Quando si sente il suo nome, la mente corre a qualche coro da stadio degli anni “90, ma soprattutto a quelle “notti magiche” del mondiale italiano, in cui Totò Schillaci fu eletto miglior giocatore del torneo e si affermò capocannoniere della competizione. L’Italia arrivò terza poi, ma le sue gesta restarono storiche.
L’ex calciatore della nazionale sarà presente a Segrate domani 21 giugno per presentare il suo libro: “Il gol è tutto”, che ha scritto con il supporto del segratese Andrea Mercurio, curatore dell’opera e autore radiotelevisivo. Il volume è un condensato della vita dell’attaccante italiano, nato a Palermo 57 anni fa e cresciuto in un quartiere dove solo la forza di avere un sogno da raggiugnere poteva salvare l’anima di un bambino, tra criminalità diffusa ad ogni angolo di via. Ma da quel quartiere popolare abbandonato a sè stesso, Salvatore Schillaci, per tutti Totò, ci è uscito palleggiando e correndo dietro un pallone, fino a toccare l’apice immenso della propri carriera, culminato in quel 1990 che lo ha consegnato per sempre alla storia del calcio italiano.
Ecco cosa racconta Schillaci nelle sue pagine, di questa scelta verso il sogno da realizzare: “la vita è istinto, il calcio ossessione, l’azzurro un sogno”, si legge sulla copertina del libro, e non è difficile credere che queste parole escano dritte dal cuore del Totò Nazionale, che tutti ricordano per la grinta e la rabbia agonistica che lo rendevano unico nel suo genere, sia con la maglia azzurra che con le divise di Juve e Inter. Ed è con questi slanci che il bambino nato nel quartiere Cep di Palermo, è corso lontano dalla droga e dal pericolo, così lontano da raggiugnere addirittura la vetta del Gota del calcio, secondo nella classifica del Pallone d’Oro solo dietro a Lotar Matthäus, ovviamente nell’anno di grazia 1990, lo stesso in cui vinse anche la Scarpa d’Oro.
La serata, che si inserisce nel calendario di eventi legato alla rassegna “Vicini di Pagina” organizzata dal Comune in collaborazione con l’associazione di Promozione Sociale D come Donna, si presenta quindi non solo come momento amarcord di un calcio italiano che pare ormai lontanissimo, ma anche come spunto di una riflessione più ampia con un testimone concreto che può essere esempio per moltissimi giovani ancora in cerca della loro strada.
All’evento parteciperanno, oltre ai due autori, anche l’assessore alla Cultura e Ricerca Gianluca Poldi, il bibliotecario Roberto Spoldi e Noemi Bigarella, regista e attrice che leggerà dei passi del libro durante l’incontro.