Cosa cela il mondo delle biblioteche?
Bibliotecari che chiamano per sollecitare una restituzione, universitari che si preparano per l’esame, pensionati che leggono il quotidiano o accaniti lettori… ma c’è altro?
Per scoprire tutto questo, attraverso risate e comicità, l’amministrazione comunale di Vimodrone ospita alla biblioteca comunale l’associazione Vox Organi che presenterà, giovedì 25 febbraio alle ore 21.15 in sala Carlo Porta, uno spettacolo che parla appunto di biblioteche, bibliotecari e utenti. “Balestre Svizzere”. È questo il titolo misterioso di questa commedia, scritta e interpretata da Marco Aluzzi e Max Di Landro, che offre un’occasione per riflettere sul ruolo che le biblioteche hanno o possono avere nella quotidianità, il tutto sulle note musicali di Daniele Soriani con la regia di Davide Cavalli.
“Cerchiamo il più possibile di offrire iniziative culturali che siano rivolte a tutte le età e a tutte le passioni, per poter trasmettere l’importanza che ha la biblioteca sia sul piano individuale e culturale, sia sul piano sociale come potente mezzo di scambio e aggregazione -dice Osvalda Zanaboni, assessore al Bilancio con delega alla Biblioteca e Presidentessa del Sistema Bibliotecario Nordest Milano– Stiamo inoltre pensando ad un coinvolgimento operativo da parte dei giovani nell’assetto della commissione biblioteca, sia per invogliarli alla frequentazione dando loro un ruolo operativo, sia per trarne idee innovative che solo i giovani offrono”.
Sono infatti molte sono le attività proposte dall’amministrazione per favorire incentivare la presenza dei ragazzi, e dei cittadini tra le mura della biblioteca: dal racconto delle favole per i più piccoli, alle numerose presentazioni di libri, sino al “salotto musicale” con giovani studenti musicisti, sino ad uno dei progetti più attesi e frequentati dagli utenti inc questo periodo, il progetto Vimocrime, ciclo di conferenze legate al delitto, che si concluderà a maggio (qui).
Se dunque l’evoluzione delle tecnologie (tablet, smartphone, ebook reader) permettono di compiere ormai qualsiasi forma di ricerca e di lettura di libri, ci piace pensare che un luogo intimo come la biblioteca resti vivo, scongiurando almeno in parte ciò che il grande Umberto Eco, da poco scomparso, scriveva: “Una volta un tale che doveva fare una ricerca andava in biblioteca, trovava dieci titoli sull’argomento e li leggeva; oggi schiaccia un bottone del suo computer, riceve una bibliografia di diecimila titoli, e rinuncia”.
STEFANIA DALLA CASA