COLOGNO
L’INPS CERCA UNA SEDE, MA L’IDEA VIA PETRARCA FA SCATTARE I GENITORI DELLA MANZONI: “QUESTI LOCALI SERVONO ALLA SCUOLA”

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L’ufficio INPS di Cologno dovrà lasciare la propria sede, e per restare in città è necessario che l’amministrazione comunale trovi nuovi locali per evitare di perdere un prezioso servizio pubblico che altrimenti dovrà essere confinato in altro comune presumibilmente più vicino a Milano, o addirittura a Gorgonzola.

La sede INPS deve restare in città dunque, e su questo sono d’accordo tutti, amministrazione e genitori del consiglio d’Istituto della scuola Manzoni, i quali però hanno da subito messo un paletto sulla ricerca di spazi intrapresa dal comune, dato che potrebbe ripiegare proprio su quei locali di Via Petrarca adiacenti alla scuola Manzoni e sovrastanti la mensa, che tanto farebbero comodo all’istituto (nella foto di copertina la palazzina indicata nel cerchio giallo tratteggiato): “Gli spazi che sono rimasti liberi in Via Petrarca dopo il trasferimento degli uffici Politiche per la Casa, non possono essere destinati alla nuova sede INPS  –hanno spiegato Maurizio Bacchelli e Manuela Franco del consiglio d’istituto- La scuola elementare divide un’unica sede con uffici del comune e con la scuola per l’infanzia, in una situazione di totale commistione tra due percorsi scolastici diversi, che si intrecciano anche con il via vai delle giornate lavorative degli uffici comunali, divisi dalla scuola solo da un differente ingresso ma poi ubicati esattamente sopra il refettorio. Una commistione che crea caos e disagio, e che già così com’è è dannosa, figuriamoci aggiungendoci altri uffici trafficati come l’ INPS. In una città così grande, ci auguriamo si possano trovare altri spazi”.

Ma l’augurio non è fine a se stesso, dato che è accompagnato da una raccolta firme con la quale i genitori sono fermamente convinti di opporsi all’arrivo dell’INPS nei locali di Via Petrarca, e con la quale vogliono mettere nero su bianco il loro dissenso: “Questa scuola elementare -hanno proseguito Bacchelli e Franco- non ha laboratori, non ha aule da dedicarvi, e i bimbi della scuola per l’infanzia vanno a dormire il pomeriggio negli spazi che sarebbero del teatro. Insomma, un caos. Con questi locali a disposizione si potrebbero risolvere i problemi di entrambe le strutture. Sono due anni che chiediamo spazi al comune per la nostra scuola, ma mai nessuna risposta è arrivata”. 

Ora come ora il sindaco Angelo Rocchi, l’assessore all’Istruzione Dania Perego e il vicesindaco Gianfranco Cerioli, hanno incontrato il Preside Niccolò La Rocca e i genitori, e le posizioni vanno senz’altro nella direzione di trovare una soluzione che sia accomodante per tutti, partendo dal presupposto che l’INPS da Cologno non può andarsene. “In realtà per il futuro sarebbe ideale ripensare l’idea di questa scuola, ridistribuirne gli spazi, ristrutturare, spostare il refettorio nell’ala prettamente scolastica senza riproporre una commistione che attualmente già c’è e che non va aggravata –ha spiegato Rocchi- Non voglio ripetere errori passati, ci stiamo ragionando proprio in questi giorni e sono sicuro che con un po’ di buon senso si possa trovare una soluzione condivisa”.

Preoccupato il vicesindaco Cerioli, che ha ben chiari alcuni numeri della situazione: “Il 50% delle sedi INPS verranno chiuse e il responsabile INPS per la Città Metropolitana lascerà aperto lo sportello a Cologno solamente se si troveranno in tempo degli spazi, e solo se questi spazi saranno adeguati per ospitare tale servizio -ha spiegato- In Via Petrarca ci sono già stati sopralluoghi che hanno rintracciato una postazione ottimale, con tanto di portineria e con una metratura idonea ad un bacino d’utenza di quasi 200.000 abitanti, tra Cologno, Segrate, Vimodrone, Carugate, Brugherio”.

Il vicesindaco ammette che ci sarebbe una situazione di promiscuità e commistione tra le attività comunali e scolastiche, cosa che per altro esiste già, ma precisa: “In questo momento l’INPS ha urgente bisogno di una sede, ma stiamo fattivamente lavorando pe trovare una soluzione per il bene di tutti, che è poi la nostra prima priorità, senza lasciare scontento nessuno e tenendo bene in mente le esigenze della scuola, dei ragazzi e dei loro genitori”.