Era già successo al parco degli Aironi ed è capitato ancora sulle sponde del Naviglio.
3,5 km di cavi di rame infatti sono stati rubati nella notte tra il 13 e il 14 Aprile dalle linee di alimentazione dell’illuminazione pubblica. Dopo aver tranciato i cavi in fibra ottica dell’impianto di videosorveglianza dell’osservatorio astronomico, i malviventi hanno divelto i pozzetti e sfilato i cavi per poi darsi alla fuga.
La mattina sul posto è intervenuta la Polizia Locale che ha subito recintato la zona e messo in sicurezza gli impianti scoperti. Il danno risulta ingente: da una prima valutazione pare che l’intervento straordinario di ripristino si aggiri sui 13 mila euro. La stessa Polizia Locale sta indagando per individuare i responsabili ma non è un’operazione semplice. Il rame, detto anche “oro rosso” vista la sua alta richiesta, è uno dei metalli che più facilmente finisce sul mercato nero.
Essendo un ottimo conduttore viene usato nell’assemblaggio degli impianti elettrici, ma quello che lo rende così appetibile è il suo riutilizzo. Il rame infatti è 100% infinitamente riciclabile, può essere fuso e riutilizzato senza che subisca alterazioni o perdite di prestazioni. I malviventi riescono a piazzare il rame ricavando sui 3-4 euro al chilo, che può sembrare una somma irrisoria ma che assume un certo valore se si pensa alle quantità di rame presenti in ogni città e alla relativa facilità con cui si può entrarne in possesso.
MATTEO OCCHIPINTI