“Al momento ci sono in corso incontri politici di confronto. Mi rendo conto che la situazione è delicata, e per il momento non rilascio dichiarazioni”. Pasquale Magro
non si lascia andare a nessun commento dopo che il sindaco Angelo Rocchi gli ha revocato le deleghe come assessore al Personale “per il venire meno, nell’ultimo periodo, del fondamentale rapporto di fiducia”, come si legge nel comunicato.
La situazione delicatissima venuta a crearsi con i dipendenti del comune, tra lettere di denuncia, minacce di stato d’agitazione, polemiche mezzo stampa, e sindacati in rivolta, ha fatto saltare la prima testa dunque. A seguito di alcuni incontri recenti con i sindacati e la prefettura, il primo cittadino aveva già espresso la volontà di trovare con le parti un accordo comune “per un percorso più collaborativo -aveva spiegato Rocchi alcuni giorni fa- che segua un iter condiviso e un nuovo metodo di lavoro che garantisca più dialogo con i lavoratori, con i quali evidentemente non ci siamo capiti su alcune cose che chiariremo subito per svoltare pagina. Mi prenderò più a cuore direttamente il personale, e le sue problematiche, sarà una partita difficile ma voglio farlo”. Da lì, sono passati pochi giorni, ed è arrivata ieri 13 giugno l’ufficializzazione dell’allontanamento di Pasquale Magro.
Al momento dunque, le deleghe al Personale vanno nelle mani del primo cittadino, che spiega senza mezzi termini la sua scelta: “Ad un anno circa dal mio insediamento ho la necessità di guardare al lavoro svolto dalla mia squadra e di valutare ogni Assessore per capacità, competenze, disponibilità e raggiungimento degli obiettivi prefissati -ha spiegato- […] Credo debba essere chiaro che alla base della delega c’è sempre necessariamente una disponibilità del delegato ad attuare le indicazioni del Sindaco, e questa purtroppo con gli ultimi comportamenti di Magro è venuta meno. Io continuo a lavorare per il bene dei cittadini e per portare a compimento il programma elettorale“.
La fuoriuscita di Pasquale Magro, arrivata comunque come un fulmine per molti anche all’opposizione, prelude ad una riorganizzazione interna di tutta la Giunta, che vedrà probabilmente una ridistribuzione dei poteri tra i partiti di maggioranza, e c’è interesse per comprendere da che parte punterà l’ago della bilancia, con la Lega che si prevede giocare un ruolo ancor più trainante nel gruppo.