Era nell’aria che la tornata elettorale avrebbe portato dei cambiamenti e degli stravolgenti all’interno dell’Unione dei Comuni della Martesana, l’ente nato nel 2015 con l’intento di migliorare e unire i servizi sociali dei sei comuni firmatari, ma sostanzialmente mai decollato.
Appena eletta sindaca di Cambiago, la leghista Laura Tresoldi ha infatti fatto votare dal Consiglio Comunale un atto in cui si dichiarava che la città sarebbe uscita dall’Unione dei Comuni. Dopo il “Cambiaexit” si pensava che anche le due nuove amministrazioni di Pessano e Carugate, rispettivamente guidate dalle civiche di Alberto Villa e Luca Maggioni, potessero optare per una decisione simile, ma così non è stato.
“Non usciremo dall’Unione dei Comuni – ha dichiarato Villa, sindaco di Pessano – per il semplice fatto che crediamo che l’idea di un’unione dei comuni non sia sbagliata a prescindere, ma che nei termini in cui è costruita attualmente non possa portare a dei benefici.” Sulla stessa lunghezza d’onda anche il neo-sindaco di Carugate Luca Maggioni: “Quella di Cambiago è stata una scelta puramente politica –ha commentato- Io, se fossi stato sindaco di Carugate un anno fa non sarei entrato nell’Unione dei Comuni, ma siccome ora ci siamo dentro mi pare giusto vagliare e ponderare tutte le possibilità che un’unione di questo tipo può portare. Di sicuro quella che abbiamo ora, per come è costruita, è un’Unione che non serve a nessuno tantomeno a Carugate.”
Quello che viene criticato dai due sindaci è la finalità che si è data in questo primo anno di vita, ovvero la gestione dei Servizi Sociali. Entrambi infatti ritireranno le deleghe dei servizi sociali che erano state affidate all’Unione dai loro predecessori. “I servizi sociali sono un tema troppo delicato da affidare a un ente neonato come l’Unione dei Comuni, non possiamo permettercelo – ha aggiunto Villa – Il nostro personale in quel settore è molto competente ma non può occuparsi degli affari dell’Unione rischiando di tralasciare la mole di lavoro che c’è da fare qui. Questo discorso si può fare su comuni più grandi come Cernusco dove c’è un numero di addetti tali da poter sostenere un’iniziativa del genere ma non qui da noi, con il rischio di mettere in crisi la macchina comunale. Dobbiamo ripartire e costruire un percorso diverso, qualcosa che possa durare e sopravvivere ai cambi di amministrazione che anche l’anno prossimo interesseranno alcuni comuni dell’Unione.”
“L’impatto che l’Unione avrebbe portato ai nostri servizi sociali – ha aggiunto Maggioni – sarebbe stato drastico. A mio parere ci si dovrebbe concentrare su altre questioni se si vuole che l’Unione abbia una sua ossatura e una vita longeva. Per esempio si potrebbe intervenire sulla Ragioneria, sulla centrale unica di committenza, sulla Polizia Locale. Noi non siamo per il buttare via a prescindere, ma vogliamo il bene dei nostri cittadini e della nostra comunità e per questo l’Unione dovrà cambiare o ci dovremo defilare“.
LA LEGA NORD CARUGATE ALL’ATTACCO
A Carugate la Lega Nord, ex alleata di Pro Carugate nella passata consigliatura, si aspettava una presa di posizione diversa dall’attuale sindaco: “Decisione incomprensibile e sbagliata anche nel metodo, perchè non hanno portato la questione in Consiglio Comunale? A Carugate, se il buongiorno si vede dal mattino, non vediamo il cambiamento. Si mantiene l’ Unione e si continua con il “metodo Gravina”, ovvero prendere le decisioni e portarle solo successivamente in Consiglio per la ratifica”.
E’ quindi frizione da parte di una Lega che ribadisce con forza la sua contrarietà al progetto sostenendo la sindaca di Cambiago: “L’ aggravio di spesa di questa realtà è stato certificato anche da un recente pronunciamento della Corte dei Conti, che ha dichiarato che le Unioni non fanno risparmiare ma al contrario aumentano i costi -si legge nel comunicato a firma Roberta Ronchi– Infatti l’ente della Martesana, nato per far risparmiare a detta dei Sindaci PD, non è ancora partito e già e’ costato 200.000 euro. Inoltre uno dei primi atti della giunta allora fatta da tutti Sindaci PD, è stato quello di incaricare, per una Consulenza, un professionista della stessa parte politica, che ora è Assessore a Pioltello. Consulenza aggiuntiva e non spiegata poichè i sei Comuni aveva già finanziato uno studio di Anci. Quindi aggravio di spesa, nessuna trasparenza e prebende agli amici!“.
Villa e Maggioni, tra l’altro due dei sindaci più giovani dell’intera Martesana, lo hanno spiegato bene comunque: L’Unione così com’è non va bene, e qualcosa deve cambiare.