era finiti sulle cronache per aver sottolineato alcune criticità legate ai plessi scolastici, e l’amministrazione dal canto suo, aveva ribadito la costante cura posta da sempre verso le strutture.

Le due parti si sono incontrate una prima volta lo scorso 27 giugno, e alle famiglie è stato illustrato il piano di spesa che la Giunta ha pensato di stanziare per far fronte ad alcune segnalazioni pervenute, risolvendole quanto prima. Le voci di costo sono diverse, e mostrano un corposo investimento di 180.000 euro per il solo complesso di via Petrarca (in copertina – la scuola dove si stacco il contro soffitto), cui si aggiungono 350.000 euro per le operazioni che concluderanno l’iter già avviato nel rispetto delle norme antisismiche. Sono invece 100.000 gli euro che verranno messi in campo per il rifacimento delle palestre di via Piave e via Fiume.

Paghiamo le tasse, con quei soldi mettete a posto le scuole“, hanno scritto i cittadini su Facebook a più riprese, ma le tasse dei cittadini non possono essere destinate a questo tipo di interventi: “Per le spese di manutenzione non si possono utilizzare le entrate derivanti dai tributi come erroneamente si pensa –spiega l’assessore al Bilancio Osvalda Zanaboniin quanto queste risorse sono vincolate alla copertura della spesa corrente perciò servizi, spese istituzionali e di gestione. I progetti per le manutenzioni e le opere sono finanziati con gli oneri di urbanizzazione”.

Dunque per mettere mano alle scuole, servono altri introiti, introiti che negli anni hanno visto limiti di spesa imposti dal governo, che hanno condizionato le scelte e la gestione amministrativa a riguardo. Dunque ora si procederà con una serie di lavori che andranno ad apportare migliorie in quasi tutti i plessi, sia alla scuola dell’infanzia di via XV Martiri messa in sicurezza contro eventuali altre piene d’acqua eccezionali, sia nella scuola di via Petrarca, quella che più di tutte ha visto la stesura di un programma di intervento molto dettagliato. Dopo essere stata interdetta all’accesso sino al 21 giugno scorso infatti, la struttura ha visto subito una serie di lavori per il riordino del cortile con la chiusura di tombini, la rimozione di un’altalena e una generale messa a punto.

Ma il grosso è tutto a venire, e il canale informativo comunale elenca i prossimi lavori a breve termine con dovizia di particolari: “formazione di troppo pieno e ripristino parti di intonaco ammalorato in alcune aree, modifica della lattoniera, modifica e potenziamento delle gronde per consentire il deflusso delle acque, sostituzione del controsoffitto con pannelli in allumino forato impermeabili all’acqua, rimozione e verifica di una porzione del cassonetto di copertura del canale di scarico, posto nel corridoio, per verificarne la corretta posa e lo stato manutentivo delle tubazioni, ripristinando il tutto e prevedendo uno sportello  che ne consenta un’agevole apertura per le successive fasi di ispezione inserendo un giunto di ispezione”.

Qualcosa da fare in questa scuola dunque c’era, e altro ci sarà da pensare per il futuro, tanto che l’amministrazione a seguito della riunione con le famiglie, ha stilato anche un’ipotesi di progetti a medio-lungo termine che toccheranno la posa di nuove grondaie esterne, la verifica e la correzione delle pendenze della copertura che verrà completamente rimossa e sostituita con l’aggiunta di una guaina impermeabile, nuove converse e canali di gronda e pluviali ad hoc. Per lo scarico delle acque si sta pensando invece alla creazione di nuovi condotti e pozzi per il deflusso.

Il sindaco Brescianini conclude così: “Incidenti come quello accaduto in quel giovedì non devono avvenire e non devono ripetersi. In questi anni l’Amministrazione ha posto la scuola tra le priorità dell’ente, sia per quanto concerne la vivibilità delle strutture che per l’offerta formativa” , su quest’ultima infatti si contano oltre 1,4 milioni di euro per il Piano del diritto allo studio ed i sevizi scolastici.