La scuola media Giovanni Falcone di Cassina, ha una storia davvero particolare nella sua intitolazione, e il grande murales che ora ne adorna una
facciata, sembra quasi chiudere un cerchio. Nel giardino della scuola, dove è stata piantata la lapide a ricordo dei 20 anni dalla strage di Capaci, ora si può
ammirare un bellissimo dipinto alla memoria del magistrato ucciso dalla mafia, un’opera frutto della forte sinergia tra street artist professionisti, studenti, insegnanti sensibili al tema come le professoresse di arte Solinas e Riccobene, lo sponsor tecnico Venpa3 e il team di Rest+Art di Cassina, che molto si sta spendendo per ricostruire la storia raccontandola attraverso i muri.
L’INAUGURAZIONE E IL PROGETTO
Sabato 28 maggio l’opera è stata inaugurata ufficialmente alla presenza di studenti, genitori, corpo docente, e autorità cittadine come l’assessore alla Cultura Laura Vecchi e il Consigliere Comunale Pietro Costantini, riuniti per ammirare il murales ma anche stretti in una nuova riflessione sul valore delle lotte contro le mafie e l’illegalità, sentimenti espressi benissimo anche dalla canzone RAP scritta ed eseguita live dai ragazzi della scuola. “Prima di arrivare a questo dipinto abbiamo svolto un percorso con i giovani, durante il quale hanno avuto la possibilità di confrontarsi con Samuele Motta dell’associazioneStampo Antimafioso, che ha saputo coinvolgerli in momenti di riflessione importante rispetto a tutte le forme che la mafia assume nel nostro paese, e a tutte le condizioni di illegalità e di lotta alla criminalità -ha spiegato Pietro Costantini, uno dei promotori di RestArt insieme all’Assessore alla Cultura Laura Vecchi- Solo dopo i ragazzi hanno volto un workshop con i due artisti, comprendendo meglio l’importanza di raccontare una storia attraverso i muri, dando loro un significato altro”
E proprio questo concetto di far parlare una città anche attraverso i suoi muri, spogliandoli del grigio per colorarli di racconto, è un po’ il centro del pensiero di RestArt, che sta tentando di ricostruire un tessuto urbano che possa identificarsi anche nell’unicità di un simbolo artistico forte come un murales d’autore. In paese la polemica è divampata in più di un’occasione, e tante sono state le critiche mosse al valore estetico di alcuni disegni, ma questo non sembra frenare il progetto ambizioso dell’amministrazione di Cassina, che vuole puntare molto sulla street art per valorizzare edifici e quartieri.
“Questo progetto partito a scuola, è il secondo momento del cammino di Rest Art iniziato lo scorso anno -ha proseguito Costantini- nello specifico stavolta ci piaceva l’idea di avere due stili differenti che parlassero dello stesso argomento unendo più espressioni, una calligrafica e una figurativa, e ciò che ne è emerso è davvero splendido da osservare e importante per ciò che veicola. Contiamo molto sul fatto che i ragazzi che hanno collaborato alla realizzazione, sentano davvero loro questa opera, e che la raccontino e la spieghino alle future generazioni in un passaggio di testimone importante“.
LA SPIEGAZIONE DELL’ARTISTA: “NOI BRACCIA AL SERVIZIO DEI RAGAZZI”
Gli studenti sono davvero protagonisti di quest’esperienza artistica, e lo spiega bene Francesco Muti, in arte Piger, una delle due firme del murales insieme ad Alessandro Conti, Etsom. Francesco ha 25 anni ed è appassionato di calligrafia sin dalla seconda liceo, e dopo una laurea in Desing della Comunicazione al Politecnico di Milano, eccolo ora a lavorare con i ragazzi: “Volevamo essere le braccia e non la mente di questo murales, mettendo la nostra tecnica al servizio dei contenuti delle classi -ha spiegato Piger- Sono stati loro, dopo l’incontro sulle mafie, a proporci le parole così importanti che abbiamo inserito nella parte rossa che compone il cerchio, dove centrale è la frase di Falcone “Gli uomini passano, le idee restano”; e sempre con loro abbiamo ragionato sulle figure geometriche, sulla disposizione del disegno, che lasciasse l’albero del giardino in centro, e che mettesse in risalto le due tecniche diverse usate: la calligrafia e le pennellate a mano libera da un lato, chiuse nella forma perfetta di un cerchio a tonalità calde, e lo spray più figurativo dall’altro, dove tante bolle su tonalità fredde vanno a comporre il ritratto di falcone come se fosse la somma di tanti piccoli elementi, che saremmo tutti noi. Così il suo volto non appare chiuso ma arioso, aperto, a indicare che il suo messaggio deve restare nell’aria proiettato nel futuro”.
Questa la spiegazione dell’artista dunque, che rende ancor più piacevole osservare il dipinto di per sé già molto apprezzato anche dai genitori: “Ottima cosa davvero -ha detto una mamma di una ragazza di seconda media- E’ bello a vedersi, son belli i colori, ma soprattutto spero che i ragazzi si ricordino ogni volta che entrano a scuola, di cosa sia importante nella vita”.
COM’E’ NATA L’INTITOLAZIONE DELLA SCUOLA: 23 MAGGIO 1992
E cos’è importante, la scuola media di Cassina l’ha voluto gridare da subito, da quel pomeriggio del 23 maggio 1992 poco dopo le 18.00, quando il collegio docenti riunito seppe della strage avvenuta a Capaci: “Eravamo in riunione -ha raccontato la storica Professoressa Sala- quando entrò il prof di Tecnica Gioacchino Ferro, palermitano, e ci diede la notizia della strage. Il consiglio fu sospeso e tutti i docenti e la Preside Beretta decisero immediatamente di far partire l’iter per intitolare la scuola alla memoria di Giovanni Falcone. L’ok arrivò presto, e credo che questa scuola sia la prima, o tra le primissime, a lui dedicate. Le altre arrivarono inc seguito, e infatti sono quasi tutte intitolate sia a Falcone che a Borsellino”.
Onestà, Coerenza, Altruismo, Speranza, Tenacia; Lealtà, Volontà, Legalità; ma anche Fedeltà, Coraggio, Impegno, Generosità. Sono queste alcune delle parole proposte dai ragazzi di Cassina, un bel messaggio da imprimere sui muri di una scuola, a monito per il presente e il futuro, senza scordare ciò che è stato il passato.