SEGRATE
SU SOCIAL L’INVITO A FAR CADERE LA GIUNTA IN CAMBIO DI SOLDI? IL PD VA IN PROCURA. LANTIERI SPIEGA

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Uno scambio di messaggi su Facebook tra Daniele Lantieri, candidato alle scorse elezioni segratesi con la lista “Alessandrini per Segrate”, e un esponente del comitato dei residenti di Boffalora, tale S.F., è in queste ore al centro di un’infervorata polemica.

La chat privata, pubblicata da S.F. giovedì 3 marzo sul social nel gruppo “Liberi di Segrate se…”, risale al 10 febbraio scorso e riguarda le vicende che hanno coinvolto il Comune di Segrate e la causa contro di esso intentata da Vegagest. Le immagini della conversazione sono ancora pubbliche e visibili da tutti a questo indirizzo.

Le frase incriminate
Scusa Danilo ma ho visto un tuo post dove parlavi dei nostri costi di causa al Tar sui 50.000€ nel caso avessimo fatto ricorso. E che il comune sarebbe caduto in caso sempre di nostro ricorso (…) Dove hai avuto queste info se posso chiedertelo?” scrive S.F.. Lantieri risponde: “Ho parlato con un paio di persone interne al comune, gente a cui non è simpatica la nuova amministrazione (…) Le notizie sembrano vere, non capisco per quale ragione vi siate fatti sfuggire un’occasione d’oro”.

Di quale occasione d’oro si tratta? Poco dopo Lantieri specifica: “Far cadere questa amministrazione. Mi hanno parlato di un Micheli che vi prega di non far ricorso perché si dimetterebbe la giunta (…)”. “Non credo sia così facile e veloce- continua S.F.- Tra l’altro far cadere per noi significava far ricorso, ha un costo esigente e alto”.

A questo punto arriva la frase che tanto ha fatto infuriare il Partito Democratico di Segrate. Lantieri scrive infatti: Trovereste tanti sponsor generosi nella cittadinanza segratese, tante persone oneste pronte ad aiutarvi. S.F. risponde: “Persone a pagarci la causa? E quando mai. Altrimenti mi chiedo dove erano negli ultimi 5 anni questa gente generosa”. Lantieri scrive: Se aiutarvi, ha il vantaggio di far cadere Micheli, conosco molte persone motivate alla generosità”.

La reazione del PD di Segrate
Al Partito Democratico di Segrate non è sfuggita la pubblicazione online di questa conversazione avvenuta un mese fa. “In questo contatto D.L. a offerto dei soldi a nome proprio e di altri “amici generosi” affinché il comitato si producesse in una causa per danni contro l’amministrazione comunale, col dichiarato intento di far cadere la giunta Micheli– scrive il segretario del PD segratese Damiano Dalerba in un comunicato stampa- Mi chiedo e vi chiedo: è questo l’amore che hanno verso la nostra città? Lavorare per il male della città pur di eliminare l’avversario? Sono questi metodi accettabili di lotta politica?”.

Contestualmente, Dalerba ha presentato un esposto alla Procura della Repubblicaaffinché vengano effettuati gli opportuni accertamenti, nonché venga valutata la sussistenza di eventuali profili di penale rilevanza di specifici fatti dedotti”. La vicenda ha cominciato quindi ad assumere un maggiore rilievo, uscendo dai limiti della discussione social e dal dibattito cittadino.

Il commento del cittadino della Boffalora:
Il residente del quartiere Boffalora che ha tenuto la conversazione con Daniele Lantieri, specifica in un post Facebook: “Pubblico gli unici scambi via messaggi avuti con lui. Questo, per dimostrare a tutti, che i residenti della Boffalora non sono mercerinari. E che io non mi presto a cerchi giochetti. Io non so chi tu sia Daniele, ma sicuramente non siamo della stessa pasta”.

La risposta di Lantieri alla accuse
Chi sarebbero le persone generose di cui Daniele Lantieri parla negli estratti di chat pubblicati? E a quale tipo di solidarietà allude?

Un cittadino segratese in tutta onestà può solidarizzare con i propri concittadini, e in questo caso particolare non sarebbe strano. Gli abitanti di Boffalora si trovano in una situazione terribile e oltretutto sui segratesi pende una spada di Damocle che è quella del ricorso di Vegagest contro il Comune. Sommando questi due fattori a tutti i vantaggi che porterebbe la realizzazione del progetto Milano4You, la solidarietà sarebbe ancor più comprensibile– spiega Lantieri- Il mio impegno personalmente è quello di parlare della situazione con più persone possibile, con la stampa e attraverso i social, al fine di esortare un intervento dell’opinione pubblica. Per citare un esempio simile, un processo di questo tipo è stato fatto in precedenza per il Golfo Agricolo, quando un gruppo di persone si è unito per formare il comitato. Io sostengo che ci sono persone pronte a dare il proprio contributo, attraverso la propria generosità. Per me personalmente significa dedicare ad una causa parte del mio tempo, che è la cosa più preziosa. Per altri può essere manifestare in diverse modalità, per altri ancora potrebbe essere contribuire con denaro”.

Secondo il cittadino segratese, la lettura delle sue parole sarebbe stata forzata e il senso travisato. “Ho solo detto che in città ci sono persone pronte e fare qualcosa per togliersi il pensiero di questo ricorso, che non è solo una questione di condominio ma di tutti i cittadini. Se un intervento congiunto di più cittadini dovesse significare un nuovo Sindaco che, a differenza di quello attuale, abbia più a cuore i suoi cittadini, ben venga– continua- Per quanto riguarda l’atto alla procura: secondo me sarà una questione presto archiviata perché, come possono verificare tutti su Facebook, non c’è scritto nulla di quello che dice Dalerba. Se invece si proseguirà oltre ci sarà una schiera di avvocati pronta a rispondere”.

Lantieri ribadisce la sua vicinanza personale e politica all’ex sindaco Alessandrini, che aveva invece caldeggiato il progetto ora in stallo per la Boffalora, e non nega di aver improntato una forte opposizione a Micheli anche al di fuori dei banchi del consiglio comunale, cosa che, a suo dire, avrebbe pagato con “discussioni e, fatto più grave, attacchi diretti e personali, come accaduto più volte da parte dei Giovani Democratici” .

La situazione resta tesa, le discussioni su Facebook ancora non si sono placate. Certo è che gran parte delle dispute politiche ormai si svolgono sui social network, rendendole in un certo modo più trasparenti e alla portata di tutti. Ora bisognerà vedere se, come sostiene Lantieri, la questione sarà archiviata facilmente oppure, come sostiene Dalerba, dovrà intervenire la Procura della Repubblica.