Si stima che in Italia ci siano 1.900.000 persone con dislessia evolutiva. Un dato questo, che spinge le istituzioni e l’ Associazione Italiana Dislessia (AID), a voler portare più consapevolezza e aumentare la sensibilità verso questo tema e verso i disturbi specifici dell’apprendimento più in generale.
Ma che cos’è la dislessia, come si riconosce e quali sono gli strumenti utili per conviverci?
Sono anche queste le domande a cui si è data una risposta durante la serata “Parliamo di D.S.A. con l’Associazione Italiana Dislessia”, incontro svoltosi mercoledì 24 febbraio alla scuola primaria di Via Vespucci, organizzato dall’AID, unica associazione accreditata dal Ministero dell’Istruzione, e promosso dal Comune di Cologno Monzese, che ha aperto la strada a un ciclo d’appuntamenti volti ad aiutare genitori e ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento.
“Se i bambini e i ragazzi dislessici non vengono riconosciuti come tali vivono un vero incubo -ha spiegato l’assessore all’ Istruzione, e insegnante, Dania Perego– una volta frequentando un corso proprio sulla dislessia, per spiegare chiaramente la vita di una persona che ne è affetta uno psicologo ci fece immaginare di entrare in un luogo dove si parlava solo una lingua straniera sconosciuta, e noi non potessimo quindi né imparare qualcosa, né comprendere. E’ importante quindi che gli insegnanti siano preparati sui disturbi specifici dell’apprendimento, e che i genitori vengano informati adeguatamente per poter meglio agire con i loro figli”.
A dar voce all’Associazione Italia Dislessia in questa serata davvero gremita di ragazzi, mamme, papà e inseganti, è stata Lorena Mariani, Presidente della sezione di Milano e provincia, che ha illustrato le finalità e le attività dell’associazione all’interno dell’istituto scolastico di Via Vespucci. I DSA (disturbi specifici dell’apprendimento), riguardano la difficoltà di lettura, scrittura e calcolo, e si manifestano appunto con l’inizio della scolarizzazione, negli istituti scolastici dunque, ecco l’importanza di un sostegno anche ai docenti, affinché possano sia individuare precocemente gli alunni con questi disturbi, sia comunicare alla famiglia il sospetto, la quale dovrà raffrontarsi con il ragazzo. “Il percorso che seguirà questa prima serata -ha concluso l’Assessore Perego- sarà appunto concentrato sui genitori e sui giovani, e sarà pensato con fans erie di momenti di mutuo aiuto dove davvero l’unione farà la forza“.
Al termine della manifestazione è seguito un dibattito con la Dottoressa Flavia Ottoboni, psicodiagnosta dell’Associazione, prolungatosi oltre le 23.30 vista l’attenzione e l’interesse dei partecipanti. I futuri incontri, che si ripromettono di dare un supporto e un chiarimento verso un disturbo ancora troppo sconosciuto, si terranno ogni secondo mercoledì del mese, nelle seguenti date: 9 marzo, 13 aprile, 11 maggio e 8 giugno, sempre presso la scuola primaria di Via Vespucci.
STEFANIA DALLA CASA