MARTESANA SANITA’
CHIUDE L’ONCOLOGIA DI GORGONZOLA. PROTESTE SULLA SPARTIZIONE DEL REPARTO TRA CERNUSCO E MELZO

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Negli ultimi tempi le novità della sanità in Martesana paiono susseguirsi senza sosta (qui). Una delle più rilevanti riguarda la chiusura del reparto oncologico dell’ospedale di Gorgonzola, che verrà smembrato fra Melzo, dove ci si occuperà delle cure palliative, e Cernusco sul Naviglio.

La notizia della chiusura del reparto al Serbelloni è stata confermata da Mario Alparone, Direttore Generale ASST Melegnano e della Martesana. “Il trasferimento dei pazienti di oncologia e di cure palliative dal P.O. di Gorgonzola è da tempo ipotizzato ed è necessario per motivazioni di sicurezza sanitaria che ad oggi il presidio non offre –ha spiegato-  Lo stabilimento ospedaliero di Gorgonzola risulta privo di molte delle attività sanitarie necessarie al completamento dell´iter diagnostico terapeutico del paziente oncologico, ed ha quindi determinato la proposta di riallocare le attività in questione in altre sedi aziendali”. Come spiegato dal Direttore Generale, l’ospedale di Gorgonzola seguirà una nuova vocazione: diventerà una struttura denominata Pre-SST (presidio socio-sanitario territoriale) con un forte orientamento dell´attività di erogazione in grado di garantire la presa in carico dei pazienti cronici e fragili.

Il Movimento 5 Stelle contro lo smembramento del reparto di oncologia

C’è qualcuno che però non ci sta: se l’oncologia deve essere chiusa a Gorgonzola, dovrebbe essere spostata in toto a Melzo, secondo gli attivisti del Movimento 5 Stelle. “Il piano originario dell’Azienda Ospedaliera era quello di collocare l’oncologia interamente a Melzo, così come era stato detto fino a poco tempo fa dall’ex Sindaco Bruschi e dall’Assemblea dei Sindaci della Martesana –ha commentato Stefano Palilla, del movimento di Melzo- Solitamente reparti di questo tipo non vengono smembrati tra ospedali diversi, e Melzo sarebbe certamente il più adatto ad ospitare l’oncologia, dato che ci sono i 500 mq del nuovo edificio in costruzione (con 4 nuove sale operatorie), sono appena stati inaugurati i reparti riammodernati e altri saranno aperti a inizio agosto, per un investimento totale di 15 milioni di euro. Anzi ci sono spazi che resteranno inutilizzati, come quelli della parte di ospedale che dà sul cimitero, dove ora ci sono gli ambulatori che saranno spostati nell’edificio nuovo”. Nell’ospedale melzese la pediatria sarà trasferita dal piano terra al primo piano e in quei locali liberati sarà collocato l’Hospice, come confermato dal direttore sanitario agli esponenti del Movimento 5 durante il loro terzo sopralluogo all’ospedale tenutosi lunedì 11 luglio.

Le cause dello smembramento? Politiche, secondo il M5S. “Lo scorso anno il punto nascite di Cernusco è stato chiuso e accorpato a quello di Melzo (qui). La scelta di non assegnare l’oncologia solo al Santa Maria delle Stelle sarebbe conseguenza di questo, perché in qualche modo bisognava compensare la perdita avvenuta a Cernusco, che aveva causato grandi proteste” spiega Palilla.

In tutto questo il Movimento 5 Stelle di Melzo, che ha avviato una raccolta firme, ha ottenuto il completo supporto dei consiglieri regionali Dario Violi e Stefano Buffagni, presenti insieme agli esponenti locali durante la visita presso i locali del Santa Maria delle Stelle. “È una cosa folle spacchettare un reparto importante come quello di oncologia e far fare da navetta ai poveri pazienti che un giorno devono andare per una questione a Melzo e il giorno dopo magari a Cernusco sul Naviglio –ha dichiarato Violi- Noi ci opporremo, continueremo a mettere pressione perché i soldi spesi fruttino e diano un servizio reale alla cittadinanza melzese e di tutta la Martesana”.

Anche il personale ospedaliero, già in protesta per la mancanza di personale nell’ASST (qui), dovrà fare i conti con la nuova organizzazione. “La nostra percezione è che anche il personale sia contrariato da questi cambiamenti –conclude Palilla- Sarà infatti più difficile gestire i pazienti dell’oncologia fra due ospedali diversi: o sarà assunto nuovo personale oppure quello presente ora sarà costretto a fare la spola. Già adesso ci sono delle difficoltà su questo fronte: in seguito all’apertura dei nuovi spazi, del personale è stato spostato da ginecologia a otorinolaringoiatria, e la situazione non può che complicarsi sempre di più”.

m5s

La petizione di un cittadino

Non solo il Movimento 5 Stelle si sta mobilitando in opposizione allo smembramento del reparto di oncologia. Un cittadino melzese, Alberto Tavazza, ha dato inizio 4 mesi fa ad una raccolta firme tramite la piattaforma change.org (qui) contro questo provvedimento che andrà a cambiare la fisionomia della sanità in Martesana. “Sono scandalizzato dal fatto che se si raccolgono firme per questione come gli autovelox si attivano e interessano in tanti, a lottare contro lo smembramento dell’oncologia mi trovo da solo –ha detto Tavazza- So di avere il supporto dei medici, che non possono esporsi in prima persona ma condividono le mie idee. Melzo ha gli spazi per ospitare interamente l’oncologia, il motivo per cui non le viene assegnata è esclusivamente politico, dovuto alla chiusura del punto nascite di Cernusco”.

Fino ad ora sono state raccolte circa 1150 firme ma, con spiega Tavazza, “ne servirebbero almeno 5000 per chiedere un’udienza pubblica ad Alparone. Se questo non dovrebbe servire, depositerò le firme presso il Tribunale del Malato e continuerò così questa battaglia”. Tavazza pare determinato nel portare avanti la sua battaglia, che definisce “senza colore politico”.

A molti lo smembramento del reparto di oncologia, solo una fra le diverse conseguenze della riforma e del riordinamento della sanità lombarda, non pare una buona idea e garantiscono di continuare a lottare contro questo provvedimento nei anche prossimi mesi.