La comunicazione dei sindacati Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel, è arrivata ieri sera 9 luglio intorno alle 19.30: lo sciopero del comparto di igiene ambientale è spostato a mercoledì 13 e giovedì 14 luglio secondo quanto chiesto dalla Commissione di Garanzia. Ribadendo che lo sciopero è totalmente legittimo, i sindacati proseguono d oltranza la trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore.
Lunedì e martedì quindi, servizi regolari, mentre nelle giornate di mercoledì e giovedì, i cittadini sono chiamati a non esporre i propri sacchi e i propri rifiuti, che, visto anche il caldo torrido di questi giorni, potrebbero causare ulteriori disagi, diventare da subito maleodoranti e contribuire al degrado degli spazi pubblici.
Dall’articolo di ieri 9 luglio, le ragioni della mobilitazione:
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I lavoratori si fermeranno di nuovo per chiedere nuovamente il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro, che vorrebbero integrato di maggiori tutele contro facili licenziamenti, maggiori coperture su infortuni e malattie in aumento in questo settore lavorativo, per impedire che il contratto di lavoro sia declassato e gestito unicamente da cooperative, e chiedere un adeguamento di salario.
Uno sciopero che i sindacati pensano a doppio vantaggio, poiché maggiori garanzie in questo settore specifico, si traducono in migliori servizi per i cittadini. “Anche l’ANCI e le Amministrazioni locali hanno compreso che la vertenza non ha una natura corporativa ma che la stessa si sta caratterizzando come una sfida a vantaggio dei cittadini senza impoverire i lavoratori, sia nella salute e sicurezza, nelle tutele occupazionali e nella giusta retribuzione” scrivono le Segreterie Nazionali di FP CGIL, FIT CISL,UILTRASPORTI, e FIADEL, che proseguono: “Ai Sindaci abbiamo illustrato i temi della piattaforma sindacale che, tramite un rinnovo contrattuale di natura industriale, riuscirà a garantire regole e tutele ai lavoratori e potrà assicurare ai cittadini il miglioramento della qualità del servizio, anche diminuendo le tariffe. Solo le imprese, che continuano a chiedere sempre più soldi ai cittadini, non lo hanno capito, difendendosi dietro la demagogia e le rendite di posizione. Nel frattempo, il silenzio delle controparti, dopo le giornate di mobilitazione nazionale, ci ha confermato che alle imprese non piace rendere conto ai Sindaci, non piace il contratto collettivo nazionale e il sistema delle tutele e dei diritti; senza tutto ciò il profitto viene meglio, sempre maggiore e senza impegno“. […]
Chiudono i sindacati: “Il nostro obiettivo è migliorare i turni e i pesantissimi carichi di lavoro, migliorare le regole sugli appalti e sui passaggi di gestione, ampliare le garanzie sulla salute e sulla sicurezza, evitare il potere discrezionale sui licenziamenti facili e garantire il giusto salario”.