BRUGHERIO
DAL CONTE ANDREANI ALL’ AERONAUTICA MILITARE FINO AGLI ALIANTI. IL VOLO E’ DI CASA

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“Perché ogni volta torniamo a ricordare l’impresa del Conte Andreani ? Perché secondo me ancora una volta abbiamo bisogno di tenere a mente il desiderio, la forza e il coraggio che lo hanno mosso. Ne abbiamo bisogno soprattutto ora, in un momento storico di grandi cambiamenti, di preoccupazione, in cui ci aiuta pensare alla determinazione di quel giovane che ha compiuto quel volo senza sapere dove sarebbe finito. Senza tutto questo, dall’alto noi non avremmo visto niente”.

E’ iniziata con questa intensità, contenuta nelle parole di apertura del sindaco Marco Troiano, la serata dedicata al volo organizzata dalla Compagnia della Mongolfiera in collaborazione con l’assessorato alla Cultura. Una serata che si è infilata tra le pieghe della passione che accomunava i prestigiosi relatori presenti, per spingersi oltre e sondare il terreno complesso e tecnologico del volo militare, quello adrenalinico del volo a vela e ancora quello dell’aliante, iniziando e chiudendo, ovviamente, con gli aneddoti legati alla mongolfiera, a quel primo volo che diede inizio all’aviazione, e ai primi festeggiamenti ufficiali a riguardo. A proposito, è stato proiettato un emozionante video della RAI datato 1984, che mostrava una folla entusiasta naso all’insù nel parco di Villa Fiorita, ammirata nel vedere l’aerostato di Piero Porati alzarsi in volo, e ancora una sala consiliare gremita per ascoltare l’allora Ministro della Difesa Giovanni Spadolini, intervenuto a Brugherio per il bicentenario del primo volo compiuto da Paolo Andreani.

Volare per “mestiere”
Da lì in poi, la parola è passata di mano in mano, partendo dalla riflessione tecnica del Tenente Colonnello dell’ Aeronautica Militare Massimo Gelmini, che con competenza ha mostrato come “il volo da pura passione prende delle deviazioni particolari -ha spiegato- e per un militare non è più quella passione romantica di solcare il cielo, ma è ormai solo un mezzo per compiere una missione, che sia di ricerca, di soccorso, di sicurezza, di controllo o di supporto alle truppe militari”. Tra le immagini di aerei militari comparse in successione sullo schermo, che hanno catapultato i presenti all’interno della cabina di un F35, e le nozioni esposte dal Tenente Colonnello, è parso evidente che anche per lui la passione non è mai mancata, sin da quando sognava di diventare il pilota che è ora: “Quando mi chiedo per cosa si vive, l’unica risposta che mi do, è che si vive di emozioni -ha spiegato Gelmini- e quindi ben venga che il volo fatto per piacere e passione sia celebrato proprio in quanto emozione da vivere”.

Volare per piacere
Dopo di lui si è scesi in picchiata tra il volo a vela illustrato dal Campione del Mondo Stefano Chiorzo, e il volo in aliante testimoniato da Remo Messina, pilota e socio della Compagnia della Mongolfiera, che in un filmato ha dato modo alla sala di vivere il brivido del volo sulle cime delle montagne, tra panorami mozzafiato e nuvole. “Ho iniziato a volare che avevano 16 anni, dal 1983 sono nella nazionale italiana di volo a vela e anche quest’anno gareggerò in Lituania ai campionati mondiali -ha spiegato Chiorzo- Credo però che stasera su questo palco siamo tutti accomunati dalla stessa cosa: la passione per il volo, che ognuno ha poi declinato in modi diversi”. Dai 270 km orari di picchiata che si possono raggiugnere con il volo a vela, si è passati ai quasi 300km orari che può toccare un aliante: “Per vent’anni ho volato con un deltaplano e per tanto tempo mi sono dedicato alle gare -ha spiegato Remo Messina- poi ho deciso di abbandonare per un volo poetico, che goda dei paesaggi e del piacere di stare nel cielo con un aliante”. 

Passaggio di consegne
Importante è stato il passaggio di consegne tra il Comandante Piero Porati, 1° brevetto italiano per il volo in Mongolfiera, nonché socio fondatore della Comapgnia brugherese e colui che ha donato alla città la sua prima mongolfiera, e il giovanissimo Stefano Venegoni, il più giovane pilota italiano di aerostato, che proprio ieri sera è stato annunciato come pilota ufficiale del pallone aerostatico di Brugherio. A lui, al comandante Porati, al tenente Colonnello Gelmini e a Stefano Chiorzo, è stata consegnata poi la tessera di soci onorari della Compagnia.

Che la mongolfiera in sè debba essere vanto e fiore all’occhiello della città, lo ha fatto capire tra un aneddoto e un pezzo di storia, il Presidente della Compagnia Roberto Pirruccio, ed è parso chiaro a tutti i presenti, amministrazione compresa, rappresentata in sala dal sindaco Marco Troiano, dal vicesindaco Giovanna Borsotti, dall’assessore alla Cultura Laura Valli, dalla presidente del consiglio Melina Martello e da Elena Peraboni, del comitato scambi internazionali. L’importanza del ricordare il volo a Brugherio è stata testimoniata anche dalla collaborazione con il circolo filatelico cittadino, e rimarcata dal quadro realizzato dal maestro Sergio Maino, raffigurante l’atterraggio del Conte Andreani su un filare di gelsi a Caponago.

Arte protagonista lungo tutto il corso della serata, durante la quale sono stati letti dalle splendide voci di Mario Bertasa e Cristina Calì di ArtEventuale Teatro, brani di Vincenzo Monti, Saint Exuperi, Italo Calvino, oltre al racconto inedito sul Conte Andreani scritto da Fulvio Bella, talentuoso scrittore brugherese. Da ora inoltre, la Biblioteca di Brugherio, sarà in possesso di 3 libri contenenti le avventure in volo del Comandante Porati, noto a livello internazionale, il quale ha consegnato nelle mani dell’ assessore Valli i tre volumi da lui confezionati apposta per la città.

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