Storica firma de “La Stampa”, Mimmo Candito è uno dei più importanti corrispondenti di guerra del quotidiano torinese con reportage che vanno dall’Africa all’Iraq e all’Afghanistan, ed è dal 1999 Presidente di Reporter Senza Frontiere, una ONG che tutela e difende la libertà di stampa, monitorandola ormai da oltre 20 anni in tutto il mondo. Nel suo ultimo libro, presentato oggi 28 aprile alle ore 21.00 presso al Libreria del Naviglio, Candito non si limita a raccontare la sua esperienza sul campo come cronista di guerra, ma mette in luce una personale lotta e battaglia molto più intima, contro il tumore.
Nel libro intitolato “55 Vasche“, edito da Rizzoli, si intrecciano flash-back di guerra con le paure più semplici dell’uomo, come quella della morte e della debolezza umana davanti alla malattia. Dopo aver passato la vita a stretto contatto con chi ogni giorno rischiava la pelle per difendere scelte, ideali, confini, popoli, l’autore si è ritrovato davanti alla più importante missione della sua vita: guarire da un male giudicato incurabile, con la consapevolezza di essere l’unico a poter salvare se stesso. Un racconto inteso quello dell’attuale direttore di Reporter Senza frontiere,
Le “55 vasche” misurano simbolicamente la conquista della consapevolezza che dentro di noi, tutti abbiamo una forza e una energia psichica in grado di incidere sul nostro organismo, cosa che la rende uno dei territori più affascinanti delle ricerche e degli studi attuali sulle neuroscienze. L’appuntamento di questa sera in via Marcelline, sarà occasione per ascoltare dal vivo una delle firme più importanti della cronaca di guerra de “La Stampa”, nonché voce del programma radiofonico di RadioTre “Prima Pagina”, impegnato stavolta su un fronte più duro, per una testimonianza di grande impatto.
(foto di copertina: Lastampa.it )
MATTEO OCCHIPINTI