E’ un settimana particolare quella che precede la Pasqua a Cologno, dove alcune delle rassegne culturali di alto calibro, vedono coinvolti in veste tutt’altro che istituzionale, alcuni esponenti della politica locale. Già nelle nostre interviste con candidati sindaci, ci è sempre piaciuto sottolineare il loro aspetto spoglio dalle formalità di palazzo.
Così questa settimana, dopo il sindaco Angelo Rocchi alle prese con la sua Orchestra a Plettro e le Musiche da Film, ritroviamo il consigliere PD Giovanni Cocciro, impegnato nel teatro e nelle scrittura, sue passioni conosciute ormai da tempo. E’ sua infatti la firma la regia di uno spettacolo pregno di riflessione pasquale: “Le Ultime Sette Parole di Cristo Sulla Croce”, che muove ispirazione dalle parole di Madre Anna Maria Canopi, Monaca benedettina del monastero di clausura Mater Ecclesiale dell’Isola di San Giulio; donna forte, religiosa di grande cultura, che ha collaborato alla stesura della Bibbia della CEI e al catechismo della chiesa cattolica.
Lo spettacolo si svolgerà questa sera 20 marzo alle ore 21.00 nella Pieve di San Giuliano, con la collaborazione delle ACLI di Cologno Monzese, della Parrocchia di San Giuliano, dell’ associazione Amici della Biblioteca Civica, e con il patrocinio del comune di Cologno, e si preannuncia come una piece teatrale intervallata da musiche sacre di grande impatto emozionale, dall’Adagio di Albinoni, all’Ave Verum e al Lacrimosa di Mozart, sino ai brividi di Panis Angelicus di Franck e molto altro. Tutto sarà corredato da letture punto, guidate dalla regia di Giovanni Cocciro e Miranda Scagliotti.
“La devozione alla sette parole di Gesu’ sulla croce risale al XII° secolo. In essa vengono riunite quelle parole che secondo la tradizione dei quattro vangeli sono state pronunciate da Gesu’ sulla croce allo scopo di trovarne motivi di meditazione e di preghiera. Attraverso i francescani essa attraverso’ tutto il medioevo e fu collegato alla meditazione sulle sette ferite di Cristo e reputata rimedio contro i sette vizi capitali”.
Così hanno spiegato i due registi, che hanno poi chiuso con un’altra intensa osservazione su mistero della Pasqua: “Gli esseri umani sono …..animali che parlano. Per noi essere vivi significa stare in comunicazione con gli altri. In questo senso, la morte non e’ solo la fine della vita, e’ silenzio per sempre. Pertanto cio’ che diciamo al silenzio imminente della morte e’ particolarmente rivelatore. Ascolteremo con questa attenzione le ultime parole di Gesu’, come quelle annunciate dal verbo di Dio prima del silenzio della sua morte. Sono le ultime parole sul padre, su di se e su di noi, che proprio perche’ ultime hanno una singolare capacita’ di rivelare chi e’ il padre chi e’ lui e chi siamo noi”.
(qui il programma di sala)
GIORGIA MAGNI