Quando si ripercorre con la memoria la tragedia del 26 aprile 1986, e la deflagrazione alla centrale nucleare di Chernobyl, si pensa a tutte quelle persone colpite dalle radiazioni, quelle intere generazioni di bambini nate malate, con pochi anni di vita davanti a loro, cresciute con grossi problemi di salute, ed intere famiglie cadute nella disperazione e nella precarietà fisica e sociale a seguito delle conseguenze che il propagarsi delle radiazioni ebbe su di loro e sulle comunità.
Per i 30 anni da quella tragedia, l’ Associazione Progetto Chernobyl Carugate, ha però voluto spostare l’attenzione sulla figura dei cosiddetti liquidatori, ovvero tutti quei lavoratori che si operarono per contenere i danni provocati dall’esplosione al reattore, e che continuarono le loro mansioni in questo senso sino agli anni “90, proseguendo ininterrottamente con un lavoro di decontaminazione della struttura. Loro, con l’aggiunta di soccorritori, elicotteristi e Vigili del Fuoco, furono tra i primi a perdere la vita a causa delle fortissime contaminazioni cui si erano esposti.
Per ricordare questo triste aspetto della vicenda, il comitato carugatese ha organizzato per lo scorso sabato 2 aprile, una messa di suffragio nella chiesa parrocchiale, resa ancor più intensa ed emozionante, dal concerto di musica sacra eseguito dalla corale San Pietro e Paolo di Gessate con l’Orchestra da Camera Franz Joseph Haydn. Le note nelle navate della chiesa hanno visibilmente emozionato anche il Console Bielorusso a Milano Olga Dolgopolova e il suo vice Anton Kipets, presenti alla cerimonia accanto agli sponsor che da sempre sostengono Progetto Chernobyl (Arco Iris e Deli France), alle autorità cittadine, al comandante dei Carabinieri di Carugate Mancusi, alla Protezione Civile, alla Croce Bianca e al picchetto d’onore dei Vigili del Fuoco di Milano.
“Riunitici a novembre con gli altri comitati della zona, abbiamo deciso che ognuno avrebbe dovuto organizzare qualcosa per rendere questo 30° anniversario un momento particolare -ha spiegato Tiziano Peraboni di Progetto Chernobyl Carugate- A Carugate abbiamo pensato ad un’occasione di raccoglimento e ricordo, alla quale abbiamo voluto invitare tutte le massime autorità, le forze dell’ordine e le principali associazioni di soccorso locale, proprio per rendere onore a chi in quel luogo e in quel giorno, diede la vita per prestare soccorso e limitare i danni. Raccoglierci nella preghiera ci è sembrato un modo semplice e profondo per ricordare, e farlo con le arie di una musica sacra così intesa, ha reso tutto ancor più emozionante”.
Nella chiesa gremita in ogni ordine di posto, con almeno 600 persone presenti, Don Luigi Caldera di Cesano Boscone ha officiato la Santa Messa, cui era presente anche il Parrocco di Carugate Don Claudio Silva, che al termine del concerto è parso molto colpito dall’atmosfera creatasi: “E’ una musica eterna questa -ha detto- che tocca il cuore e soprattutto l’anima”. In molti i presenti a pensarla come Don Claudio, e tanti i cittadini colpiti dal connubio tra la meravigliosa voce del soprano Gabriella Locatelli Serio, e le melodie eseguite dagli 11 orchestrali diretti dal maestro Costante Ronchi, tra cui brani celebri come il Lacrimosa di Mozart, il Te Deum di Haydn e la Vergine degli Angeli di Verdi.
Anche questa volta è stato affidato all’arte, alla musica, il compito di ricreare il contesto ideale per inserire una profonda riflessione su quanto accadde 30 anni fa nel mese di aprile a Chernobyl, un evento che chiede il conto ancora oggi alle giovanissime generazioni di bambini, e ad un paese in grande difficoltà.