Questa domenica 6 marzo, si celebra la “Giornata europea dei Giusti” per commemorare coloro che si sono opposti con responsabilità individuale ai crimini contro l’umanità e ai totalitarismi. Questa ricorrenza è stata istituita il 10 maggio 2012, quasi 4 anni fa il Parlamento Europeo, che ha approvato con 388 firme su 754 membri la proposta di Gariwo.
Anche Pioltello quest’anno ha voluto sottilineare l’importanza di questa celebrazione con una mostra fotografica preparata in Biblioteca, dedicata ad alcune donne, che hanno affrontato con incredibile resistenza morale e civile, gli attacchi alla loro dignità.
Gariwo nasce come “Comitato per la Foresta dei Giusti-Gariwo“ a Milano nel 1999, costituendosi nel 2001 ufficialmente e successivamente nel 2009, diventa a tutti gli effetti Onlus. L’associazione è presieduta da Gabriele Nissim, storico e autore di numerosi libri sull’argomento, che si prodiga con l’associazione a ricercare tutti i Giusti di tutti i genocidi, in tal modo si approfondisce la conoscenza e l’interesse su queste elevate personalità.
Grande è la forza di questa Associazione che coinvolgendo il Comune di Milano, ha creato anche un “Giardino dei Giusti” a memoria indelebile del ricordo di tutti le persone che si sono opposte e si oppongo ai giorni nostri, e di tutti i genocidi di tutto il mondo. Il significato di “Giusto” deriva dall’analisi del memoriale di Yad Vashem, che ricorda i non ebrei che hanno soccorso gli ebrei, ma ora è diventato patrimonio di tutta l’umanità estendendolo a tutti Giusti che si sono opposti ai crimini contro la dignità umana. Nella Biblioteca pioltellese, tutti i cittadini potranno conoscere le vite e i volti di 6 donne “Giuste” con la seguente spiegazione: “L’ esistenza morale e civile delle donne per la propria dignità, patrimonio universale”.
Halima Bashir, giovane donna medico sudanese della regione Darfur, che con grande coraggio ha denunciato e testimoniato gli stupri delle milizie Janjaweed, miliziani filogovernativi impegnati nella guerra civile;
Vian Dakhil, deputata irachena nelle file del partito “Alleanza Curda” che ha denunciato la persecuzione in atto contro gli Yazidi da parte dell’ISIS. L’ONU stima che 5000 Yazidi siano stati uccisi e 5000-7000 catturati e venduti come schiavi, mentre altri 50.000 sono stati costretti ad abbandonare la regione per evitare analoga sorte (Cit. Wikipedia).
Sonita Alizadeh, rapper afghana di Herat, che con le sue canzoni vuole sensibilizzare sul dramma delle spose bambine;
Flavia Agnes, avvocatessa indiana di Mumbai, che si batte con coraggio nella difesa delle donne all’interno della società indiana senza differenza di Caste.
Azucena Villaflor, fu attivista delle “madri di Plaza de Mayo”, che negli anni ’70 hanno combattuto contro la dittatura argentina, per ritrovare i loro cari “i desaparecidos”;
Felicia Impastato, gran donna che ha affrontato e sfidato la morte civile dell’isolamento e del disprezzo sociale, per trovare gli autori della morte del figlio Peppino, ucciso dalla mafia nel 1978.
Da giovedì 3 a martedì 8 marzo negli orari di apertura della Biblioteca, sarà possibie visionare la mostra, accompagnata da proiezioni sul tema lungo tutto l’arco della giornata.
“Chi salva una vita salva il mondo intero” c’è scritto sulla Bibbia. Questo è stato uno dei principi che ha permesso di arrivare all’istituzione della giornata dedicata ai giusti – racconta il Commissario straordinario Alessandra Tripodi -, per ricordare tutti coloro che hanno speso la propria vita per difendere la dignità umana. La bella mostra allestita in Biblioteca, e tutta la documentazione raccolta che verrà esposta in questi giorni, ci permetterà di conoscere meglio le sei donne dichiarate giuste nel 2016.”
GABRIELE ROSSI