Lo scorso febbraio Daria Bignardi è stata nominata dal Direttore Generale della RAI Antonio Campo Dall’Orto, Direttore di rete per quanto riguarda Raitre, e da allora sono tante le voci che si inseguono su quanto si sentirà la sua linea di pensiero e di lavoro all’interno dei palinsesti del terzo canale della rete pubblica. Di certo si sa, che l’amore e la passione per l’approfondimento e la cultura, non sono mai mancati nella ex conduttrice de Le Invasioni Barbariche, che lontano dagli schermi televisivi ha dimostrato di essere anche un’ottima scrittrice, la quale con il suo primo romanzo per giunta in stile autobiografico, “Non vi lascerò orfani”, si è aggiudicata il Premio Rapallo, il Premio Elsa Morante per la Narrativa e il Premio Città di Padova.
E’ proprio per questo aspetto della sua vita che la Bignardi è stata inviata alla rassegna Apertitivi Letterari che la Biblioteca di Carugate organizza per il 10° anno. Un decennale importante che meglio non si potrebbe festeggiare domani 20 marzo alle ore 17.00 presso L’auditorium De Gasperi di Via San Giovanni Bosco, dove l’autrice racconterà la genesi e la storia di “Santa degli impossibili”, suo ultimo romanzo che segue i precedenti quattro editi da Mondadori tra il 2009 e il 2014 (Non vi lascerò orfani; Un karma pesante; L’acustica perfetta; L’amore che ti meriti).
L’opera da cui partirà la piacevole chiacchierata con Daria Bignardi, è incentrata sulla figura di una donna in un momento della sua vita in cui ha perso l’immagine reale di sé, l’essenza concreta della bambina che era stata un tempo, luminosa, radiosa, amata e che da qualche parte dentro di lei dev’essere rimasta tra la vita caotica di una città come Milano, che amplia i silenzi, i non detti, che rende frenetiche le relazioni, il lavoro, l’essere madre e moglie. La protagonista, Mila, resta presa dal vortice di questa frenesia che fa perdere il filo, e si ritrova in ospedale, dove un incontro con una donna in credibile, le restituisce una dimensione umana, di forza, che la riconduce a sé stessa e le consente di tornare nel mondo. Nel libro, il riferimento alla Santa degli Impossibili è diretto proprio a Santa Rita da Cascia, o Degli Impossibili appunto, colei a cui si affidano le preghiere per “i casi impossibili”.
In un’intervista rilasciata a Wuz.it, la stessa Bignardi racconta: “Le mie donne fuggono verso una felicità che è impossibile, ma forse, da qualche parte dentro di loro, c’è. Questo “destino” del dover assomigliare a sé stessi non dobbiamo lasciarlo indietro, è il bisogno di ricordarsi cos’è importante, non dimenticarsi di sé. Cos’è che mi fa vibrare, mi fa essere felice, che mi fa essere me stessa? È legato all’identità più che alla felicità, come la cosa più importante che noi abbiamo. Questo manca a Mila, questo è il suo malessere. Devo essere me stessa perché se non lo sono rischio di ammalarmi“.
Sarà interessante discorrere con l’autrice di questo, e molto altro probabilmente, mentre le parole saranno intervallate da letture a cura del Gruppo Teatro Tempo. A seguito dell’incontro ci sarà un aperitivo, e l’ingresso è gratuito sino ad esaurimento posti.
GIORGIA MAGNI