SEGRATE
PRESTO COLLEGAMENTO DIRETTO TRA TANGENZIALE EST E OSPEDALE SAN RAFFAELE

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Nel pomeriggio di martedì 10 maggio il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità una mozione proposta dal Patto Civico di Ambrosoli, che impegna la giunta lombarda a realizzare lo svincolo che permetterà di alleggerire il traffico su Segrate, facilitando al tempo stesso l’accesso diretto al polo ospedaliero del San Raffaele.

Il sindaco di Segrate Paolo Micheli si dice contento della novità, nata dalla proposta fatta dal gruppo civico cui lo stesso Micheli ha appartenuto fino alla sua elezione a primo cittadino. “Una buona notizia per tutti, anche per la nostra città, perché la bretella oltre a facilitare l’accesso all’ospedale, libererà le strade di Milano 2 dal traffico di attraversamento– ha commentato- Un risultato importante cui si è arrivati grazie a una stretta collaborazione tra l’amministrazione comunale di Segrate, i vertici dell’ospedale, Milano Serravalle e il Patto Civico che ha saputo rappresentare al meglio in consiglio regionale l’urgente necessità di questa infrastruttura”.

Dunque secondo Micheli il collegamento sarebbe un’infrastruttura necessaria, che rientra nel progetto di riqualificazione dello svincolo di Cascina Gobba predisposto da Milano Serravalle-Milano Tangenziali, per un costo totale di 10 milioni e 700 mila euro. Gli enti coinvolti hanno fatto sapere che, dedotte le somme a disposizione della società, i lavori a base d’appalto sarebbero di 7 milioni e 600 mila euro. Oltretutto l’amministrazione dell’ospedale San Raffaele si sarebbe resa disponibile ad intervenire con proprie risorse per coprire una parte dei soldi.

Nel consiglio regionale però, c’è chi ha pensato che dal progetto siano rimasti fuori comuni importanti e limitrofi alla struttura ospedaliera. E’ il consigliere regionale Saggese, del Gruppo Maroni Presidente, che avrebbe voluto un tavolo di trattativa allargato ad altri paesi confinanti, come Vimodrone e Cologno ad esempio, anch’essi interessati dai lavori sullo snodo di Cascina Gobba.

SARA MOLTENI