Era l’aprile del 2014 quando, per un puro caso, si scoprì in una vecchia soffitta di Tolosa una tela di Caravaggio.
Si tratterebbe dell’opera “Giuditta e Oloferne”, scomparsa nel XVII secolo, e rimasta in quella mansarda per più di 150 anni. Potrebbe valere 120 milioni di euro e il Ministero della Cultura francese l’ha decretata, da pochi giorni, “ tesoro nazionale”. Se si ha voglia di ammirare alcuni dei quadri di Michelangelo Merisi senza dover correre in Francia, il Comune di Cassina de’ Pecchi ha organizzato una mostra a riguardo, chiamata “Sublime Caravaggio”.
Infatti, giovedì 21 aprile alle ore 21.00, al primo piano del Torrione di Viale Trieste n.3, avverrà la proiezione di dieci dei capolavori di Caravaggio.
I relatori, Dario Lodi e Roberto Giavarini, sulle letture di Roberta Cavalleri, intratterranno gratuitamente chiunque abbia il desiderio di osservare i dipinti del pittore italiano.
Questa mostra rientra in un periodo di vera e propria riscoperta di uno dei più celebri pittori di sempre. Basti pensare che la Reggia di Monza ha ospitato fino a qualche giorno fa, la “Flagellazione di Cristo”, dipinto nel 1607 durante il primo soggiorno di Merisi a Napoli e considerato uno delle sue meraviglie, e riconsegnato, dopo questa breve trasferta, al Museo di Capodimonte a Napoli.
Un artista che sembra essere tornato più attuale che mai anche per le nuove generazioni, tanto da ispirare un giovane writers che a Varese ha riprodotto, con il solo uso delle bombolette spray tipiche di questa forma artistica, la “Cattura di Cristo” su un muro del sottopasso della tangenziale.
Il risultato spettacolare e l’impatto incredibile, fanno intuire come l’arte sia in continuo movimento attraverso le diverse tecniche di produzione, e allo stesso tempo quanto i grandi artisti come Caravaggio, rimangano sempre eterni e al passo con i tempi.
Stefania Dalla Casa