Un passo indietro sui licenziamenti, o comunque un impatto meno drastico di esuberi rispetto a quelli comunicati. E’ questo ciò che i sindaci e i delegati dei comuni di Cologno, Cinisello e Sesto, sono seriamente intenzionati a chiedere alla direzione della Direct Line, l’azienda britannica di assicurazioni dirette, che da tempo ormai ha annunciato un taglio del personale di 200 unità su 847 dipendenti, per il 90% giovani donne.
Il vertice tra i primi cittadini dei tre comuni e le rappresentanze sindacali di Direct Line Group Mapfire, si è tenuto ieri 26 luglio in Villa Casati, e le istituzioni hanno ribadito la loro volontà a sostenere i lavoratori in ogni aspetto di questa vicenda, intervenendo per quanto sia loro concesso, per trovare una soluzione favorevole ai lavoratori al più presto.
Le RSA Fisac/CGIL, F.N.A., First/CISL, Uilca/UIL però, hanno riferito sette giorni fa, di una trattativa complessa con la Direzione del Personale, di incontri “particolarmente tesi e critici“, dai quali non si è usciti con notizie positive. “Dobbiamo registrare una posizione aziendale rigida rispetto alle possibili soluzioni per ridurre gli impatti che la ristrutturazione avviata avrà sul personale” hanno comunicato. Nonostante alcune aperture dei sindacati volte a trovare una soluzione che potesse ridurre l’entità dei tagli sul personale,”l’azienda ha ribadito che il numero degli esuberi dichiarati potrà rientrare di poche unità solo nelle aree liquidative e nel Contact Center e che per tutti coloro che non potranno essere ricollocati è prevista solo la possibilità di percepire una modesta buona uscita” hanno aggiunto le RSA.
Sempre nella giornata di ieri, le rappresentanze sindacali hanno incontrato nuovamente la Direzione del Personale, e un successivo colloquio è atteso per oggi 27 luglio. Il 28 del mese invece, si terranno presso la Camera del Lavoro di Milano, le assemblee dei lavoratori e delle lavoratrici dell’azienda di assicurazioni.