“E’ per noi un dovere capire, come uomini, come cristiani e come genitori. E come italiani. Avere alcuni ragazzi e giovani in sala significa che si tratta di argomenti importanti per tutti”
. Così ha parlato l’assessore alla Cultura Gianluca Poldi nella serata che ha visto ospiti al Centro Verdi il giornalista e noto volto televisivo Toni Capuozzo, e il reporter e fotografo segratese Roberto Pampinato, per un incontro incentrato sulle ultime comunità cristiane dell’ Iraq Settentrionale (qui).
L’incontro si è svolto attorno al reportage condotto da Pampinato durante il suo ultimo viaggio che lo ha portato dalla Turchia verso la Piana di Ninive, nel Kurdistan iracheno, culla delle comunità cristiane non distante da Mosul, caduta ormai da tempo sotto il controllo dello Stato Islamico. Davanti ad un documentario che ha attestato la forza di una comunità stretta attorno alla propria fede, il pubblico è stato condotto ad una serie di interrogativi e di riflessioni legati a ciò che noi stessi viviamo di riflesso: il bisogno di emigrare, l’esilio, l’abbandono della propria terra nella quale per secoli si era riusciti a vedere una convivenza pacifica tra cristiani e musulmani.
Da qui sono mosse le tante domande del pubblico, che hanno indagato questioni chiave come l’impossibilità degli integralisti musulmani ad accettare lo stile di vita occidentale, e ancora la cosiddetta “esportazione della democrazia” di cui molte volte si è discusso a proposito delle campagne militari americane, e poi la complessità nel comprendere e accogliere un numero così enorme di migranti che arrivano nel nostro paese, e infine la possibilità di concedere asilo politico a tutti i cristiani in fuga da quelle terre.
Tutte domande queste, cui sono seguite precise osservazioni del giornalista Toni Capuozzo, esperto di conflitti, che non ha usato mezzi termini per esprime il suo punto di vista: “In questo momento di tensioni davvero epocale è assolutamente importante dire come stanno le cose, nomi e fatti, non arroccarsi dietro un buonismo non rispettoso della verità storica – ha affermato – Bisogna dire che in Arabia Saudita portare il crocifisso e il Vangelo è proibito, pena l’arresto, e bisogna parlare della scelleratezza delle scelte individuali e criminali prima che delle “colpe dell’Occidente”. Una posizione chiara, che Capuozzo ha rafforzato spiegando come, a suo modo di vedere, la convivenza con l’Islam sia qualcosa di estremamente difficile a causa di aspetti religiosi incompatibili con la nostra civiltà, a partire dal rispetto delle libertà individuali. Roberto Spampinato ha invece commentato il suo impulso a compiere questo viaggio e il seguente documentario, con una frase tanto breve quanto perentoria: “Volevo capire come, dopo 2000 anni, si potesse ancora morire per essere cristiani”.
A conclusione dell’evento, ancora l’ assessore Poldi ha annunciato un ciclo di incontri destinati alle scuole, che vertano su approfondimenti culturali relativi alle religioni, con particolare riferimento al rapporto tra Cristianesimo ed Islam.