Un luogo di condivisione di tempo e spazi, dedicato interamente a nonni, genitori, bimbi, alle loro tate o zii; un posto dove trascorrere del tempo, sperimentare situazioni, confrontarsi. Tutto gratuito e in oratorio. Ecco l’estrema sintesi del progetto Paidos, che si è chiuso anche quest’anno al suo 16° anno di vita, sotto al guida di Valeria Cirilli, fondatrice del gruppo e supportata da un gruppo di volontari che tutto l’anno lavora con dedizione affinché il servizio possa continuare ad essere, anche dopo sedici anni, ancora fedele a com’era stato pensato in origine, solo con più mani e cuori che negli anni si sono aggiunti al progetto.
“Ho sentito l’esigenza di avere qualcosa e qualcuno intorno a sostenere me e tutte le altre mamme di Cernusco -racconta Valeria- Così ho iniziato a bussare a tutte le porte finché Don Paolo, l’allora responsabile della pastorale giovanile in Sacer, trovò nella mia idea la sua stessa convinzione. Anche lui aveva capito che a Cernusco mancava uno spazio di condivisione dedicato ai piccoli e gli adulti che li crescevano“.
Dalla visione di Valeria e Don Paolo prende quindi forma Paidos, nome scelto dal Don che in greco significa: “prendersi cura del più piccolo“. Nome perfetto per questo spazio a misura di bimbo, che accoglie le mamme da un ingresso interno all’oratorio, in un locale attrezzato con giochi, fasciatoio, scalda biberon e zona allattamento: “Inizialmente aprivo Paidos anche da sola perché le mie compagne di avventura erano mamme a loro volta e c’erano a volte imprevisti -ha proseguito Valeria- Capii allora che avevamo bisogno di una squadra che consentisse a Paidos di diventare una realtà più strutturata e autonoma. Le mie preghiere sono state ascoltate, ed ho incontrato Ornella, con la quale ho creato lo zoccolo duro di quest’avventura”.
Oggi Paidos conta 19 volontari: Ornella, Claudia, Donatella, Antonio, Donatella, Anna, Elena, Annina, Laura, Barbara, Domenico, Romano, Marco, Fiorenzo, Annalisa, Sandra, Fiorella, Sandra, Mina, Francesco e Valeria, che diventano 21 se consideriamo gli arzilli genitori ottuagenari di Valeria, Dina e Antonio, che ancora oggi tagliano i cartoncini per realizzare i lavoretti dei bambini. Eh sì, perché i piccoli non solo vengono accuditi, ma “lavorano”, con la pasta di sale o con il bricolage; iniziano la loro giornata con una preghiera e poi giocano, cantano, ballano, con spazi divisi per ogni età ogni settimana il giovedì e il martedì mattina, che vengano da Cernusco o da fuori città.
“Questi due giorni sono un appuntamento fisso e sono felice di avere una realtà così strutturata a Cernusco, alternativa per chi non può iscrivere i bambini al nido -ha raccontato Gianandrea, un papà- Il mio bambino per esempio è entrato gattonando ed è uscito correndo: lo stimolo dei suoi amichetti lo ha aiutato a muovere i primi passi”. Ma come fa una realtà così ad essere gratuita ? Lo spiega Valeria: “Ci sono senz’altro persone che spendono denaro ed energia per questo progetto, ma non sono quelle che cercano aiuto, conforto, sostegno o amicizie”. Gratuità in primis, e accoglienza, altro cardine del progetto, che come tutti i luoghi di condivisione tra piccoli e adulti, lascia tutti un po’ meno soli. I bimbi sonno accuditi, gli adulti ascoltati, in uno spazio che nasce con un’impronta saldamente religiosa, ma che non per questo diventa spazio di catechesi, nel rispetto della libertà di scelta come valore assoluto che si accompagna all’apertura a chiunque. “Abbiamo scelto come logo l’immagine di un orso adulto che racconta delle fiabe ai più piccoli; i piccoli sono bianchi e neri, abili e disabili, sani e malati. Sono tutti i bambini e tutti i loro accompagnatori”.
Ora che Don Paolo non c’è più, il progetto è accolto e sostenuto, anche nei suoi momenti di difficoltà, da Don David, che si dice “felice che sia giunta bene al termine un’altra stagione di Paidos” e “pronto per iniziare il 17esimo anno di attività. E’ una delle realtà più longeve del nostro oratorio e segno quindi di un bisogno sociale di accoglienza, possibile grazie ad un gruppo che con entusiasmo sempre rinnovato persegue l’obiettivo di far sorridere e sentire a casa chiunque varchi i cancelli dell’oratorio“.