MARTESANA
PLIS EST DELLE CAVE: IL 18 MARZO CONFRONTO TRA COMUNI DOPO L’EMENDAMENTO APPROVATO DA COLOGNO

Immagine di repertorio
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Il Comune di Cernusco ha convocato per domani 18 marzo, le amministrazioni del Parco Locale di Interesse Sovracomunale (Plis) Est delle Cave, per esaminare la situazione in corso alla luce dell’emendamento approvato all’unanimità dal consiglio di Cologno, che di fatto ha messo in discussione quanto già deliberato da Cernusco, Vimodrone, Carugate e Brugherio. Da qui l’esigenza del comune capofila del Plis, di trovare un dialogo: “Ho ritenuto necessario un confronto in tempi stretti dopo che Cologno ha emendato il testo della convenzione” spiega Giordano Marchetti, Presidente del comitato e Vicesindaco di Cernusco sul Naviglio.

Proviamo a fare il punto ricapitolando quanto avvenuto inc queste settimane e le voci dei coinvolti.

La scelta di Cologno
Il Consiglio Comunale di Cologno Monzese, approvando un emendamento all’unanimità, ha avvallato la modifica della convenzione che lega la città al PLIS Est delle Cave, con obiettivo di includere le aree dove potrebbe sorgere l’ampliamento del centro commerciale Carosello, tra quelle strategiche agricole, quindi da vincolare e tutelare. Si ampliano le zone protette del parco ricomprendendo nella convenzione le porzioni di territorio a ciò destinate dal successivo Piano di Governo del territorio – aveva spiegato l’assessore all’ Ecologia e Ambiente di Cologno, Giuseppe Di Bari La decisione di Cologno ha come primaria motivazione la salvaguardia dell’ambiente, ed è in controtendenza rispetto alle decisioni dei Comuni di Cernusco S/N e Carugate che hanno invece preferito togliere lo scudo delle zone protette, perché su quelle intendono avallare l’ampliamento di un già abnorme centro commerciale. La nostra scelta avrà quindi ricadute positive anche sulla tutela dei nostri commercianti medio piccoli, che non intendiamo lasciare in balia dei giganti della grande distribuzione”.

La posizione di Cernusco
Giordano Marchetti però, ribadisce la posizione del suo comune e degli altri che avevano a loro tempo dato parere favorevole alla convenzione, sottolineando come il documento firmato da tutti, tranne Cologno che lo ha appunto emendato, contenga un “ampliamento del Parco di 2 milioni e 360mila metri quadri sul territorio di Cernusco. Una decisione, quest’ultima, che già nel 2014 era stata concordata con gli altri Comuni aderenti al Plis, approvata in una specifica riunione del comitato e confermata dalla Città Metropolitana” ha spiegato il vicesindaco di Eugenio Comincini, che entrando nello specifico chiarisce anche le quote di rappresentanza che ogni comune riveste all’interno dell’are verde, il cui 40% è su territorio cernuschese “passando dai precedenti 750mila metri quadri di aree vincolate a parco, a oltre 3 milioni. Un dato oggettivo –sottolinea Marchetti – che fa ben capire quanto il comune di Cernusco, abbia tra le priorità quella della tutela del verde, del suo ampliamento e consolidamento”.

Rocchi: “Evitare l’effetto gruviera, con buchi sparsi qua e la nel parco dove si potrà costruire”.
Rocchi questa volta marcia forte dell’appoggio di tutto il consiglio, o quasi, dato che Salvatore Capodici all’opposizione con la civica Cambia Cologno, non si è espresso a favore dell’emendamento proposto dal sindaco, non perché sfavorevole a vincolare aree del PLIS  come agricole e strategiche, ma quanto perché avrebbe caldeggiato una non approvazione della convenzione stessa, che avrebbe significato il mantenimento della precedente situazione.

Ma un no ha toccato poco la soddisfazione della giunta: “Evidentemente tutto il consiglio ha recepito che il PLIS delle Cave così come era non poteva svolgere al meglio il ruolo di tutela della dorsale verde -ha detto di rimando Angelo Rocchi, che si opporrà con tutte le sue forze all’ampliamento del Carosello tra Cernusco e Carugate- Noi inseriremo in Convenzione i territori da salvaguardare previsti dal nostro PGT, e riteniamo che tutti i comuni del Parco debbano adottare le modifiche previste nel nostro emendamento, per evitare l’effetto gruviera che si avrebbe se i nostri confinanti continuano sulla strada intrapresa, portandoci ad un parco che conterrà degli enormi buchi dove sarà possibile costruire. Assurdo nella logica di un progetto di area verde tutelata, oltre che impensabile dal punto di vista della tutela ambientale”. 

Colgono Soldiale e Democratica favorevole, ma rilancia
A dare man forte alla giunta di centrodestra di Cologno, questa volta c’è anche la consigliera Loredana Verzino della lista civica Cologno Solidale e Democratica, che non solo ha appoggiato la proposta del sindaco Rocchi con l’obiettivo di “rendere omogenea e continua la superficie del parco e proteggere le aree che rischiano di essere incluse nell’area commerciale”, ma ha inoltre richiesto con un ulteriore emendamento, di fare in modo che le associazioni ambientaliste abbiano un ruolo di partecipazione più centrale nella futura gestione del parco “che nella nuova convenzione viene fortemente ridotta”, precisa Verzino, la quale però bacchetta il suo sindaco e l’assessore Di Bari, rei a suo dire, di aver portato la delibera di modifica in consiglio comunale in ritardo, senza passare dalla commissione e senza incontrare prima gli altri sindaci. “Ora il Comune di Cologno, attraverso il Sindaco e la Giunta, dovrebbe investire nell’attuazione del PLIS indicando nel proprio bilancio le risorse necessarie” chiude CSD.

Dalle opposizioni di Cernusco e Carugate arrivano plausi per Angelo Rocchi
Anche i consiglieri Claudio Gargantini (Persona e Città) di Cernusco e Roberta Ronchi (Lega) di Carugate, plaudono alle decisioni del sindaco di Cologno Angelo Rocchi per aver fatto emergere “il tentativo di Cernusco di smembrare il Parco Degli Aironi a favore del progetto di ampliamento del centro commerciale Carosello” scrivono i due con riferimento a quella porzione di Parco degli Aironi che il comune avrebbe lasciato fuori dalle aree inserite nel PLIS “guarda caso proprio quella oggetto di proposta di ampliamento Centro Commerciale” aggiungono i due consiglieri, che nel plaudire a tutto il consiglio comunale di Cologno, concludono: “Il voto all’unanimità di Cologno dimostra che in molti, di diversa provenienza politica, pensano che Cernusco abbia gestito il PLIS in maniera dittatoriale senza alcuna rotazione e con minima partecipazione. E che la scelta di cementificare sul Parco Aironi sia un abominio indifendibile”.

La voce delle associazioni: dopo 7 anni è difatti tutto fermo
Nella partita che si sta giocando, arriva forte la voce delle associazioni ambientaliste locali: Acea Onlus, Amici del Parco Medio Lambro, Comitato bene Comune Cernusco, Forum Ambiente Area Metropolitana Parco Est delle Cave, Legambiente Adda Martesana, e WWF STL Martesana Onlus. Queste realtà hanno sottoscritto una lettera indirizzata ai sindaci dei comuni aderenti al Plis per sottolineare sette anni i vita di questa realtà siano in sostanza fermi ai blocchi, in attesa che venga approvata la nuova convenzione e nominati gli organismi gestionali, direttivi e tecnici.

Formalità che le associazioni invitano ad espletare al più presto possibile ora, per far partire le attività e un ragionamento che le realtà ambientaliste non nascondo tra le righe: “La percentuale di territorio comunale interessata dal PLIS è in media di circa il 18% con punte che arrivano sino al 27% -scrivono le associazioni appellandosi ai sindaci- si tratta di valori importanti che meriterebbero un adeguato impegno in termini di risorse ed attenzione. Per questo vi chiediamo che ciascun comune destini al PLIS una percentuale significativa e definita del suo bilancio, in modo che l’impegno di ciascun comune non rimanga declinato solo a parole, ma si possa misurare in termini concreti e ci sia un valore di riferimento da usare fra i diversi comuni e come confronto in anni successivi”.

Più investimenti, ecco la svolta, da tradurre in impegni di bilancio per attuare la mappatura del parco e “rendere omogenei gli strumenti urbanistici presenti, oltre che individuare le aree private e quelle pubbliche rispetto alle quali deve essere prevalente l’interesse comuneinsistono gli ambientalisti.  Il PLIS deve ritornare alla sua vera vocazione dunque, che lo ha visto nascere come strumento di tutela di alcune aree verdi da operazioni distruttive. Come ritornaci ? “Ponendo un limite definito al consumo di suolo sulle aree di PLIS e ripristinando le aree degradate” scrivono ancora le realtà ambientali, che in ultimo chiedono più poteri al Forum Consultivo di Partecipazione, unico organismo previsto dalla Convenzione aperto alla cittadinanza, dato che ora può solo esprimere pareri non vincolanti.

La partita è aperta, ora si va a trattare.

FRANCA ANDREONI