COLOGNO
AL LEONARDO DA VINCI UN INCONTRO CON LE DONNE CURDE. COSI’ PARTE L’ ALTERNATIVA ALL’ AUTOGESTIONE

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Non c’è studente delle scuole superiori che non abbia almeno una volta approcciato con la tanto famigerata autogestione, spauracchio usato da molti per saltare qualche giorno di scuola, e pensato, da altri, come mezzo per approfondire davvero alcuni percorsi culturali extra scolastici.

L’ALTERNATIVA CULTURALE ALL’AUTOGESTIONE
All’ ISIS Leonardo Da Vinci, il compromesso per restare nella legalità, è stato trovato con una stretta di mano tra i giovani rappresentanti d’istituto e il Preside Davide Bonetti. Soluzione: “Trovare una via legale e mirata per portare avanti il lavoro che ci eravamo proposti -ha spiegato Mattia Mapelli, rappresentante d’istituto- L’intenzione è quella di far conoscere un mondo scuola fatto non solo di lezioni frontali in classe, ma di persone che non vogliono perdere tempo e vogliono invece guardare all’esterno in modo nuovo e diverso”.

Ecco allora il progetto di una serie di incontri a cadenza mensile, che toccheranno i più disparati temi di attualità, politica, cultura, e che nel corso del tempo muoveranno da spunti arrivati direttamente da proposte degli studenti della scuola. Un progetto che ha avuto il benestare del dirigente scolastico, e l’approvazione del corpo docente, attivo anche nel sostenere i ragazzi per l’organizzazione del primo evento di sabato 30 gennaio, che ha portato nell’auditorium della scuola, Zennure DurukalGunsen Cicek, donne curde esponenti di Mezzaluna Rossa Curda, la grande, e unica, associazione umanitaria per il Kurdistan.

PRIMO INCONTRO CON LE DONNE CURDE DI “MEZZALUNA ROSSA CURDA”
Con loro sul palco anche Cristina Cattafesta, Gabriella Gagliardo e Anna Favalli, rappresentanti del CISDA (Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane), per una mattinata di testimonianza che pare aver colpito nel segno i circa 800 studenti, toccati dal racconto senza filtri portato dalle due donne, testimoni di una vita che sabato scorso è entrata di prepotenza nei corridoio del Leonardo Da Vinci con tutta la sua pesante realtà.

“Già il fatto che parlassero inglese sembra und dettaglio, ma invece ha subito trasportato tutti noi in una dimensione globale, che ha dato l’idea di come si fosse insieme coinvolti in un problema mondiale -ha spiegato MattiaIl loro modo di raccontare, le loro esperienze, le loro parole, hanno comunicato subito la grandezza e l’interesse dell’argomento, e hanno colpito la maggior parte di noi”. Lo Stato Islamico (isis), violenze, guerre, soprusi, quotidianità stravolta. Eccole le parole che hanno tracciato il racconto delle due ospiti, e seminato la riflessione nelle giovani generazioni di studenti colognesi.

UN PERCORSO PER IL FUTURO, CON IL SOSTEGNO DEI PROF.
Buona la prima dunque, anche se nel post incontro i ragazzi si sarebbero attesi un confronto diretto e due parole in più da scambiare personalmente con il Preside Bonetti, intervenuto a fare gli onori di casa e a ringraziare poi le ospiti per l’importante partecipazione ad un incontro dalla grande portata formativa: “Magari avremmo potuto discutere di come migliorare questi incontri alla luce del primo, e di come coinvolgere i ragazzi meno interessati”  ha spiegato sempre il rappresentante d’istituto.

Ma gli intraprendenti giovani studenti avranno altre occasioni di confronto con il dirigente scolastico, che può contare anche su un corpo docente ben predisposto a seguire questo percorso:I professori hanno mostrato interesse verso il nostro progetto -ha concluso Mattia Mapelli- è un buon segno, significa che non ci vedono solo come “clienti” di un servizio che è quello offerto dalla scuola, ma come figura attiva, partecipe della realtà scolastica. Il fatto stesso che sia stata una professoressa a ad aiutarci a raggiugnere le donne curde, è sintomatico di questo. Attraverso l’esperienza personale dei nostri prof possiamo arrivare a testimonianze di qualità sempre maggiore“.

Non sarà legge, ma questa scelta operata dai ragazzi ha tutta l’aria di essere uno dei migliori esempi di vera e concreta buona scuola, praticata sul campo da chi la costruisce giorno dopo giorno, tra aule e corridoi degli istituti.

GABRIELLA FERRARI
GIORGIA MAGNI