SEGRATE
NUOVA STRADA INTITOLATA A LOUIS BRAILLE, INVENTORE DELL’ALFABETO PER I NON VEDENTI

categories="13381,12868,6030,12964,9217,13794,12762,12863,12742,12741,12743,12862,12744,12746,12745,12747,12748,12865,12866,12799,12749,12763,12750,12864,12751,12867,12752,6546,16899,12965,6542,3,12980,210,17281,17282,17283,17284,12962,6126,13798,12981,287,1,12966,12961,12976,2916,5857,9608,12505,14138,14139,13781,6544,13496,7153,6534,5184,12977,6031,9215,6523,10994,6522,1545,6421,10995,10993,13198,361,13290,12821,12800,6062,8672,16701,16702,16703,6,5856,12959,9216,9218,27,101,14566,13209,6511,12963,12816,427" random="1" limit="1"]

Una via di Segrate porterà il nome di Luois Braille; in questo modo tutti in città potranno vedere ogni giorno con i loro stessi occhi la fama dello scienziato e della sua celebre invenzione, l’alfabeto Braille.

Nello stesso giorno infatti in cui si svolgeva La Giornata Nazionale del Braille, la giunta segratese deliberava la dedica allo scienziato di un tratto di strada compreso tra via Monzese e via Falcone Borsellino, accogliendo così un preciso invito fatto direttamente dall’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) su proposta dell’ Unione Italiani Ciechi e Ipovedenti; la richiesta rivolta ai comuni consisteva nella dedica di una via, una piazza o anche di luoghi più estesi allo stesso Braille.

Soddisfazione per il sindaco Paolo Micheli  che ha commentato con queste parole: “Il nostro vuole essere non solo un omaggio alla memoria del grande inventore del sistema di scrittura e di lettura tattile per i non vedenti, ma anche un segnale di attenzione per le persone con disabilità su cui vogliamo sensibilizzare anche la cittadinanza.”

L’amministrazione esprime dunque con forza sia il proprio impegno a ridurre le barriere archittettoniche anche per una disabilità non così comune come la cecità; contemporaneamente sostiene una visione in cui i non vedenti possano avere le stesse possibilità quotidiane di incontro, crescità e formazione delle persone normodotate.

In altre parole, sorregge un’idea di città vivile e fruibile a tutta la cittadinanza, in cui una qualsivoglia forma di disabilità non debba essere un ostacolo alla persona.

D’ispirazione è la vita stessa dell’inventore francese che, a soli 3 anni, perse la vista in un incidente avvenuto nell’officina del padre; il tragico evento lo spronò nonostante tutto a studiare e a 10 anni vinse una borsa di studio presso l’Institution des Jeunes Aveugles, ovvero l’Istituto per giovani ciechi a Parigi.

La svolta nell’invenzione dell’alfabeto avvenne in seguito alla visita ad una scuola militare in cui si spiegava come le comunicazioni dell’esercito avvenissero attraverso un metodo fondato sull’invio di messaggi in rilievo basato su docidi punti.

Braille invece inventò  il suo codice di lettura e scrittura basandolo su 6 punti in rilievo, con i quali è possibile rappresentare lettere dell’alfabeto, numeri, punteggiature, simboli matematici e musicali.

L’alfabeto Braille è tuttora il metodo più utilizzato dai non vedenti per comunicare con il mondo e a 200 anni dalla sua nascita è l’invenzione che ancora può cambiare la vita di una persona affetta da cecità.

La cerimonia di intitolazione della via avverrà quando saranno conclusi i lavori di cartellonistica.

GABRIELLA FERRARI