Dopo la scelta di Pro Carugate di correre da sola, sembrava che la Lega Nord fosse destinata a presentarsi in solitaria alle amministrative; ma i lumbard hanno dimostrato di essere forti a sufficienza da ricompattare attorno al nome della candidata Roberta Ronchi, i partiti più grossi del centro destra, ottenendo l’appoggio incondizionato di Fratelli d’Italia e Forza Italia, che persi i vecchi responsabili, con il nuovo corso crede fortemente in questa coalizione.
L’ACCORDO SALTATO E I “DISSIDENTI” DI FORZA ITALIA
“Abbiamo riunito i tre simboli più importanti del centro destra, non era un risultato né facile né scontato –ha spiegato il segretario provinciale della Lega Nord Riccardo Pase– Avremmo potuto avere un gruppo ancor più ampio, ma non è certo colpa nostra se qualcuno ha voluto escludere la Lega da eventuali accordi, nonostante ci siano stati cinque anni di percorso comune”. Il riferimento è chiaramente diretto a coloro che sono convogliati in Pro Carugate, come gli ex vertici locali di Forza Italia, e in parte anche alla civica stessa che ha rifiutato la stretta di mano con la Lega. “Ovviamente per noi era inaccettabile rinunciare al simbolo, al partito, e snaturarci per sparire come identità dentro ad un progetto civico” ha spiegato Roberta Ronchi. Sulla vicenda è intervenuto anche il nuovo responsabile di Forza Italia Valerio Nassi, rammaricato per l’atteggiamento dei fuoriusciti dal partito: “Noi vecchi elettori di centro destra non siamo d’accordo con questa atteggiamento, per questo abbiamo deciso di impegnarci in prima persona per portare avanti un cammino che stava per interrompersi“.
LA NUOVA POLITICA DEL CENTRO DESTRA
Attorno alla candidata vi è un gruppo di persone che in questi ultimi anni hanno sostenuto le battaglie intraprese in consiglio comunale contro scelte amministrative dalle quali la coalizione promette di volersi scostare radicalmente, in nome di una politica “più semplice”, alla portata di ogni singolo cittadino, che si muove su tre cardini: “stare in mezzo alla gente, ascoltare le istanze delle persone, dare risposte concrete“, come ha spiegato Pase, che ha aggiunto: “Questa è la nuova politica, non certo quella di chi punta a raccogliere i voti di questo o quell’altro ambiente. La nostra politica si estende su tutti, e il nostro interlocutore è uno solo, il cittadino“.
UN PROGRAMMA GIA’ CHIARO IN MENTE
E diversi sono coloro che sostengono la candidatura di Roberta Ronchi, e che con lei lavoreranno fianco a fianco in questi mesi dopo aver maturato esperienze all’interno dell’associazionismo e nelle commissioni consiliari di Carugate. La coalizione non ha ancora presentato ufficialmente il suo programma, ma i punti chiave sono già chiari: evitare che Carugate diventi una città dormitorio, valorizzare commercio locale attraverso il Distretto del Commercio, partecipare ai numerosi bandi regionali per far arrivare contributi sul territorio, una maggior sicurezza con sistemi di video sorveglianza innovativi che contemplano il vigile elettronico, il sistema di controllo dei varchi e un ampliamento del corpo di agenti a disposizione della Polizia Locale.
“Ricordo inoltre che abbiamo un PGT scaduto che la prossima amministrazione dovrà approvare e che per noi è sinonimo di un consumo di suolo zero -ha spiegato Roberta Ronchi- Andremo a rivedere tutti quei piani mai attuati, e cercheremo di agevolare il riutilizzo delle aree dismesse per recuperare ciò che esiste senza costruire altro. Il discorso sulla viabilità parte invece con un piano del traffico vecchio di oltre 10 anni, che dev’essere ripensato a partire dai parcheggi a disposizione in centro, troppo pochi, sino all’abbattimento delle barriere architettoniche, dato come slogan in tante campagne negli anni precedenti, ma rimasto solo un buon proposito”.
In caso di vittoria la coalizione di centro destra dovrà prendere atto di scelte già avviate dalla precedente amministrazione, come l’ Unione dei Comuni, da cui la candidata promette di uscire come prima cosa se eletta, e il Palazzetto dello Sport, la cui gestione è ancora un grande punto di domanda e sarà tra le priorità dell’eventuale futura giunta Ronchi: “Indiremo un bando per l’assegnazione della gestione, è incredibile che ancora non si sappia nulla. E’ difficile credere che la struttura possa essere inaugurata a settembre come dice l’attuale amministrazione” ha spiegato Roberta Ronchi, che non si mostra contraria a prescindere alla costruzione di un luogo per lo sport, ma sottolinea come “si sarebbe potuto procedere con un progetto meno faraonico”.
IL SEGRETARIO LOCALE BRAMBILLA NON LE MANDA A DIRE
Decisamente positivo è il segretario carugatese della Lega Nord, Sergio Brambilla, che però non va leggero con i colleghi di opposizione: “Pur forte di un 29% alle scorse elezioni e quindi in diritto di pretendere la leadership di una grande coalizione, Roberta Ronchi ha mostrato umiltà accettando un eventuale candidatura di Maggioni in nome di un grande comparto di centro destra, eppure non è servito. Pro Carugate ha mostrato una chiusura intellettuale inspiegabile nella volontà di escludere la Lega dopo mesi di lavoro comune” . Così Brambilla, che ha poi affondato il coltello verso alcuni ambienti cittadini: “C’è tutta una parte di elettorato, come l’ambiente dell’oratorio, che segue questa incoerenza sbandierando l’apertura verso il mondo e chiudendo le porte alla Lega. Confidiamo nel voto di nuovi cittadini che magari non siano viziati da vecchie logiche di paese e mostrino una mentalità più aperta, così come nel voto di coloro che restano coerenti con i loro principi continuando ad aderire ad un progetto politico nazionale che si costruisce già nel locale“.
PASE: “RIFIUTATI PER IL SIMBOLO E NON PER IL PROGRAMMA. UN TORTO ALLA GENTE”
E’ parsa chiara la convinzione dei partiti riuniti attorno a Roberta Ronchi, di essere stati messi a margine dagli attuali colleghi di opposizione e dai “dissidenti” di Forza Italia, in quanto rappresentanti di una vera possibilità di cambiamento per il paese: “In politica non c’è nessuna casualità, tutto segue una logica precisa -ha concluso Riccardo Pase– E qui c’è la chiara volontà di far vincere ancora il centro sinistra, altrimenti che senso avrebbe escludere la Lega dopo un percorso comune ? Questo è il rifiuto del simbolo e non del programma, e se ci fossero ragioni personalistiche, sarebbe anche più vergognoso. Forse fan paura le politiche che portiamo avanti in nome del cambiamento? Forse fa paura il fatto che non siamo accomodanti ? E’ vero, La lega é accomodante solo con i cittadini. Rifiutare un accordo di grande coalizione con ottime possibilità di vincere è una follia e un torto alla gente, e chi lo fa non può essere un buon amministratore”.
In definitiva la sensazione che un progetto sia stato tradito all’ultimo, rimane, ma il centro destra dei grandi partiti nazionali è pronto per una campagna elettorale dove non cederà di un passo.