Nell’ultimo consiglio comunale di giugno, quando tutto Fratelli d’Italia disertò le sedute, il sindaco Angelo Rocchi concluse dicendo, a margine della serata, che avrebbe sentito le due assessore Francesca Landillo e Gianfranca Tesauro, per ristabilire un percorso comune. Quell’incontro al momento non c’è ancora stato, e all’ufficio protocollo del Comune sono giunte le dimissioni di entrambe le esponenti di FdI, dimissioni comunque già rese note dal loro partito nel dopo consiglio comunale dell’ 11 luglio.
NICOLA TUFO: LE DIMISSIONI, IL RITIRO DELLA DELIBERA, IL VOTO CONTRARIO
Secco il commento di Nicola Tufo, capogruppo di Fratelli d’Italia, che sottolinea un’incoerenza tra l’attuale modo di governare della Giunta, e quanto espresso nel programmare elettorale ai tempi condiviso, e ancora richiama la famosa delibera sulla quale il suo partito ha rilevato un’accusa di Falso in Atto Pubblico: “Non si poteva andare avanti così, le dimissioni arrivano alla fine di una serie di incompatibilità sorte. Adesso o ritirano quella delibera, o con noi non c’è discussione“, ha detto. A margine del consiglio però, il sindaco Angelo Rocchi ha ben spiegato come ora come ora non sia legalmente fattibile il ritiro di una delibera che ha già prodotto un indirizzo tecnico e un incarico affidato a due dipendenti, e sulla quale ora c’è un’indagine in corso, probabilmente frutto dell’esposto mosso da PD e Movimento 5 Stelle. “Tecnicamente la nostra delibera è perfetta e sono tranquillo -ha ribadito il sindaco- Nel frattempo i dirigenti hanno dato attuazione tecnica alla delibera. L’unica cosa che potrei fare sarebbe superarla con una delibera migliorativa da gennaio 2017“.
“Non condividiamo il metodo usato per continuare ad amministrare, compresa questa seconda convocazione del consiglio per provare ad aggirare gli ostacoli -ha poi aggiunto in consiglio il capogruppo Tufo per spiegare la posizione del suo partito- Questo atteggiamento ci porta, nonostante alcuni argomenti siano stati precedentemente trattati da miei colleghi di partito, a votare contro la maggioranza“.
L’ OPPOSIZIONE CHIEDE CHE LA GIUNTA SI ESPRIMA SULLA SITUAZIONE IN MAGGIORANZA
In un clima surreale, dove era chiaro a tutti che gli scricchiolii di sottofondo fossero quelli di una maggioranza che stentava a tenere insieme i pezzi, dall’opposizione a più riprese i consiglieri hanno cercato di chiedere conto alla Giunta su quanto stesse accadendo, dalle dimissioni delle assessore, alla mancata maggioranza in consiglio maturata per ben due volte nel corso della riunione. “E’ chiaro che questo dissenso espresso da FdI è un dissenso chiaramente politico e non in merito al contenuto -ha dichiarato Salvatore Capodici– ma dovete prendere atto di non avere la maggioranza inc consiglio, e soprattutto è dovere istituzionale che relazionate in merito alle dimissioni presentate da Landillo e Tesauro”.
Sulla stessa linea anche il capogruppo Giovanni Cocciro (PD), così come Loredana Verzino (CSD) che aggiunge: “Non dite una parola in merito alla situazione, ma registriamo che c’è un oggettivo problema che ci impedisce di procedere nei lavori”. Monica Motta ( 5 Stelle) chiude: “Come si fa a lavorare così, mancano due assessori, 15 giorni fa il Sindaco ci ha detto che se ne sarebbe occupato, e ora la situazione è addirittura peggiorata. Non chiedo le dimissioni, venire qui oggi sapendo cosa sarebbe accaduto è comunque una scelta coraggiosa, ma i cittadini meritano di meglio”.
MAGGIORANZA SOTTO DUE VOLTE DURANTE IL CONSIGLIO, CON SORPRESA FINALE
Approvato il punto all’ODG sugli organismi collegiali, quando ancora in aula mancavano dei consiglieri arrivati in ritardo, dal secondo punto in discussione relativo agli affidamenti di servizi a cooperative di tipo B, la situazione è cambiata: la maggioranza si è trovata sotto, FdI e De Mastro (Forza Italia), che aveva già lanciato un’invettiva di forte critica e presa di distanza dalla Giunta nella prima seduta, hanno votato contro e il consiglio non ha approvato, così come nel caso della correzione sugli errori materiali e rettifiche agli atti del PGT.
Colpo di scena sul finale, quando sul tavolo una delibera chiedeva di votare l’acquisizione a titolo gratuito da parte del comune di un’area residenziale per la costruzione di una rotonda, con l’esborso di 6000 euro di rimborso spese alla cittadina colognese che cede l’area. Il sindaco ha chiesto a tutti di “mettersi una mano sulla coscienza, pensando che ne andava del bene di una cittadina“. Al voto, lo stesso Tufo che aveva dichiarato ferma opposizione ad inizio consiglio, ha invece appoggiato la maggioranza: “Quando ci sono di mezzo i cittadini si resta uniti, come per la Direct Line“, ha detto poi a margine, e con lui dalla minoranza anche il Movimento Sansalone si è discostato dal voto contrario dell’opposizione per sostenere la Giunta su questo punto.
ROCCHI: SORPRESO DI TROVARE LE DIMISSIONI PROTOCOLLATE. ORA UNA SOLUZIONE INTERNA
Gli equilibri sembrano quanto mai precari; le alleanze, gli accordi, i tentativi di ricucire per proseguire, sono ancora tutti da giocarsi e non è chiaro su quali partite. “Non mi aspettavo di trovare al protocollo le dimissioni delle assessore -ha detto Rocchi a margine del consiglio- osservate le dinamiche di questa seduta consiliare ora ci confronteremo con Fratelli d’Italia. Cercherò di trovare una soluzione interna alla maggioranza per arrivare ad una soluzione e andare avanti con questo gruppo. Non ho pensato ad alternative esterne”. Tornando al famoso sistema dei trafficoni, che ancora una volta il sindaco fa riferire a coloro che avanzano richieste politiche destabilizzando equilibri, lo stesso primo cittadino rafforza la convinzione di dover governare senza essere ostaggio di alcuno, e in questa direzione afferma di voler proseguire.