Lo aveva detto l’ex sindaco Bruschi: “Una soluzione possibile è la realizzazione della ciclabile sulla sede stradale”. Questa pareva essere una valida alternativa per salvare i 13 tigli che adornano il tratto di via Gavazzi a senso unico, e che, stando ai progetti della società TEEM, avrebbero dovuto lasciare brutalmente posto a 300 metri di percorso riservato alle bici, opera di compensazione seguita ai lavori per la costruzione della Tangenziale Esterna.
Una vera contraddizione in termini se si pensa che le piste ciclabili sono ideate per una mobilità sostenibile rispettosa dell’ambiente. I cittadini subito sono balzati sulla sedia e si sono riversati in strada per proteggere le splendide piante che fanno ombra al viale. 700 firme raccolte dagli attivisti, e la mobilitazione popolare ha sortito i suoi effetti.
Dal principio la società stradale pareva intenzionata a rinunciare in blocco al progetto e restituire in denaro contante la propria parte a titolo di compensazione ambientale. In una secondo momento però, gli Uffici del Comune hanno ripreso in mano le carte e i progetti e hanno trovato la soluzione: una pista ciclabile larga circa 1 metro e mezzo sulla carreggiata stradale in quel tratto a senso unico che va dall’incrocio con via Milano e prosegue per circa 300 metri, finita l’area densa di alberi nei pressi di via Monte Grappa, dove la pista dovrebbe poi rientrare (foto a fondo articolo).
“Ci rendiamo conto che il progetto è stato sviluppato quando anche noi eravamo al governo della città, purtroppo lotte intestine estranee agli interessi reali della città hanno distolto l’attenzione da alcuni temi con le conseguenze che abbiamo visto -hanno commentato i democratici di Noi Per Melzo– Da quando c’è stato il blocco dei lavori e quindi la consapevolezza che alcuni tigli di viale Gavazzi, storico elemento decorativo della nostra città, rischiavano di essere tagliati abbiamo coinvolto l’ex sindaco Bruschi innanzitutto per avere conoscenza dei progetti passati e poi per chiedergli di interessarsi e di impegnarsi affinché potesse indicare una soluzione tecnica alternativa. Fortunatamente anche questa questione si è risolta positivamente aggiungendosi agli altri cantieri aperti in città”.
Il dato reale parla chiaro comunque: la mobilitazione popolare ha funzionato, e il caos sorto dalla gente a difesa del filare di alberi, ha consentito di arrivare ad una soluzione che conserva il verde e gli fa correre accanto le bici. La scelta della promiscuità è quindi quella su cui ha puntato con fermezza la Commissaria Prefettizia Cristiana Cirelli, che potrà contare su importanti interventi anche nel tratto precedente di viale Gavazzi, nei pressi dell’incrocio con viale Germania. In questo punto partiranno lavori di rifacimento della pavimentazione del marciapiede, con l’eliminazione della panchina di marmo per far posto ad un camminamento pedonale protetto.