SEGRATE
BEPPINO ENGLARO E SARA VALMAGGI TRA GLI OSPITI DI UNA SERATA DEDICATA AL TESTAMENTO BIOLOGICO

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Il 9 febbraio 2009 dopo 17 anni di coma vegetativo, in seguito all’interruzione della nutrizione artificiale moriva Eluana Englaro. Il caso scosse fortementente l’opinione pubblica anche perchè il coprotagonista di questa vicenda, Beppino Englaro padre di Eluana, si battè per anni e pubblicamente, affinchè il diritto alla libertà di scegliere come morire, che per lui sarebbe spettato alla figlia, non venisse più negato con l’eccessivo accanimento terapeutico al quale il suo corpo era sottoposto ormai da troppo tempo.

Del caso Englaro e di moltissimi altri casi in Italia e nel mondo si occupa l’incontro “Testameno biologico, liberi di scegliere?” in programma per sabato 12 marzo alle ore 10.00 presso il Centro Verdi di via XXV Aprile a Segrate. Beppino Englaro parlerà in prima persona della sua drammatica esperienza costituita da 11 anni di battaglie giuridiche, e accanto a lui interverranno i rappresentanti di istituzioni locali e nazionali, quali Santina Bosco assessore alle Politiche Sociali del comune di Segrate, Sara Valmaggi vicepresidente del Consiglio Regionale della Lombardia, Felice Riva presidente AIDO provinciale e Marilisa D’Amico docente di Diritto Costituzionale all’Università Statale di Milano.

Il dibattito fra le parti in causa è tuttora acceso sia dal punto vista politico, che medico e religioso; tuttavia oggi come allora è possibile per il cittadino redigere un documento scritto, chiamato Testamento Biologico o Dichiarazione Anticipata di Trattamento, che garantisca il rispetto delle proprie volontà in materia di trattamento medico se la persona non è in grado di comunicarle. Nonostante il medico curante sia obbligato a tenerne conto, la legge italiana non ha ancora sancito la validità di questo documento. Alcuni comune si sono anche dotati di registri per la raccolta dei testamenti biologici, e nonostante questo sia l’unico progresso fatto sull’argomento, anche i registri non sono vincolanti. Dopo 7 anni dalla morte della giovane, in Italia la situazione giuridica in merito al Testamento Biologico è pressocchè rimasta invariata e la nostra costituzione vanta ancora un profondo vuoto legislativo in materia di eutanasia.

GABRIELLA FERRARI