Cosa può garantire una scuola di ballo come “Il Fontanile”, affermata da 34 anni, con 814 soci da settembre 2015 ad oggi e guidata da una coppia per due volte campione nazionale che ha rappresentato l’Italia ai campionati europei e mondiali di disciplina ? Bhè, la storica scuola colognese con sedi anche nel cremonese oltre che a Cernusco e Carugate, garantisce che varcata la porta della palestra ci si può dedicare al ballo come semplici appassionati amatori, oppure, sudarci ogni giorno della settimana per ottenere grandi risultati e provare la scalata.
Letizia Chirico, 11 anni di Cologno, e Luca Vitali, 14 anni di Brugherio, hanno optato per la seconda possibilità diventando presto due stelle emergenti della danza sportiva, guadagnandosi poche settimane fa, la medaglia d’oro alla prestigiosa competizione nazionale Bassano Open. Nella gara che è riferimento per la disciplina da 24 anni, la giovanissima coppia di danzatori si è esibita davanti a giudici internazionali portando sulla pista Samba, Cha Cha Cha, Rumba, Paso Doble e Jive, aggiudicandosi alla fine il gradino più alto del podio italiano, unici atleti dalla Lombardia in terra veneta difficile da espugnare.
La medaglia d’oro, gli idoli, i sogni
“Pioveva a dirotto quel giorno, eravamo tesi, i nostri genitori ci hanno caricato per fare del nostro meglio e puntare alla finale. Siamo arrivati primi, abbiamo ballato bene ma potevamo fare ancora meglio“. Così commenta Luca, in pista da quando aveva 4 anni, che guarda e riguarda video del Campione Mondiale Armen Tsaturyan, e cerca sempre un difetto alle proprie esibizioni per migliorarsi in continuazione. “Io onestamente non me l’aspettavo davvero, ma finite le esibizioni sapevo che era andata piuttosto bene ed ero soddisfatta”. Queste invece sono le parole di Letizia, nella danza sportiva da quando aveva 7 anni, che guarda con ammirazione a Svetlana Gudyno, campionessa mondiale in coppia con Tsaturyan, e che è molto attenta al gesto tecnico quanto alla cura dei dettagli estetici. Due riferimenti importanti per queste stelle emergenti della danza sportiva, che hanno bene chiaro anche il sogno da perseguire: “Arrivare in finale di Coppa Italia, passare in classe AS e vincere almeno una gara di classe internazionale WDSF” ha ammesso Luca con un sorriso, seguito da Letizia che aggiunge: “Arrivare alla finale dei campionati italiani sarebbe un sogno, così come diventare veri professionisti, perché come dicono sempre i nostri maestri, qui si formano campioni“.
Tre maestri di caratura internazionale
E chi sono i maestri dei due ballerini ? Si tratta dei gestori e proprietari della scuola, Luigi Campari e la moglie Maria Luisa, due volte campioni italiani di danze standard, vice campioni di combinata 10 danze, rappresentanti della formazione italiana a mondiali ed europei, e genitori di Enrica, ai campionati del mondo nel 2012 e nel 2013 premiata come miglior talento emergente nelle danze latino americane. Questo è il terzetto di alto profilo (foto a sinistra) che segue da vicino le due giovani promesse: “Ballano come coppia solamente da agosto -ha spiegato Enrica che allena regolarmente Letizia e Luca- ma i progressi che hanno fatto sono incredibili all’interno della classe A. Letizia poi, in pochi mesi è passata direttamente dalla classe B3 alla A dove Luca vi è da tempo, senza fare il salto intermedio. L’obiettivo ora è arrivare in finale ai campionati italiani di Rimini, provare a far davvero bene per poter passare in classe AS.”
I genitori, la scuola, gli impegni
Un futuro che gli addetti del settore intravedono già brillante per la coppia della Martesana, sostenuta con entusiasmo anche dai genitori. “Io e mia moglie Rosalba ballavamo e quindi ci ha solo fatto piacere vedere questa passione in Luca -ha spiegato papà Daniele– solo che poi abbiamo lasciato noi per poterlo seguire e ne siamo contenti”. La melodia nel sangue anche nella famiglia di Letizia, come spiega la madre Giovanna: “Penso a mio padre che ha sempre suonato, cantato, e ci ha fatto crescere con la musica. E’ bello vedere che lei la porta avanti in questo senso”.
Pensando al futuro, alla scuola, ai grandi impegni e ai grandi obiettivi, né i genitori di Luca né quelli di Letizia sembrano preoccupati, anche perché i due ballerini sembrano già molto determinati, entrambi bravi a scuola, organizzati tra compiti, competizioni e allenamenti: “Sono 4 a settimana per almeno 2 ore. Uno con il preparatore atletico e una lezione collettiva, uno con lezione specifica e ancora collettiva, uno con due lezioni e la parte collettiva, e uno solo tecnico” hanno spiegato i due giovanissimi, che nonostante tutto trovano il tempo per giocare a calcio, lui, e per ascoltare musica e stare con gli amici, lei.
La danza sportiva tutta a carico delle famiglie. Cercasi sponsor
Il rapporto tra l’agonismo e la scuola è una delle tante cose affrontate anche dalla famiglia Campari, che vive nella danza da anni e può dire di aver seguito danzatori che ora hanno carriere internazionali, come Daniele Ziglioli, coreografo a livello mondiale e responsabile del settore danza contemporanea del Teatro Carcano di Milano. “Esiste un progetto danza sportiva nelle scuole, ma purtroppo non spicca il volo -ha spiegato Luigi- Va detto che il nostro sport purtroppo non è sufficientemente conosciuto e supportato, e che in Italia rispetto all’estero, ci sono ancora forti pregiudizi sulla danza sportiva, per questo abbiamo tantissimi bambini stranieri ai nostri corsi, perché hanno meno limiti in questo senso”. Insomma, viene da pensare che ci sia ancora molto da lavorare in italia per agevolare e incentivare i giovani a fare sport, qualsiasi sport, senza il pregiudizio, l’etichetta, o il condizionamento delle grandi discipline nazional popolari.
La Danza Sportiva infatti, sembra un altra di quelle discipline che regalano innumerevoli soddisfazioni e sfornano talenti, ma che restano misteriosamente relegate in un angolino buio del panorama CONI. Così anche gli sponsor latitano, con una pesante conseguenza: “Succede che questi giovani talenti potrebbero sfondare, andare avanti, sostenere competizioni internazionali prestigiose, salire di ranking -ha spiegato Maria Luisa- ma tutto è completamente a carico delle famiglie, dai vestiti per le esibizioni alle trasferte, dal materiale alle iscrizioni per le gare, e papà, mamma e fratelli devono anche pagarsi gli ingressi, che non sono economici”. Infatti Luca ha altri due fratelli più piccoli che lo seguono per l’Italia, mentre Letizia un fratello più grande e le trasferte così diventano un costo davvero importante, per questo la scuola sta cercando sponsorizzazioni anche a livello locale e comunale, da associazioni o imprenditori locali che abbiano nella loro mission un impegno concreto nel sociale e nello sport.
Un futuro luminoso
Daniele e Rosalba, Giovanna e Paolo, non sembrano però volersi fasciare la testa guardando al futuro dei loro figli, ma ammettono che un aiuto per sostenere i ragazzi non sarebbe male, e così l’idea di una scuola federale a livello regionale che magari segua i giovani atleti emergenti sostenendoli nel loro percorso, potrebbe davvero essere una valida soluzione. “La possibilità che salgano di categoria e vadano all’estero spaventa sì e no -hanno commentato i genitori di entrambi- finché loro si applicheranno con professionalità e costanza noi ci saremo, e per la scuola siamo sicuri che continueranno ad organizzarsi con questa precisione anche in futuro”.
Nel frattempo comunque, Letizia e Luca continuano le loro settimane dense di allenamento con Enrica, la supervisione di Maria Luisa e l’occhio attento di Luigi, fino a poco tempo fa Commissario Tecnico. “C’è sempre qualcosa da migliorare” dicono in coro i due ballerini, che vivono sull’emozione delle esibizioni, della tensione, della concentrazione che precede le gare e del divertimento di scendere in pista. “Quando ballo sono libera da tutto, mi passa ogni paura, mi rilasso” dice Letizia mentre Luca racconta: “Io invece sono proprio teso e sento la concentrazione più che la leggerezza, ma il divertimento sta anche qui”.
Ci piace sottolineare come la danza sportiva sia già una disciplina paraolimpica, e come ci siano possibilità che nel 2024 venga introdotta anche nelle Olimpiadi: “Se fossero organizzate a Roma, si potrebbe davvero sperarci”. Così ha affermato Maria Luisa, dando il là ai sogni più felici di Letizia e Luca, che davanti a loro al Fontanile hanno l’esempio di un’altra coppia di giovani talenti già in categoria internazionale, e che dalla loro hanno il plauso di maestri a loro volta campioni e giudici, che se in loro hanno intravisto un talento cristallino, non possono aver sbagliato.