Vi avevamo raccontato del nuovo ambizioso progetto firmato dalla Biennale di Arte Pubblica e Relazionale, Humus Art di Carugate, che si poneva come obiettivo la realizzazione di stampe attraverso l’utilizzo di lastre fotopolimeriche impressionate con la luce, senza quindi agenti chimici ma con l’utilizzo esclusivo di sole ed acqua. Una tecnica decisamente a impatto zero verso l’ambiente e del tutto ecologica, frutto di un’idea portata avanti negli Stati Uniti ma ancora poco diffusa in Italia.
Anche questa volta la partecipazione è stata importante, con 12 tra cittadini e studenti della scuola di Grafica dell’Accademia di Brera, che hanno seguito passo passo la guida della Prof.ssa Alessandra Angelini, artista e docente della prestigiosa istituzione meneghina. Ethel Annoni, Erika Bellanca, Maria Capizzi, Valentina Capizzi, Miriam Castelli, Davide Covili, Aurora Della Zoppa, Isabel Di Nunzio, Giada Dusi, Ylenia Iacona, Tranquillo Mariani, Giulia Puricelli. E’ questa la carica dei 12 che hanno potuto così dare libero sfogo alla propria creatività in un workshop che si è presentato ancor più intenso rispetto alle passate edizioni, proponendo due giornate di lavoro per la stampa, una di lezione frontale con al professoressa Angelini, che ha consentito di comprendere le tecniche e i passaggi chiave di quello che si è rivelato un lavoro completo e di alto livello, e una sul territorio per scattare le immagini della città che andranno a comporre l’opera collettiva di quest’anno, sul tema: “Carugate nel presente e nel futuro”.
“E’ un’esperienza interessante, che permette ai partecipanti di conoscere nuove tecniche estremamente versatili che producono un’espressione artistica differente da quella comunemente praticata”, ha esordito uno dei cittadini carugatesi che ha aderito all’iniziativa. “E’ raro trovare occasioni come questa, dove un momento di trasmissione di saperi, si trasforma in un’occasione per poter realizzare un’opera di alto livello da donare alla cittadinanza”, ha invece commentato un’appassionata studentessa dell’Accademia.
L’opera, dopo essere stata presentata alla città durante la serata di chiusura lavori che, classicamente Humus Art propone a novembre, verrà divisa. Ogni pezzo verrà infatti donato alle associazioni del territorio che costudiranno ogni frammento nelle loro sedi, trasformando un’opera collettiva in un’opera diffusa. La Prof.ssa Alessandra Angelini, commenta così: “E’ stata un’esperienza davvero unica che ci ha permesso di conoscere il territorio e di ridisegnarlo poeticamente attraverso la versatilità della fotografia e della stampa d’arte”, e a lei fa ruota la curatrice della Biennale Arianna Galli, che conclude: “Momenti come questi mostrano come progetti artistici di spessore come Humus Art facciano sì che Carugate possa essere un polo attrattivo della creatività d’eccellenza”.