CERNUSCO
MELZI NUOVO UOMO DELLA GIUNTA COMINCINI. ALCUNE REAZIONI DELLA POLITICA LOCALE

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Giovane, laureato in economia, consulente per una grande azienda, consigliere comunale (il più votato del PD) da diverso tempo e con una tradizione nella politica locale che inizia già con il padre. Pietro Melzi è sembrato un nome capace di accogliere i consensi di molta parte del mondo politico Cernuschese. Molta, ma non tutta, e comunque anche tra gli estimatori c’è chi plaude da un lato e dubita dall’altro.

VIVERE CERNUSCO
RICONOSCENTI A ROSCI. BENVENUTO PIETRO MELZI, GIUSTO SEPARARE LE DELEGHE

Che la giunta fosse compatta attorno al nome del nuovo assessore, è apparso quanto meno chiaro durante la presentazione dello scorso martedì 16 febbraio. La maggioranza tutta si è espressa con favore rispetto al nome di Pietro Melzi, e Vivere Cernusco, che sino ad ora non aveva assunto posizioni ufficiali se non in consiglio comunale, ha approfittato di questa nomina per chiarire la sua posizione sulla vicenda Rosci: “Una decisione sicuramente sofferta quella compiuta dal Sindaco, una decisione sicuramente subita con sofferenza dall’assessore Rosci, al quale va tutta la nostra riconoscenza per il grande lavoro svolto in questi anni -scrive il gruppo- Siamo certi che sia stata una scelta non facile da compiere, ma siamo altresì convinti che, in un qualsiasi tipo di rapporto, la fiducia reciproca e la condivisione delle scelte siano fondamentali”.

Benvenuto quindi a Pietro Melzi, indubbiamente, e “i migliori auguri per un lavoro proficuo“, scrive la civica, sottolineando però l’importanza di una “continuità d’impegno” che non può mancare accanto alle capacità che tutti riconoscono al giovane neo assessore, cui il sindaco ha assegnato solamente la delega al Bilancio“Salutiamo con favore la scelta del Sindaco di scorporare le deleghe -prosegue Vivere Cernusco- già durante il primo mandato, avevamo segnalato l’inopportunità di assegnare due deleghe di questo tipo ad un unico assessore. Un’anomalia difficile da trovare in altre giunte, dove si cerca di distinguere chi gestisce l’area finanziaria da chi programma lavori che richiedono grossi investimenti. Ora questa anomalia, che forse è stata tra i motivi di una situazione via via più difficile da gestire, non c’è più”. 

GIANLUIGI FRIGERIO:
CON MELZI L’ASSE POLITICO SI SPOSTA AL CENTRO
Apprezzo e conosco Pietro Melzi. Mi fa piacere la sua nomina perché come me è giovane e donatore AVIS, appassionato di Tennis e disponibile al confronto con chi ha come lui valori cattolici, democratici cristiani, riferimento per una politica significativa che ha garantito a Cernusco di essere ammirata in tutta la Lombardia”.

Sono queste le parole del vice presidente del consiglio comunale Gianluigi Frigerio, di Forza Italia, che non sembra sorpreso dalla nomina del neo eletto assessore al Bilancio; una scelta che Frigerio non slega da un più generale potenziale progetto politico in vista del 2017, anno di elezioni: “L’asse politica si sposta più al centro -afferma- il PD cernuschese ha un orientamento cattolico e sociale in crescita, e tra 18 mesi si andrà a nuove elezioni…. Tattica? Strategia? Vedremo”.  Alla luce però dell’uscita di scena di Rosci, che Frigerio dice di aver più volte criticato ma al contempo apprezzato pubblicamente per il suo impegno rispetto a interventi di qualità quali la riqualificazione del Centro Sportivo di Via Buonarroti”, il vicepresidente rilegge la situazione politica della giunta Comincini, che mai in questi anni di mandato aveva dato segni di squilibri interni: “L’uscita di scena di Rosci, e l’ultima in ordine di tempo del consigliere Levati -ha spiegato- creano un po’ di tempesta dopo anni di mare calmo. Le novità possono anche fare bene. Il futuro dirà se oltre alle persone cambierà la linea, la strategia e ci sarà un miglioramento o peggioramento per la nostra Città”.

CLAUDIO GARGANTINI:
MELZI OTTIMA PERSONA. NON SI METTA PERO’ LA CITTA’ IN PAUSA FINO ALLE ELEZIONI
Il capogruppo della civica Persona e Città, divide il suo ragionamento di due parti. Su Melzi, Gargantini non ha nulla da eccepire, anzi, vede decisamente in chiave positiva la giovane età capace di restituire alla politica idee nuove, entusiasmo, stimoli, senza convinzioni radicate a causa dell’età o dei lunghi trascorsi: “Auguro a Pietro un buon lavoro davvero -ha detto- la sua giovane età non sarà un limite a fronte delle sue capacità. Il limite sta solo nell’incapacità di affrontare le situazioni. Le persone devono essere competenti, e l’età fa solo esperienza ma non necessariamente competenza”.

Gargantini però, sposta la sua riflessione sul piano della scelta per la città, e poi ancora lo distingue dalla scelta invece più prettamente politica e in chiave PD. Stima e rispetto per Pietro Melzi dunque, per la sua passione politica e la sua competenza, con un augurio che vela un monito però: “Mi auguro che sappia dedicare il giusto tempo a questo incarico, dato che è nel pieno di una carriera professionale in ascesa -ha spiegato il capogruppo- Questo assessorato dovrà più che altro gestire ciò che è stato già compiuto da Rosci, il grosso è fatto insomma, ma non si può comunque pensare che ormai non ci sia più nulla da fare con attenzione quotidiana”.

Se Pietro Melzi è sicuramente un ottimo profilo dunque, secondo Claudio Gargantini è dal punto di vista del Partito Democratico che la scelta è più conveniente, anche in ottica futura. “Manca un anno  mezzo alle elezioni, e così il PD può testare uno dei suoi cavalli più giovani e vedere come si comporta davanti ad un ruolo istituzionale di rilievo, senza che però ricada su di lui il peso di scelte e percorsi gravosi -ha spiegato Gargantini- Per Pietro Melzi questa è un’occasione d’oro, nella quale potrà farsi un’esperienza enorme nella gestione amministrativa e nella cosa pubblica, sgravato però dalla responsabilità di alcuni compiti che son già stati eseguiti da Rosci. E’ un ottimo test per capire la propria attitudine politica anche in chiave elezioni 2017, e Comincini ha fatto una scelta strategica giusta per il suo partito, dando un’importante chance ad un giovane che può raffrontarsi con la città.” E qui, sulla città, arriva l’ultimo piano del pensiero del capogruppo Gargantini: “Ora che tutto è stato fatto e resta solo da gestire -ha concluso- mi preoccupa pensare che in questi 18 mesi che porteranno alle elezioni, la macchina amministrativa si fermi nella programmazione e nell’azione, vivendo di rendita di ciò che è già stato avviato. Cernusco ha bisogno ancora di molto, e un anno  mezzo non è poco”.

MAURO AIMI:
CONTRADDITTORIO ALLONTANARE ROSCI. PD LONTANO DALLA COMUNITA
Quella dei 5 Stelle è forse la voce più contrariata che si alza dal mondo politico di Cernusco: “La sensazione è che il Pd di Cernusco si stia allontanando dalla comunità reale e ne insegua una fittizia”. Conclude così la sua riflessione Mauro Aimi, che non esprime un giudizio sul nuovo assessore al Bilancio Pietro Melzi, ma giudica sbagliata in toto la situazione creatasi dopo la dipartita dell’ ex assessore Rosci, conclusasi con un nuovo membro in giunta “depotenziato” di alcune cariche: “Si tratta di una decisione sbagliata in quanto l’Assessore Rosci ha dimostrato ampiamente le proprie competenze durante questi nove anni ed ha, di fatto, contribuito attivamente a redigere un bilancio comunale in tempi tutt’altro che facili -scrive Aimi- e a causa quasi esclusivamente, di un governo che, ricordiamo, è espressione nazionale dello stesso partito che governa questo comune, e che tende a confondere i comuni come esattori dei propri cittadini”.

Il Movimento 5 Stelle non crede al venir meno della fiducia come causa di fine rapporto tra Rosci e Comincini, e punta il dito contro il PD: “Le contraddizioni sono palesi in quanto ci hanno ribadito continuamente che e’ stato un ottimo assessore, ma che è venuta a mancare la fiducia. Come dire, visto che sei molto bravo, ti licenzio“. Dunque nessun commento reale sulla scelta di Melzi come assessore al Bilancio, ma un’accusa più diretta parte dal Movimento 5 Stelle vedo il PD e la maggioranza, scossa in questi giorni anche dalla fuoriuscita del consigliere Levati:Una sorta di libero pensatore all’interno della maggioranza, che credo proprio facesse bene a loro”, ha concluso Aimi.