MARTESANA AZZARDO
CON LA CONSEGNA DELLE VETROFANIE AI COMMERCIANTI, SI CHIUDE IL PROGETTO CONTRO LA LUDOPATIA

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IMG_0012Studenti, anziani, commercianti

. Sono queste le tre realtà su cui il Distretto 4 con Carugate capofila, ha puntato per svolgere la sua azione di sensibilizzazione verso le problematiche relative al Gioco d’Azzardo Patologico. Non è stato sempre facile, e su più comuni si è faticato per portare il progetto all’interno delle scuole medie, dove la ludopatia è percepita come argomento ancora lontano dall’età dei ragazzi (sebbene le ricerche dimostrano drammaticamente il contrario); e stessa sorte si è avuta spesso anche con gli anziani, che come accaduto nel progetto parallelo sul Distretto 3, si sono spesso chiusi davanti ad un problema che suonava loro quasi come atto di accusa.

Si è comunque lavorato molto però, e dove lo si è fatto i risultati sono stati interessanti e importanti, come quelli dati dai commercianti, coloro che spesso con le proprie scelte sono determinanti in termini di Gioco Patologico. In tutti i paesi coinvolti, Carugate come ente capofila, Cernusco, Bellinzago, Gessate, Gorgonzola, Pessano con Bornago, Bussero, Cambiago e Cassina de’Pecchi, sono state effettuate mappature dei luoghi sensibili e degli esercizi che dispongono di installazioni per il gioco, e da queste rilevazioni sono emersi i nomi degli esercenti “virtuosi”, coloro che per scelta hanno deciso di non tenere nel proprio negozio né slot machine né alcun tipo di dispositivo per il gioco traduci, ricordiamo, compaiono anche gratta e vinci, lotto e affini.

Questa ultima azione arriva a compimento di un progetto lungo, che ha coinvolto le scuole e che, seppur con fatica a volte, ha riportato un quadro degli studenti molto interessati e attenti a questo reale problema -ha spiegato Nico Acampora, coordinatore di Gioco Ma Non Mi Azzardo, ed ideatore del progetto studiato con l’ex assessore alle Politiche Giovanili di Carugate Michele BocaleTra medie e superiori sono stati coinvolti quasi 1000 ragazzi, ed era il primo step. Ora siamo arrivati alla chiusura, con la consegna di una vetrofania ai commercianti che hanno rifiutato il gioco d’azzardo. E’ un simbolo visibile che consente ai clienti di riconoscere i luoghi in cui concretamente ci si può tenere lontani dal rischio del gioco patologico. Se è complesso intervenire laddove la ludopatia ha già fatto danno, è fondamentale prevenire ora per garantire un futuro diverso in tal senso, e una scelta importante da parte degli esercenti diventa essenziale inc gusto senso”.

A Carugate consegnate le prime vetrofanieIMG_0005
Il primo paese partito con la consegna delle vetrofanie recanti il logo “No Slot” di Regione Lombardia , è stato proprio il capofila Carugate, che nella persona del neo assessore al Commercio Francesco Corrias, ha premiato gli esercizi commerciali che hanno optato per una scelta economicamente meno conveniente (si sa che il comparto del gioco porta più introiti) ma più efficace per la salute e la società.  “Mi hanno colpito i dati riscontrati sul gioco e riguardanti la nostra popolazione anziana, che spesso nei bar si gioca buona parte della propria pensione, una pensione sudata, fatta di risorse e di risparmi anche. E’ triste sapere che molti di loro sono ormai inseriti in un contesto di vera dipendenza che non è meno grave dell’uso di droghe o alchool -ha spiegato CorriasMolti ormai evitano il bar di paese perché si sentono controllati, e allora vanno addirittura fuori per evitare di sentirsi rimproverare. Queste cose mi fanno pensare che questo progetto non può fermarsi qui, deve espandersi, comprendere assemblee pubbliche e dibattiti rivolti agli adulti in particolare, affinché ci sia sensibilizzazione prevenzione costante nel tempo”.

Nel frattempo l’assessore ha consegnato ad alcuni esercenti una lettera di encomio e le vetrofanie, che già in questi giorni saranno esposte. Sono 9 i luoghi ufficialmente No Slot, e per lo più sono bar: Caffelatte (entrambe le sedi), Bar Manzoni, Bar dell’Oratorio, pasticceria Garden, Sayonara, Bar J’Adore, Tribagai e Bar Agata.  “E’ possibile che installare slot machine mi porti più introiti -ha spiegato Ivano Vergani proprietario del Caffellatte (foto di copertina)- ma oltre ai soldi attira problemi, comportamenti patologici, e porta le persone ad assumere stili di vita assolutamente negativi che non voglio vengano trasmessi dal mio esercizio. Purtroppo vedo tantissimi anziani e giovani perdere tempo e denaro davanti alle slot machine dei bar. Io guadagnerò meno, ma la scelta è vincente per altre ragioni”. 

Ecco inserito quindi un altro pezzo del puzzle contro la Ludopatia che si sa costruendo in Martesana grazie all’impegno di realtà del territorio coinvolte sin dall’inizio, come l’ Ats Milano (ex Asl) che ha formato assistenti sociali e operatori dei centri di aggregazione giovanili, e le cooperative sociali Ex.ItMilagro, oltre al Comitato No Slot di Cassina De’ Pecchi e al nostro quotidiano come media partner.

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