Luigi Ferrario
era nato nel 1915 a Sant’Albino di Concorezzo, e la sua vita da stimato e celebre scultore e artista, lo aveva portato in giro per l’ Italia e per il mondo, . Il suo legame con Cologno però è fortissimo e risale al 1 settembre 1969, anno in cui l’allora Presidente Saragat, con un decreto presidenziale concesse a Cologno la realizzazione di un nuovo stemma cittadino firmato proprio da Ferrario, che morì 10 anni dopo durante una mostra personale a Lugano.
La vedova dell’artista, Maria Luisa Luzzu, ha ora deciso di donare alla città un altro pezzo importante della vita di suo marito, consegnando tre bassorilievi in bronzo che aggiungo prestigio e valore alla sede di Villa Casati. “Toscanini eroe del podio”, “Vendemmia” e “Aia-Vita agreste”, sono i titoli delle tre opere che andranno rispettivamente ad impreziosire la Sala Giunta, la Sala Matrimoni e la Sala Mostre.
“Un grazie sentito alla Signora Luzzu che ha regalato a Cologno, come testimonianza e riconoscimento del forte legame del maestro con la nostra città, queste tre bellissime opere, dimostrazione eccellente della qualità artistica di Ferrario -hanno commentato Il sindaco Rocchi e l’assessore alla Cultura Dania Perego– L’esposizione in Villa Casati farà apprezzare nei prossimi anni il lavoro dello scultore colognese ad un pubblico vasto ed eterogeneo”. E’ infatti pensata per il periodo tra il 7 e il 12 ottobre prossimo, in occasione di Cologno in Festa, l’esposizione delle opere nella sala Crippa di Villa Casati.
Ferrario è ricordato per le sue mirabili opere dall’estimato valore, ma anche per un suo forte senso religioso, di giustizia e pace. Proprio legato a questo si ricorda una sua “Via Crucis” nella quale il Cireneo che aiutò Gesù a portare la croce, è ritratto con le sembianze di Martin Luther King, pastore della non violenza. Oltre a questo inoltre, va ricordato che nel 1968 fu premiato con il premio internazionale per la pace intitolato a Hammarskjöld, ex segretario generale delle Nazioni Unite morto in un incidente aereo mai davvero chiarito, e poi insignito del Premio Nobel per la Pace postumo.