“Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona”.
E’ L’ articolo 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
A distanza di 68 anni da quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò il testo della Dichiarazione, queste parole assumo una rilevanza particolare quando si pensa alle 448 persone decedute e disperse, solo dall’inizio di quest’anno, durante i viaggi della speranza nel Mar Mediterraneo.
Proprio il forte bisogno di consapevolezza del presente, ha indotto il Comune di Cassina de Pecchi in collaborazione con il Gruppo UDI “Donne di oggi” di Cernusco sul Naviglio e Martesana, a proporre la serata “I profughi e noi”, che si terrà giovedì 17 marzo alle ore 21.00 nell’Aula Consiliare del Comune, in piazza De Gasperi 1.
All’incontro, il cui tema principale verterà sulle donne e gli uomini rifugiati e richiedenti asilo in Europa, parteciperà la Dott.ssa Alganesh Fessaha di origine eritrea ma cittadina milanese da anni che presta aiuto in Italia, come in Africa e in Medio Oriente ai profughi provenienti dal Corno d’Africa; La Dott,ssa Fessaha è inoltre Presidente fondatrice ONG.GANDHI e ha ottenuto la massima benemerenza civica milanese, l’Ambrogino d’Oro.
A documentare ulteriormente il dibattito, fornendo altri spunti di riflessione, saranno Rosamaria Vitale, medico e psicoterapeuta, e Amina Guendouz, rifugiata algerina.
Sono 153.158, secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, le persone che si sono imbarcate su un gommone dall’inizio del 2016. Di queste ben 9.495 quelle che sono sbarcate sulle coste italiane. “E’ un argomento di grande attualità e complessità– recita l’invito del Gruppo UDI– che interpella i governi europei, ma anche tutti noi in prima persona”.
L’avere coscienza dei fatti che si stanno manifestando in questi tempi, e le iniziative organizzate, come quella cassinese, conducono ad una responsabilità da parte di tutti i cittadini verso i rifugiati, ad una consapevolezza per i loro diritti individuali e giuridici. Le storie che saranno raccontate giovedì sera in aula consiliare, infatti, sono quelle di madri, padri, figli, nipoti o fratelli che hanno trovato il coraggio di abbandonare la propria terra, per imbattersi nella speranza di poter vivere come la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani o la stessa Costituzione Italiana recitano: liberamente.
STEFANIA DALLA CASA